[Tratto dal secondo capitolo]
'' (...) Faccio appena in tempo a realizzare che lui è davanti la porta di casa mia che la richiudo immediatamente.
Il mio respiro accelera, così come il battito cardiaco.
Ora ho paura. Come ha fatto a scoprire dove abito? Perché mi ha cercata? Oddio e se mi avesse riconosciuta? Sto per morire e Meredith non è qui, Santo Cielo.
Sento di nuovo il campanello.
-Cosa vuoi?- chiedo a voce alta, cercando di nascondere il terrore puro che mi attanaglia lo stomaco e la gola.
-Voglio entrare!- Risponde il biondo.
-E perché, scusa? Non ci conosciamo nemmeno!
-Sei paranoica, eh, Miller?
La bile mi sale in gola. Come sa il mio nome?''
Questa storia è la correzione dell'originale. Spero vi piaccia più di quanto non abbia fatto la prima. Grazie per il vostro supporto.

Storia col bollo rosso. La storia contiene scene spinte con riferimenti sessuali e violenze.
TRATTO DAL CAPITOLO 11 DELLA STORIA.
odiavo il fatto che avrei perso la verginità con la persona che più odiavo al mondo … ma purtroppo, ero in trappola, non c’era via d’uscita, avrei dovuto scontare quella pena in silenzio, tanto dopo un po’ sarebbe finito tutto. [...]
< Io.. non ce la faccio.. > dissi sperando che si arrendesse all’ultimo minuto. Ma lui restò impassibile, non faceva altro che sorridermi in modo dolce e rassicurante.
[..]
< Promettimi.. che non lo dirai a nessuno. > dissi seria con voce rauca.
< Sarà il nostro piccolo segreto..>

"Ti guardavo da lontano,ma tu non mi hai mai notato,mi davi dello sfigato..Dovresti guardarti in questo momento Maggie,dovresti vedere come i tuoi occhi mi stanno supplicando di fotterti"

Lui era pazzo, era ossessionato, era malato, era crudele, ma lei era disposta a permettergli di annullarla pur di averlo accanto. Perché lui le aveva dato l'unica cosa che lei desiderava, libertà.
Dal primo capitolo:
"Hey, aspetta..." Esclamò.
Mi fermai istantaneamente e mi voltai.
Lo osservai sfilarsi la maglietta insanguinata sentendo le guance scaldarsi.
Distolsi lo sguardo, strofinando una macchia immaginaria sulla mia maglietta.
"Io ti ho già vista da qualche parte."

"Justin perché mi guardi in quel modo?! Sembra che tu mi stia spogliando con gli occhi!"
"In effetti lo sto facendo e... Non mi limiterò a quello!"

Questa storia parla di uno stalker. Anzi di una stalker. Io. Io stolkero una persona. E' una persona popolare nella mia scuola. Anzi in realtà è una persona popolare in tutto il mondo. Ma poco importa. Si esatto proprio lui. Justin Bieber
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Hei hei hei ciao ragazze sono sempre io Francy con una nuova storia. spero vi piaccia mi sono impegnata moltissimo
baci baci
- Francy

'Come se qualcuno potesse aiutarmi' pensai in quel momento, ero un caso perso e questo non sarebbe cambiato, mai.
**
" Sì, ce l'ho con te biondina!" ridacchiò in modo stupido, scatenando la risata degli altri quattro.
"Se fossi rimasto in silenzio saresti apparso come un normale stupido, ma hai voluto strafare" alzai gli occhi al cielo, sperando che la conversazione finisse al più presto.

Ocean City, Maryland, 19 Gennaio 1999. Hanno solo 10 e 9 anni. Jason Smith e Jasmine Hasting, quando una mattina vengono rapiti, per strada, mentre stanno andando a scuola, Per tre interminabili giorni rimangono segregati in uno squallido appartamento, ripetutamente violentati, obbligati al silezio e sottoposti alla follia di una mente perversa. Fino a quando accade il miracolo: la polizia fa irruzione nel palazzo e il rapitore, un pedofilo appena uscito di prigione, viene arrestato. Ma la libertà non è la fine dello strazio: negli anni successivi i due dovranno lottare contro il peso insostenibile dei ricordi per ricominciare una vita normale. E per provare a ricucire la loro grande amicizia, distrutta da un orrore indicibile.
Tratto da una storia vera.

