Recensioni per
I sette peccati capitali
di Greenleaf

Questa storia ha ottenuto 42 recensioni.
Positive : 42
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
19/05/24, ore 11:07
Cap. 6:

L’accostamento fra Ungoliant e questo, ehm, amichevolissimo tizio è strano e disturbante, mi piace l’effetto che fa, come se il ragnaccio proiettasse la sua ombra su tutta la storia. È particolare la scelta di non accostare la gola al cibo, ma al bere e all’uso di sostanze. Tutta la one shot sembra imbevuta dell’alcol e della droga e invaso dall’allucinazione. Il tizio, che risucchia ogni cosa e annega se stesso in tutti i modi che ha a disposizione, sembra riprendere lucidità quando, dopo essere morto, assiste alle osservazioni dello sbirro sulle circostanze della sua dipartita. Queste atmosfere cupe e dissolute ti riescono proprio bene!

Recensore Junior
15/05/24, ore 15:03
Cap. 5:

Citare il Silmarillion… wow. Tanta stima. 😮 D’altronde, per una che mastica la Bibbia come fai tu, anche la mitologia sterminata di Tolkien deve essere pane quotidiano.
Di questo capitolo ho apprezzato la concretezza sensoriale delle descrizioni, specialmente dettagli come la puzza delle pareti e la consistenza del linoleum. L’occhio che fa “plop”, poi, è un dettaglio orrendamente godurioso, così come questo lampo di consapevolezza: “Ha una spranga sporca di sangue. Il mio. Cazzo!”
Mi è piaciuta anche la presenza del bambino, strumento e contraltare (quasi?) innocente di questa donna spietata a cui l’insegnamento della nonna è scivolato addosso solo per riemergere, come una vendetta o un monito, al momento della morte.
Grazie per questa lettura e alla prossima!

Recensore Master
01/05/24, ore 19:32
Cap. 7:

Ciao carissima! 😄
Ho letto con piacere e altrettanta curiosità questo tuo ultimo racconto, e, lasciatelo dire, tu hai fegato da vendere! Io non riuscirei a scrivere queste scene tanto crude, e tu sei veramente bravissima, si vede proprio che sono il tuo pane, quindi... non posso che farti i miei complimenti 🥰
Ammetto che pensavo che anche questo dannato sarebbe morto, e invece... pensandoci bene, come hai detto tu, non c'è punizione peggiore di quella in cui ti ritrovi sfigurato e, oltretutto, pieno di quei segni che ti ricordano tutto il male che hai fatto in vita. Ammetto che ero un pochino titubante, all'inizio, nell'approcciarmi a questa raccolta, ma devo dire che è sempre bello sperimentare nuovi generi; sei stata davvero molto brava nel trattare queste tematiche e queste scene così strong! Alla fine, è stata una lettura piacevole, e il tuo stile di scrittura mi ha colpita molto, perché come ho già detto scrivere di queste cose non è affatto semplice. La citazione iniziale mi ha colpita altrettanto, non la conoscevo! xD
Spero di leggere qualcos'altro di tuo nel prossimo futuro; grazie a te per averci dilettato con questa "alternative version" dell'Inferno dantesco xD 🤭
Un abbraccio, e alla prossima! 🥰
Spero tu abbia passato un buon primo maggio (da me pioggia a palate, quindi lasciamo perdere, ahah)!
(Recensione modificata il 01/05/2024 - 07:33 pm)

Recensore Master
30/04/24, ore 17:47
Cap. 7:

