«Uhm,» dice, a nessuno in particolare, mentre il gatto sbucato da chissà dove continua a prendergli a testate una gamba, e poi, non contento, ci si struscia contro. È normale che ci sia un gatto libero in giro? È fuggito da qualche gabbia? Deve chiamare qualcuno? «Uhm,» ripete, e il gatto fa due giri attorno alle sue gambe, miagola, e poi gli salta in gambe.
Più o meno.
Matt e Foggy si dichiarano, vanno a vivere insieme e adottano un gatto. (Non esattamente in quest'ordine.)
[Matt/Foggy; post-serie; fluff & angst & totale mancanza di dignità dell'autrice] [#BIGBANGITALIA7]

Quando si separarono dal loro abbraccio, un silenzio imbarazzante calò tra di loro.
Matt non avrebbe voluto piangere ma non ce l’aveva fatta. Non aveva retto alla pressione che gli era stata imposta dal corso degli eventi. Tutto quello che era successo, l’allontanamento di Foggy per colpa sua, l’incendio del magazzino in cui i cinesi impacchettavano droga e la scoperta che quel mostro di Fisk utilizzava persone cieche per i suoi loschi propositi, l’avevano fatto crollare.
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La mia prima storia su Daredevil. Spero che vi piaccia e ,se vi va, lasciete una piccola recensione. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.

Matt è svenuto in classe, e una ragazza ha chiamato Foggy, ma, nel farlo, ha salvato il proprio numero di telefono tra i contatti di Matt. Foggy lo scopre per caso e esorta l'amico a chiamarla. Tra i due nasce una storia, che minaccia di cambiare Matt e il suo futuro. College era.

Matt si ammala, non è la prima volta che gli succede. Ma questa volta non è solo. Ambientato al college.
Dal testo: Matt non stava bene. Per niente. Foggy ne era stato certo nel momento esatto in cui il suo coinquilino si era messo a sedere sul letto, un po' troppo barcollante rispetto al solito.
-Ehi? Tutto ok?- gli chiese mentre lo guardava distrattamente cercare a tentoni i propri occhiali sul comodino. A seguire il suo istinto, l'avrebbe aiutato, ma sapeva quanto Matt tenesse alla sua indipendenza, quindi lo lasciò fare.
-Sì... Devo aver bevuto una birra di troppo ieri sera- gli rispose l'altro.

"Non aveva bisogno di aiuto, ma lo lasciò fare. Gli ricordava i vecchi tempi, al college, quando prima di uscire Foggy lo aiutava a vestirsi, quando tutta quella messa in scena era ancora necessaria. Ora che non lo era più, quel gesto lo faceva sorridere. [...] «Grazie. Per tutto.». Non glielo diceva abbastanza spesso."

Matt Murdock non va alle feste.
È un dato di fatto. L’acqua è bagnata, la neve è fredda, Matt è cieco e non va alle feste. Troppe persone, troppo rumore, troppo caos.
D’altra parte, però, non capita tutti i giorni di sopravvivere al primo anno di legge senza neanche un esaurimento nervoso e con voti osceni, come ama ricordargli Foggy, e c’è da celebrare degnamente.
[Matt/Foggy; UST, pre-serie]

Wesley si è ritrovato in un gioco di cui non conosce le regole, inchiodato tra Vanessa - i suoi sorrisi maliziosi, i suoi tocchi leggeri - e Fisk - le sue passioni improvvise, le sue parole accorte - e confini che non sa come definire, limiti che non riesce a vedere.

Sa fare cose, Jack Murdock, ma una cosa la sa fare meglio di altre.
Da quanto era un ragazzino. Cresciuto in periferie che non raccontano storie, che te le insegnano a furia di calci. E pugni. E i pugni aveva imparato a restituirli, restituirli meglio di tante parole.
[Jack Murdock - Matt Murdock]

Nell'eterna lotta tra il male ed il bene c'è un uomo in conflitto con la sua anima, perché vuole salvare la sua città, senza dannarsi.