Jason un giorno mi disse: "Non devi fidarti di nessuno. Guarda il posto in cui viviamo, osserva le persone e il loro comportamento. Non puoi fidarti di nessuno, Audrey".
Solo adesso mi rendo conto che, quel nessuno di cui tanto parlava, in realtà, era proprio lui.
-
A Jason McCann Story.

Ragazzina ribelle che si trasferisce a casa del cugino non sapendo che uno degli amici di lui sia Justin Bieber, idolo di molte ragazze che lei, odia.
D a l p r i m o c a p i t o l o
-Non dovresti scopare con le cugine dei tuoi amici- gli dico mentre mi morde il collo giocosamente.
Gli resisto, cerco di resistergli anche se faccio molta ma molta fatica –ma se sono super fighe si-

“Sai cosa mi piace delle ragazzine come te?” Girò intorno a me come se trovasse piacere nel vedermi impaurita e in ansia.
“Che sono tutta carne e niente arrosto.” Prese il mio braccio e lo strinse così forte che non riuscii a mantenermi in piedi.
“Dovrai supplicare per non farti del male, puttanella.” Mi lasciò il braccio e sputò su di me come se fossi un lurido oggetto che non valeva niente. Mi stava umiliando!
Cercai di controllare le mie lacrime ma il dolore che provavo in quel momento era così forte che non riuscii a fermarmi. Così mi arresi e non provai in alcun modo a combattere.
Ero una grande combattente io ma questa volta era diverso. Quando venivo umiliata e la mia dignità infangata, non riesco a uscirne vincitrice, ci vorrebbe qualcuno che mi aiutasse.
In quel momento sentii le finestre rompersi e i vetri schizzare da ogni parte nella grande sala. Un forte rombo riempì quell’aria di violenza portando, in qualche modo, la pace. Era venuto a salvarmi.
Il mio cuore battè a mille nel sentire la sua dolce e calma voce che ricomponeva tutto. Avrebbe riportato tutto come prima, lo sentivo.
Non riuscii a sentire

Dimenticatevi la ragazza timida e il ragazzo stronzo.
Quì Jamie (la protagonista) verrà distrutta dal sentimento di tristezza che prova per il lutto di una persona a lei cara, la quale se ne andrà nei primi capitoli.
Morte naturale? No di certo...
Jamie cambierà radicalmente; diventerà una persona totalmente opposta a quella che era prima e l'oscurità prenderà il sopravvento in lei.
Ci saranno molti morti e omicidi in circolazione;
Se amate l'horror questa è la storia che fa per voi
Entrate a vostro rischio e pericolo

Justin Bieber odiava se stesso, odiava la sua vita, tanto da averla cambiata.
Adesso era The White Smurf, uno dei giocatori più importanti della NBA.
Ma, a volte, il passato ritorna e bussa alla tua porta.
Letteralmente.
All Rights Reserved © Stiles Stilinski

In una città come quella, piena di insidie e di problemi, l'unico modo per salvarsi è scappare e lasciarsi tutto alle spalle.
Ma come si scappa da ciò che ti uccide se devi lasciare indietro l'unica cosa in grado di salvarti?
"Non potete!"
"E' sbagliato"
"Voi siete pazzi!
"Io lo amo."
"Ma è tuo fratello."
\ Pubblicata anche su Wattpad da me, scritta e inventata da me.\

'Mancavano 72 giorni e tutto questo sarebbe finito.'
**
"Sempre con questa battuta? Cambia ogni tanto" distrattamente afferrai un cuscino e glielo lanciai. Lo fermò prima che il cuscino potesse colpire il suo corpo.
"Non vorrai mica metterti contro di me?" Fece una faccia seria mentre io scoppiai a ridere alzandomi.
"Vai, cosa vorresti fare?" aprii le braccia in segno di sfida mentre lui afferrò un cuscino per gettarlo nella mia direzione. Mi chinai e il cuscino finì sul muro dietro di me.
"Ha!" gridai non vedendo il secondo cuscino colpirmi dritto nello stomaco. Sentii Justin ridere come un bambino mentre disperatamente cercai un cuscino intorno a me da lanciare. Afferrai il più grande e glielo lanciai con tutta la forza che avevo.
"Headshot!" gridai quando il cuscino lo colpì in piena faccia.
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'Mancavano 2 giorni e l'avrei perso per sempre'