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Autore: Celsius    06/05/2024    2 recensioni
Mi capita di sentirmi come "il timido ubriaco", vecchia canzone di Gazzé, che parla di un uomo incapace di dichiarare i propri sentimenti alla persona amata. La sua vita scorre nel silenzio, animata dalla speranza di trovare un giorno quel coraggio e destinata all'anonimato perenne. Questa poesia parla di questo, di un uomo con poco coraggio che cerca di afferrare l'immateriale, che forse č un po' quello che sono; timido sempre, ubriaco solo a volte.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti ho vista,
nel sole piů cocente
ridevi;
eri lontana 
un futuro differente. 

Ricordi,
cadeva una luce
all'orizzonte;
spegneva la notte:
io solo tra le onde,
tu vento di ponente.

Ti ho chiesto:
esisto,
in altri luoghi oltre 
questi versi?

Mi vedi?
Se sto dietro di tre passi,
mentre corri,
distante
pensiero di una mente.

Forse č vero che
un poeta č la sua poesia;
la mia
č nella gabbia delle notti,
muta, trasparente,
milite senza nome di 
una casa senza via. 
  
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