DAI CAPITOLI
Jade si catapulto' in fretta e furia giù dalla finestra. Erik aveva già raggiunto il cancello dell'abitazione, aspettandola con ansia. Impressi nella mente aveva ancora quei occhi azzuri come il ghiaccio, che l'osservavano sorpresi e spaventati allo stesso tempo.

Conor.
Così si chiama la mia fuga estiva.
Che nome buffo, Conor. Forse sarebbe risulato in maniera migliore con una 'N' in più.
Connor.
Molto meglio.
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E dopo tutto quello che è successo, continuo a pensarti.

ripenso a quel giorno,alla sua camera alle mie parole che stavano per svelare la verità ‘non puoi andartene prima che io..’ e mi ero bloccato.
è stato un errore,allison.

Non voglio anticiparvi nulla,questa storia si basa principalmente sull'amicizia tra Phoebe e Jack,ma non solo,leggete e recensite fatemi sapere se vi piace.

“Dio che culo..” sussurro incantata. Lui si alza e mi guarda preoccupato “Etienne, posso dormire tranquillo o devo chiudere la porta a chiave? Sai, ho paura che tu possa stuprarmi.” Divento color porpora, mi ha sentita, porca puttana.
Rido imbarazzata e mi gratto un braccio. “Conor, stavo solo facendo degli apprezzamenti..”

Passano davanti a me ogni giorno, ogni minuto e ogni secondo della mia vita queste tue parole.

«Sono io che devo decidere se dargli un'altra possibilità o no, non tu, io, e non lo farò, sai perché ? Perché doveva pensarci prima che stava facendo una cazzata, non pentirsi dopo, doveva pensarci prima ! Come posso io provare a costruire una relazione stabile con una persona che prima agisce e poi pensa ? Quando avrò un mutuo, le bollette da pagare, la spesa da fare... come potrò fidarmi di una persona che potrebbe sperperare tutti i miei guadagni perché aveva voglia di giocare alle slot machine e lo ha fatto senza pensarci due volte ? Come posso ? Non posso, non posso, e io voglio una relazione stabile, ho quasi venticinque anni, John, voglio un fidanzato da baciare la sera, prima di andare a dormire, voglio sposarmi, voglio un bambino, voglio cose che Conor, con la sua immaturità, non può darmi, o cresce, oppure non è lui l'uomo per me»

Ho scritto questa storia per Conor Maynard. Lo amo da sempre.

Uscì dalla doccia e si mise l’accappatoio, non fece in tempo a vestirsi che suonarono alla porta, “Arrivo!” gridò dal piano superiore sperando che chiunque fosse l’avrebbe sentita, ma il campanello cominciò a suonare senza interruzioni così mise le ciabatte e scese le scale, aprì la porta “Ci avrei scommesso che eri tu!” , “Mimi!... Mimi?... Mimi!!” Conor appena vide Michaela venirgli ad aprire il quelle condizioni cambiò espressione in cinque minuti, passò da un espressione di felicità, a una confusa, a una arrabbiata. La spinse dentro casa “Come ti viene in mente di venire ad aprire la porta in queste condizioni?! E se non ero io? Ti si vedono tutte le gambe Michaela!” chiuse la porta alle sue spalle guardando l’amica in cagnesco mentre lei scoppiò a ridere “Che ti ridi! E se non ero io? Potevano farti qualcosa!” , “Hey stai calmo, ahahah non succederà più papà promesso!” si allontanò da lui avviandosi verso le scale ridendo ancora, lui la guardava sconvolto “Michaela non sei più una bambina ormai sei una donna, ormai hai 18 anni come me non sei una bambina ripeto, e poi era anche allacciato male l’accappatoio metti che si vedeva qualcosa”

mi chiamo Emily, sono alla ricerca di un lavoro. trovo questo annuncio sul giornale, e, perchè no ci provo. volete sapere cosa succede? leggete per scoprirlo e recensite =)

lui,la mia vita.
io,la cosa più bella che gli sia mai capitata.

Sidney era seduta sulla panchina dell’aereo porto aspettando che venisse chiamata, con le lacrime agli occhi perché il suo idolo era Londra e lei non lo aveva visto!

Shadia sedici anni Londra.