In this emptiness, in the storm
If I falter, if I fall
The wave inside my soul carries all I know
Who can take my hand in the flood?
[…]
The edge beyond the shore
This weight of wood and rot
I long to reach the other
To find, to find the path we lost
(Oleksa Lozowchuk feat. Ariana Gillis, In The Flood)
 
 
 
SONO UNA GOCCIA
 
La pioggia mi è sempre piaciuta.
Anche ora, mentre scrivo, essa scende,
con lentezza, goccia dopo goccia.
 
Io, che sono non vedente,
la ascolto dalla finestra aperta.
 
E questo mi fa pensare.
Certo, tutti cambiamo,
la vita stessa è un continuo cambiamento.
Quelli che eravamo ieri, oggi più non siamo.
 
Ma tanti dolori restano, come segni indelebili.
Cicatrici aperte, ferite sanguinanti,
alcune cucite, ma che resteranno sempre
 
distrutte. Rotte, come
un puzzle incollato male.
 
Nei recessi più profondi della mia anima,
la depressione si fa più profonda.
Quella di cui soffro davvero, la malattia mentale.
 
Si mescola all’ansia e agli attacchi di panico,
che quasi mai mi lasciano in pace.
 
E, anche se ho tante persone accanto a me,
che mi vogliono bene, che io amo,
e professionisti che mi aiutano,
fatico a trovare la forza di lottare.
 
Voglio combattere, ma a volte è così difficile!
Lo è anche solo tentare.
 
Se poi, come me, sei stato ferito
e nuovi legami hai paura di formare,
oppure ci provi e ce la fai
 
ma, al contempo, temi di perdere
le persone a cui vuoi bene o chi ami di più,
be’, le cose si fanno più complicate.
 
Nessuno è nella mente degli altri,
quindi nessuno può capire cosa provo.
Ma io mi conosco benissimo.
 
E sono consapevole di cosa ho paura.
Di rimanere sola, di farmi domande
che non troveranno mai una risposta.
 
Anche se ho una famiglia che mi ama,
tre gatti senza i quali non potrei vivere
professionisti che mi danno una mano
e amiche fantastiche e preziosissime…
 
Io farò di tutto per uscire da questo buco nero.
A me stessa l’ho sempre promesso.
 
Ma chi mi aiuterà a farlo davvero?
Non posso riuscirci, non del tutto
o, almeno, non completamente
con le mie sole forze.
 
Chi afferrerà la mia mano, quando cadrò ancora più a fondo
in questo baratro nero e freddo?
Chi mi abbraccerà e mi stringerà a sé con amore
E mi dirà che tutto andrà bene o meglio?
 
I miei genitori, di sicuro.
Le mie amiche, ne sono certa.
Ma io stessa? Sarò in grado di dirmi
le medesime cose, di convincermene?
 
Non lo so, perché mi sento persa.
Sono solo una goccia,
come una singola di questa pioggia.
Piccola e fragile, a cui non basterebbe tanto
per cadere a terra e crollare.