[Questa storia partecipa al contest "My favourite things" indetto da fiore di girasole sul forum di EFP]
Dove non erano riusciti né la rabbia né il dolore, poteva riuscire la vergogna verso se stessa e il disgusto verso il mondo. Era questa strana combinazione che la rendeva autenticamente cieca e che la stavano facendo tremare proprio in quel momento non di paura, ma di entusiasmo all’idea di punire l’intero ordine delle cose per mezzo di lui. Lui che era la fonte di quelle spiacevoli emozioni che adesso si agitavano in lei, ma che era colpevole innanzitutto di quelle piacevoli come l’amore, la gioia, la speranza. Lui che era stato l’unico che aveva spento per un poco gli impulsi omicidi che sentiva da sempre, ma che adesso paradossalmente diventava il motivo per cui quelle fantasie sarebbero diventate realtà.
Doveva soffrire perché le aveva fatto del male, anche se non lo sapeva.
Doveva soffrire perché doveva saperlo fino in fondo.
- La storia di un'ossessione con un colpo di scena che capovolge tutto.

Nessuno può obbligarci a fare del male, sono le regole del gioco. Qualcuno, però, ci può tentare. Quanti sarebbero in grado, davvero, di resistere?
Pleased to meet you
Hope you guess my name

Una ragazza si trattiene in biblioteca oltre l’orario d’apertura, attirata da un singolare libro senza autore.
Spinta da una curiosità incontrollabile, si immerge completamente tra le sue pagine, mentre intorno a sé comincia a imperversare un’improvvisa tempesta.
DAL TESTO:
Il primo cliente della biblioteca, un ragazzo sui trent’anni di nome Marshall, mise piede nella grande sala alle quindici in punto.
Gli parve strano non trovare Adam dietro il bancone all’ingresso, il bibliotecario non abbandonava mai la sua postazione.
Sobbalzò quando si rese conto che alcune persone giacevano accanto all’enorme tavolo da lettura.
[Storia scritta su un intero album dei Fantômas che dura esattamente quarantadue minuti e quarantasei secondi.]
- PRIMA CLASSIFICATA a pari merito al contest “My favourite things” indetto da fiore di girasole sul forum di EFP.

Specchio riflesso, se ti muovi sei un... cadavere.

Non sono mai stato un grande appassionato di racconti dell'orrore. Il gusto dell'orrido necessita di palati adeguati, poco esigenti, e il mio, tanto all'epoca quanto ora, non aveva la fortuna - o sfortuna - di appartenere a questa sordida élite.

Brevi storie horror molte delle quali le ho scritte anche per fare riflettere sugli atteggiamenti che abbiamo tutti i giorni.
"La luce mi ha dato la vita, ma mi ha reso tua prigioniera.
La notte mi libera da tutti i dolori."

Mi domandai dove diavolo avessi trovato la forza d’alzarmi dal letto dopo tutto quell’alcool, ma infilai i residui rimasti del caffè nella macchinetta e sperai che bastasse a lenire il dolore dei coltelli che mi trapassavano il cranio. Niente zucchero, la dolcezza è per i ragazzini. Io ero un uomo e per tanto quella mattina avrei cercato un nuovo lavoro.
[Terza classificata al contest "Una macchia di storia" indetto sul forum di EFP da Inchiostro_nel_Sangue]

Questa one-shot non è opera mia, mi sono soltanto occupata della traduzione dallo spagnolo all'italiano. Vado dritta al sodo con una brevissima introduzione e poi alla storia, buona lettura.
"Agonia. Posso definire così il mio stato emotivo ora. Se non fossi già morto, preferirei morire ora e cadere in un dolce e vuoto oblio, portando con me il ricordo della persona di cui disgraziatamente non avrei mai desiderato di innamorarmi."
La Morte può innamorarsi? Piangere, soffrire, amare qualcuno senza che questi sentimenti venissero un minimo condivisi né tantomeno corrisposti? A quanto ci racconterà Lui stesso, la risposta è affermativa.

Un ragazzo con un segreto, una spada da trovare e poteri terribili contro cui combattere. Chi sarà il vincitore?

pazzia...

Raccolta di piccole flashfics macabre, qualche volta nonsense, incentrate tutte su personaggi adolescenti.
[Questa raccolta partecipa alla "Teen! Challenge" del gruppo Facebook "Il Giardino di EFP"]

Cosa accadrebbe se le nostre paure più profonde prendessero vita? Come affronteremmo una calamità sovrannaturale troppo grande? È quello che si chiede Amanda, appassionata di storia artistica e dell'horror, che deve affrontare una minaccia nella sua città. Organizza un piano e raduna più umani che può riconoscendosi in un gruppo sociale. La calamità sbilancia l'ordine civile ma, tante volte, ispira i più disparati tentativi di sopravvivenza, anche l'omicidio, e sacrifici. Gruppi di persone, singoli o di più in diverse città, compiranno scelte anche drammatiche ma a prezzo carissimo. L'Italia potrebbe collassare alla pandemia? Come reagirebbero gli italiani di fronte ad essa? Cosa o chi l'ha provocata? Benvenuti nel terrore più puro!
Buona lettura
Alya92

Si è la mia casa, ti piace? Certo che puoi entrare, vieni a dare un'occhiata. Sembri un bravo giovanotto, vai all'università? Architettura, certo.
Sai, è tanto che nessuno viene a fare visita a questo vecchio.

Sembrava andare tutto bene quella notte, gli invitati non facevano altro che complimentarsi e persino la luna pareva magnifica, ma si sà, non sempre tutto procede secondo i piani. Il pavimento coperto di cadaveri ne è una prova, giusto?
Questa storia è tratta da un sogno.