Eccomi Elfetta!
La prima cosa che voglio dirti è che la citazione di 
Scarface (che io ho amato fono alla follia) non è perfetta, ma di più! Ad ogni modo mi preme sottolineare che ho trovato ogni citazione, da te inserita, sempre molto calzante e molto importante anche per dare quel tocco in più alla narrazione stessa delle storie. Devo dire che questa ira che brucia come l'inferno è davvero la degna conclusione di una bella e ragionata raccolta. Insomma hai fatto davvero un bel lavoro incastrando i peccati l'uno nell'altro legandoli come una catena (ma i peccati che cosa sono se non una catena che ci tiene prigionieri del vizio?), chiudendo poi il cerchio e ricollegandoti al barbone iniziale che altri non è che il karma (io non credo al karma, ma è affascinante come metafora). Sno convinta che la morte spesso sia unapena dolce e questro qui non se la meritava proprio, brava ho apprezzato la tua spietatezza nel farlo bruciare ma non morire.
Durante tutta a raccolta mi hai sorpresa più di una volta e credimi, non è cosa facile. V
oglio sottolineare che sei stata davvero brava e anche originale, insomma era più facile attenersi all'immaginario comune di questi celeberrimi peccati capitali, ma tu invece ci hai messo del tuo rendendo la storia più accattivante. Non posso che farti i miei più vivi e sinceri complimenti sia per l'idea sia per come l'hai realizzata. Non sono un'accesa amante del dark lo sai, ma hai avuto il merito di invogliarmi a leggere questa tua produzione e alla fine ne è valsa davvero la pena 🤩
Un grande abbraccio e alla prossima storia 🥰

Nuovo recensore
30/04/24, ore 17:13
Cap. 7:

Ciao cara, 
Ancora un'altra storia giunta alla sua fine come diciamo in francese "la boucle est bouclée' dove tutto ebbe inizio la storia si fini, con quel vecchio barbone che ritroviamo all'inizio come alla fine della tua storia. Che dire ancora una volta se stata in grado di trascrivere questo pecato in un modo autentico, per me la rabbia e un sentimento molto pericoloso perche ci fa perdere i nostri sensi e ci procura una specce di abrenalina come lo vediamo benissimo in questo capitolo. 
Il fatto che tu abbia voluto 'risparmiare' questo settimo pecatore ci fa rifletere sul fato che certe volte la morte e piu un solievo che una pena, come lo scrivi benissimo tu. In effeti ha ottenuto la vita ma a che costo.
Vabbe ancora una volta mi congratulo con te e ti auguro una felice giornata. Baconi 😘😘😘

Recensore Master
30/04/24, ore 08:12
Cap. 7:

Carissima,
togliamoci questa tendenza all'autocensura che ormai infesta qualsiasi cosa. Hai scritto un racconto dai toni forti? Molto bene, chi apprezza legge, chi non apprezza sceglie altro. Se andiamo avanti a togliere ogni contenuto potenzialmente offensivo per non turbare gli altri (turbamento al quale, peraltro, si è fatto tranquillamente fronte senza gran sconvolgimenti fino a pochi decenni fa), finiremo per avere solo enormi pagine bianche...
Detto questo, scusa il pippone, l'Ira giustamente brucia. Non si dice "bruciare di rabbia", del resto? Ira fiammeggiante, fulmini, fuoco... quindi è giusto che alla fine il tuo protagonista termini la sua folle corsa proprio in mezzo alle fiamme, che lo consumano e lo devastano, esattamente come l'ira consuma principalmente chi la prova, non tanto chi ne è l'oggetto.
Simpaticamente, non muore. Avrà una vita per meditare sulle conseguenze delle sue scelte, chiuso in galera e ridotto a un mostro.
Una raccolta molto bella, dove ogni peccatore subisce il contrappasso del suo peccato.
Complimenti e alla prossima!

Recensore Master
29/04/24, ore 12:34
Cap. 7:

Carissima, eccomi qui a commentare il finale di questa meravigliosa ed evocativa raccolta! *-*
Ira ha dato il peggio di sé, è vero, ma sai che quella che mi è rimasta più impressa è la gola? Con quell'immagine spettrale alla finestra...molto intensa.
Non che qui tu ti sia risparmiata, eh ;) Ci sono delle immagini molto forti, non adatte a chi è debole di stomaco.
Lasciati dire che io ho ADORATO alla follia il finale col barbone che si toglie la barba e la getta per terra. Che super rivincita! Il Karma gira!
E...quale sorpresa? "Resto vivo?" Ho capito bene? O.o
Dopo una strage di morti nei precedenti capitoli...oppure muore lo stesso, alla fine, ed è sottointeso?
Bellissima raccolta, hai saputo dare un tocco di originalità a qualcosa di millenario e che nuovo non è. Non è facile, ragazza, hai tutta la mia ammirazione.
La raccolta va dritta nelle preferite. <3
Alla prossima, sono curiosa di vedere cosa tirerai fuori dal cilindro.

