Spogliati – gli sussurrò all'orecchio, come altre volte prima di allora.
Il moro annuì, facendo scivolare la cintura attraverso i passanti che ne spezzavano il ricamo.
La lasciò cadere a terra con un tonfo e non appena la fibbia ebbe toccato la moquette rossa, Jude si piegò per raccoglierla.
Quel giorno sarebbe stata una cosa dolorosa.

Vi uccideranno.
Si, vi uccideranno, proprio come hanno fatto con tutti gli altri.
Non fanno prigionieri, non ne hanno mai fatti, non è nella politica dell’usurpatore.
Law.
C’eri andato così vicino ad ucciderlo.
Hai avuto una sola possibilità nel bel mezzo della battaglia, ma l’hai sprecata; la freccia ha mancato il bersaglio, uccidendo soltanto uno dei soldati al suo fianco. Tu hai mancato il bersaglio. Non potrai mai perdonartelo.
[ATTENZIONE: Death fic]

Nessuna di voi si è mai chiesta cosa succederebbe se i nostri due beniamini fossero i protagonisti di questa storia? Bè, io sì, e questo è quanto... Dal testo:
«Mr McGregor è influenzato, quindi ha mandato me. Spero che non sia un problema, Mr Downey.»
«Mr Downey è mio padre. Io sono Robert. E lei invece è…?»
Il tono è cordiale, forse addirittura divertito, ma è difficile dirlo vista l’espressione imperscrutabile dei suoi occhi.

Terra. Anno 2034.
Un virus sconosciuto colpisce l'America.
Inizialmente, le uniche ad esserne colpite, sono le persone con gli occhi chiari.
Si scatena il panico.
Le persone dagli occhi azzurri, vengono perseguitate e cacciate, per essere catturate e isolate in luoghi protetti, lontano dal resto della popolazione.
Così ha inizio la storia di due uomini, appartenenti alle due diverse fazioni, che si troveranno legati dal destino e che lotteranno per la sopravvivenza, per la speranza di un' esistenza migliore, e per la cosa più grande di tutte. L'Amore.

"Ma non posso negare che il pensiero di qualcuno che mi aspetti a casa lo trovo allettante."
"...trovare qualcuno che mi aspetta a casa quando torno da lavoro."
desideri di due anime apparentemente lontane.

"Ci furono momenti in cui potetti solo guardarti da lontano, osservarti e pensare a quanto meritassi di essere amato degnamente. Io tutto ciò potevo dartelo, ne ero sicuro.
Fu questo il mio sbaglio, perché in amore nessuno dovrebbe mai sentirsi abbastanza."

"Stringi la mia mano ancor di più e per un attimo la mente si annebbia.
Mi appare davanti agli occhi la tua immagine, steso sul letto con un braccio dietro la sua piccola schiena per far si che non cada o si allontani. Sembra così familiare. Ma in quel letto ci sarà spazio solo per voi, tu e lei, due anime in crescita."

Beethoven.
Robert fece un balzo, sull’attacco della quinta sinfonia.

Un Robert Downey Jr ottantenne che racconta parte del suo passato.
"Nessuno ci disse mai che sarebbe stato facile. Nessuno ci consigliò mai la strada più semplice. Decidemmo noi di andare avanti, percorrere quella più complessa, perché alla fine stavamo bene, con l'universo chiuso dietro quella porta. Eravamo felici. Dividerci era sempre più una vergogna, un senso di colpa. Allontanarsi da lui, prendere il primo aereo diretto chissà dove era ciò che mi uccideva, lasciandomi ancora dolente su un asfalto troppo bollente, che oltre la pelle bruciava anche quel poco cuore rimasto."

"Guy avevi promesso che mi avresti chiamato se si fosse presentata una occasione del genere!” dico tutto d’un fiato.
La mia arrabbiatura palese nel tono usato.

Sapevo benissimo che sarebbe stato un grandissimo sbaglio.
Uno di quelli che ti lasciano un segno profondo, indelebile.
Uno di quegli sbagli che, per quanto assurdi, non riesci fare a meno di compiere.
Te ne senti attratto, come se il tuo centro di gravità si fosse localizzato su quell'unica cosa.
È stato così per me e Robert. [...]

Jude preferiva scappare, nascondersi davanti ai ricordi, ma spesso l'immagine di loro due lì, fermi, stretti l'uno all'altro, stanchi dopo aver finito di fare l'amore, gli si rinfacciava nella mente.
Era così sbagliato. Se lo ripeteva da anni ormai, ma non poteva far altro che sperare di riaverlo accanto.
“Dammi il coraggio di cui ho bisogno. Dammi il coraggio per uscire di casa, per camminare per strada senza più te accanto. Dammi il coraggio per non isolarmi dal mondo, per continuare con questa apparente quotidianità. Dammene di più per non far uscire le lacrime, per urlare ancora al mio corpo che deve fare il suo lavoro, che deve risanare le ferite”
Dopo anni che non toccava la sua pelle, anni che non sentiva la sua voce, aveva, quella notte smesso di crederci, di sperare.

faceva male dover regger quel gioco che per lui non valeva che quattro risate e un po’ di pubblicità. Era così difficile sorriderne, dovevo fingermi divertito e da attore non facevo altro che indossare maschere.

L’unica nota stonata in tutto questo è…
“Vuoi vedere le sue stanze?”
Ecco, appunto, l’americano!
E poi c’è ancora chi dice che sono pregiudizi… no maledizione, non lo sono! Gli americani sono sguaiati e privi di classe, non si sanno comportare e soprattutto, come ha ben dimostrato il qui presente… come ha detto di chiamarsi?! Robbie?... ah, no, Robert! Si chiama Robert! Non ti lasciano un secondo in pace.

“Quindi Robert, è per questo che non ti lasci corteggiare da me?”
Robert scoppia a ridere, quasi come se avesse appena sentito la più divertente delle battute cogliendolo di sorpresa.
Tiene la sigaretta tra le dita, la mano poggiata sul ginocchio.
Dio, è affascinante anche in questo piccolo gesto.
“Corteggiare non è proprio la parola che userei per definire quello che stai facendo, Jude. Cosa che, tra l’altro, non mi piace”
Oh, se suona bene il suo nome detto da quella bocca invitante.
“E cosa ti piace?”
Servita su un piatto d’argento, proprio.
E pensare che lui avrebbe un bell’elenco di cose che gli piacciono, e che gli piacerebbe fare con questo misterioso, schifosamente sexy, scostante Robert.
Oh si.
Su questo lettino, per terra, dove vuole…
“La sincerità, ad esempio”