Italia nordoccidentale, fine XV secolo. Quando ancora non esisteva la strada che collegava Saluzzo a Savigliano, le comunicazioni tra le Langhe e le vallate del Saluzzese avvenivano attraverso un percorso che toccava tutti i centri abitati della zona, includendo quindi anche Lagnasco. A circa un miglio dal paese, un traghetto “a corda” trasportava i viandanti dall’una all’altra sponda del Varaita. Il “portajuolo” – colui che gestiva tutta l’impresa del traghetto con impegni ben precisi nei confronti delle due città confinanti, cioè Lagnasco e Savigliano – doveva essere disponibile giorno e notte e sottostare a tariffe di pedaggio stabilite dalla “Regia Camera dei Conti”. L’introito, poi, finiva nelle tasche della famiglia Tapparelli, i signori del luogo. Non erano rari, tuttavia, i ricorsi con cui questa famiglia riempiva le aule dei tribunali contro coloro che cercavano di aggirare l’uso del traghetto. Membro di questa famiglia fu Aimone Tapparelli (ca. 1328-1425, beatificato da Pio IX, il 29 maggio 1856), domenicano e inquisitore. [Storia partecipante al contest In Medio Stat Virtus indetto da mystery_koopa sul forum di Efp]
Autore:
Mirae |
Pubblicata: 06/06/18 | Aggiornata: 06/06/18 |
Rating: Arancione
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Capitoli: 1 | In corso
Tipo di coppia: Het | Note: Nessuna | Avvertimenti: Nessuno
Categoria:
Storie originali >
Storico | Contesto: Medioevo, Inquisizione | Leggi le
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