Swan

Recensore Junior
23/04/24, ore 13:34
Cap. 4:

Ciao! Probabilmente non sei l’unica ad “avere tanto in comune con questa signorina”, perché appena ho letto “Accidia” mi si è accesa una scintilla. Come rendere in modo appropriato la perversità di qualcosa che consiste di negazione e inazione? Mi è piaciuta la pigrizia fangosa con cui la protagonista somigliante a Lilith si abbandona al duplice delitto, come se fosse anche questo portato dalla corrente. L’inerzia con cui osserva il soffitto e contempla la sua probabile fine mi ha fatto proprio percepire il vuoto che è dentro di lei (e forse un po’ anche dentro di me) e mi è piaciuta l’immagine cruda delle costole che si conficcano nei polmoni come pugnali: brava! L’ultima frase, con cui “Lilith” si rivolge a Lucifero, mi è piaciuta particolarmente, perché solo qui la voce narrante sembra tirare fuori un po’ di energia e di entusiasmo, quasi con una marcia trionfale all’Inferno, che ha avuto il potere di risvegliarla che al Paradiso invece è mancato, guarda caso proprio tramite la curiosità, che sa tanto di mela e serpente. La frase aggiunta in fondo poi è proprio bella e chiude il tutto in modo, scusa il gioco di parole, lapidario.
Grazie della bella lettura e alla prossima! 🤗

Nuovo recensore
22/04/24, ore 19:11
Cap. 5:

Hey carissima,
Scusa per il ritardo mi rattrista un po’ sapere che questa storia è quasi finita. Mi piace molto il tuo modo di scrivere questi brevi capitoli.
Questo capitolo ci monstra a che punto certe persone possono diventare corrotte dal denaro. E al quanto disgustoso, e dire che certe persone vivono davvero in questo modo.
Quest’idea che hai avuto a scrivere una storia su i peccati capitali nel mondo moderno e proprio ottima e ci porta a riflettere sul perché essi sono pericolosi.
Vabbè con questo un abbraccio, mi rimane ancora un capitolo da leggere quindi ci vediamo tra qualche minuto. 💞💗💖
(Recensione modificata il 22/04/2024 - 07:13 pm)

Recensore Master
22/04/24, ore 09:46
Cap. 6:

Ciao^^
anche la gola, che parrebbe un peccatuccio da poco, alla fine porta il nostro alla rovina: si ingozza, di alcol, di droghe, di soldi, ma alla fine il boccone gli resta in gola, per così dire. Si spappola il fegato a forza di bere, si perfora la lamina cribrosa dell'etmoide a forza di sniffare coca, si mette contro i più pericolosi trafficanti di New York, affascinato dalla possibilità di avere di più.
Alla fine, ciò che caratterizza l'uomo è la misura. È quella che lo salva, che gli consente di vivere bene e a lungo. Il goloso, per definizione, la misura l'ha smarrita, ed ecco che fine fa.
Come sempre un'ottima esemplificazione dei peccati capitali, attendo il gran finale!

Recensore Junior
19/04/24, ore 15:24
Cap. 1:

L’idea alla base di questa serie mi ha stuzzicato e mi fa pensare alla tua “L’imbattibile”, perciò eccomi qui! Vediamo se riesco a reggere tematiche forti come quelle che hai annunciato nella nota iniziale.
Mi piace come questo primo capitolo rende il punto di vista del personaggio; la sua arroganza e la sua insensibilità traspaiono naturalmente dai pensieri e dal linguaggio che hai scelto. Un particolare che ho apprezzato è lo sguardo di disprezzo del barbone: che cosa sta pensando? Forse che “il superbo” ha tante cose, ma non la capacità di comprendere la finitezza umana e, dunque, apprezzare la vita? Non ho fatto in tempo a pensarlo che il tizio finisce spiaccicato sotto gli occhi, stavolta pietosi, dello stesso barbone.
Molto bella! Sono curiosa di leggere il seguito.
Alla prossima 😊

Recensore Master
19/04/24, ore 13:03
Cap. 6:

Ciao Elfetta!
Ma lo sai che mi sarei aspettata di leggere la gola associata al cibo? Ero davvero molto curiosa di vedere che cosa ti saresti inventata in merito, e invece mi hai colta di sorpresa.
Credo che associare la gola alle dipendenze sia stato un vero colpo da maestro, in effetti quella del cibo compresa, sono tutte dipendenze che finiscono per distruggere l'uomo. Ottima trovata: brava!
Devo dire che questa discesa agli inferi, tramite questa raccolta di peccati diventa sempre più cupa e disturbante (in senso positivo).
Stai riuscendo a rendere molto bene l'effetto drammatico e aberrante di questi soggetti che si lasciano dominare da questi peccati che inevitabilmente li portano a una morte tragica e anche karmica se vogliamo.
Questa in particolare l'ho trovata davvero molto strong, ma ben descritta e assolutamente pertinente.
Sai  davvero destreggiarti in modo egregio con questi temi così particolari e delicati.
Ovviamente non può mancare il plauso per le sempre azzeccate citazioni.
Ti rinnovo i miei complimenti carissima, un bacione alla prossima! 😘

Recensore Master
16/04/24, ore 19:43
Cap. 6:

Un fulmine squarcia il cielo e, davanti a me appare una figura spettrale: falce in mano, lungo mantello nero. Non ha faccia. Ecco che, appena un altro fulmine illumina New York, il tizio scompare, lasciando dietro di sé una scia di sangue.

Eccola qua, la "signora con la falce"! Mi ha fatto quasi pena, leggere di questo tizio, vittima della sua stessa dipendenza. La droga e l'alcol gli sono stati fatali, e purtroppo non c'è stato niente da fare. La parte del liquido cerebrospinale mi ha fatto un sacco impressione, perché non ne avevo proprio idea! Al solito, complimenti per le descrizioni realistiche e incisive che riesci a concepire, condensando il tutto in poche righe. Il lettore riesce a immergersi del tutto nella scena, e devo ammettere che questo racconto è quello che mi ha colpito più degli altri! Aspetterò senz'altro la narrazione dell'ultimo peccato capitale xD

Alla prossima, carissima, e buona serata! 😊🥰
Eleonora

Recensore Master
16/04/24, ore 19:09
Cap. 5:

"Vi abbraccio come sempre, alla prossima morte!"

Questa frase mi ha stesa, ahaha! In ogni caso, be', sei veramente bravissima nel descrivere queste scene semi splatterate, perché riesco a immaginarmele benissimo! Anche questa signora ha fatto la sua fine; una fine proprio "dignitosa", non c'è che dire. Il fatto che tutto sia scritto in prima persona, comunque, rende i tuoi scritti ancora più "reali", e quindi è molto più semplice immedesimarsi nella testa di questi pazzoidi xD
Come sempre, davvero brava, corro a leggere del penultimo peccatuccio! xD

Ps: non conosco quasi per niente Il Signore degli Anelli, e non so nemmeno se mi deciderò mai a guardarne i film oppure a leggerne i romanzi, però la citazione che hai inserita mi è piaciuta molto :D
(Recensione modificata il 16/04/2024 - 07:11 pm)

Recensore Master
16/04/24, ore 19:01
Cap. 4:

Ciao carissima, rieccomi su questi lidi! 😊
Come sempre, questi tuoi scritti sono brevi ma molto d'impatto, quindi, al solito, ti faccio tanti complimenti. Le citazioni che inserisci sono molto pertinenti con il contenuto del capitolo, ed è sempre bello impararne di nuove (come quella che hai apposto su M. Teresa di Calcutta, che appunto non conoscevo) :)
Insomma, penso che sia davvero brutto vivere un'esistenza tanto piatta da non attivarsi mai per poter cambiare qualcosa; certo, delle volte è davvero difficile, ma di sicuro trincerarsi nel proprio guscio per paura di soffrire non è la risposta ai mali del mondo... Be', anche questa ragazzaccia ha fatto il suo tempo, e a me non resta che proseguire nella lettura di questa raccolta per vedere cosa succederà adesso! xD

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