“Vieni qui in ospedale, Eren. Armin è stato ricoverato d’urgenza con numerosi traumi”. Non aveva neanche lasciato che il padre finisse l’ultima frase, non volle sapere perché, chi fosse stato, non subito: l’urgenza era raggiungere Armin, vederlo.
Al resto avrebbe pensato dopo.
Reincarnation AU

Il piccolo Eren lo sa che quella voce dentro di lui, che lo chiama e gli chiede di tornare, è reale.
Quella voce viene dal mare ed è vicino al mare che il suo 'Min lo aspetta, per essere di nuovo insieme.
Reincarnation-AU

Siamo a Mitras, poco prima dell'arrivo di Levi e del resto della squadra. Kenny, che è stato lo Squartatore e l'amico di Uri, si ritrova adesso a riflettere sul suo sogno e lo fa conscio del fatto che di lì a poco rivedrà il nipote; con lui c'è Traute Caven (la ragazza che da recluta diverrà suo secondo in comando). Questo è un piccolo stralcio senza pretese, sono le riflessioni di un uomo che in certi momenti percepisce ciò che non è, ciò da cui dipende e ciò che vorrebbe diventare.
Spero possa piacere, ringrazio sin da ora chi volesse dirmi la sua e vi specifico qui che il nome della donzella l'ho cercato in giro ed è stato confermato dall'autore stesso. Buona lettura ^^

“Levi—”
Il suo nome scandito dalla voce di Erwin ha un suono differente.
Lo ha sempre avuto, sin dal primo istante. Levi lo ricorda bene.
La prima volta, fu come vederlo librarsi in alto, al centro – il titolo di uno di quei libri incapace ai tempi di decifrare.
Non è qualcosa che dimenticherà.
Del resto, nulla di ciò che fa Erwin, si può umanamente dimenticare.
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[Eruri] [Sequel] [Lievi dinamiche Sub/Dom | Soft Bondage | Praise!Kink ]
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ATTENZIONE! ATTENZIONE! ATTENZIONE!: Sequel di "Constraints, Compromises and Choices" - la fic non ha molto senso se prima non avete letto quella! La trovate qui: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3983649&i=1 ]

Levi entra nella sua stanza senza bussare. Anzi, si potrebbe dire che vi fa irruzione, più che entrare: spalanca la porta con un gran tonfo e si precipita dentro ad ampie falcate, senza neanche prendersi la briga di chiuderla alle sue spalle.
Se Eren fosse stato in grado di dormire, sicuramente tutto quel rumore l’avrebbe svegliato.
“Che cazzo ti ha fatto Hange stavolta?”
Scritta per la #toosicktospook challenge.

Colt e Porco vengono incaricati dall’esercito di Marley di condurre un’operazione sotto copertura presso una fortezza dell’Alleanza mediorientale. Come parte delle loro identità fittizie, i due devono dichiarare apertamente la loro relazione amorosa e fingere inoltre di essere i genitori adottivi di Falco. Dichiarare liberamente il loro rapporto e la possibilità, per quanto fasulla, di adottare Falco mette in difficoltà i protagonisti, costretti nella realtà a nascondere la loro relazione e a rinunciare alla speranza di adottare Falco per colpa dell’omofobia vigente a Marley. Posti di fronte all’occasione di vivere onestamente la loro vita e i propri sentimenti, Colt e Porco ripensano se stessi e la loro maniera di amarsi.
Fiori calpestati è il capitolo introduttivo di una storia What-If intitolata I saved the world today, che riprende il nome di una canzone degli Eurythmics. La storia comincia dai primi episodi della Season 4 Part 1, discostandosi subito dal canone. In questa riscrittura degli eventi, Eren non ha attaccato Liberio e Marley prosegue le ostilità con l’Alleanza mediorientale, tralasciando per il momento la questione di Paradis.

E l’aria manca ad entrambi nel momento in cui tutto finisce, lì, a terra in quella stanzetta nascosta della caserma.
Le cinghie tornano al loro posto sui fianchi, i segni sul corpo di Eren iniziano a sparire e i vestiti di Levi sono tornati abbottonati.
Eppure, niente è in ordine.
Tutto è soffocato da quella sottile apparenza, quella sottile e impalpabile apparenza che resta in piedi appena.
Perché Levi ed Eren si soffocano anche solo guardandosi quando sono nella stessa stanza.
E le apparenze prima o poi, sono destinate a crollare.
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[Mini One-shot][Yaoi][Ereri]
[Tematiche delicate - Soft BDSM]

L'acqua di un fiume sembra sempre la stessa all'uomo che la guarda scorrere, seduto sulla riva. Ma Mikasa si immerge nel fiume e la corrente la porta lontano. Dove non avrebbe mai pensato di arrivare.
Mkasa e Levi devono fermare Eren e volano verso la loro missione, fino a quando un fortissimo mal di tesa non paralizza Mikasa. Dal capitolo 138 del manga. Ovviamente è tutto uno spoiler.

Levi non saprebbe identificare l’esatto momento in cui ha smesso di vedere le cose con chiarezza.
» Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
» Day 12, prompt: "We see what we want"

Per gli amanti del Levi-Mika. Se non vi piace questa ship, passate oltre :)
Mi sono resa conto che la fine di ogni tempo non è poi così lontana. Non possiamo pregare per salvare le nostre vite. Posso sentirti, penso che tutto ciò che amavi di me , non era altro che lo specchio dei tuoi sogni. (L.C)

Foreste canadesi, inverno, freddo, neve...chi mai riuscirebbe a vivere completamente isolato dal mondo, letteralmente in mezzo al nulla con solo sconfinati boschi attorno a se se non qualcuno in cerca del silenzio? E chi mai si avventurerebbe in tal luogo con una tormenta in arrivo, avendo un minimo di sanità mentale? E che succederebbe, se questo due entità si incontrassero?
Dal capitolo 7.
Cercai di non distrarmi più di tanto, e senza perderlo d’occhio neanche per un secondo iniziai a cambiarmi. Prima la biancheria, poi i pantaloni, e stavo per mettermi la felpa quando lo vidi scivolare. Mi mossi così rapidamente che quasi inciampai nel tappeto, ma riuscii ad afferrarlo per le spalle e tenerlo fuori dall’acqua dal collo in su, e quando guardai di nuovo il suo viso...trovai due cieli carichi di pioggia a guardarmi.
-Sono in paradiso...?
-Eh?
-Non pensavo che gli angeli esistessero...ne che potessero essere così belli...

L’omicidio di un ufficiale del Corpo di Ricerca, il ribaltamento di una causa persa in partenza. Blair Turner, accusata di assassinio, compete contro i segreti più intrinsechi e gli scheletri nell’armadio della propria famiglia, in un ambiente sconosciuto e a cui non sente di appartenere in alcun modo. Il Corpo di Ricerca si rivelerà essere il doppiogiochista per eccellenza, una salvezza vana. Il mondo dopo l’845 è vuoto e pieno di insidie, ognuno lotta per sé, reagisce secondo l’istinto e la corruzione odierna, lasciando indietro qualsiasi valore morale. Il Corpo di Ricerca non è diverso e Blair lo sa, ma nonostante ciò, scova quelle eccezioni che riscaldano la speranza sepolta dentro di sé, per mesi immobile.

"Io invece sospetto sia tutto fatto di proposito. Pensaci. Gli unici amici single messi in coppia per fare loro da testimoni, seduti vicini al tavolo. Ci hanno incoraggiato a ballare insieme e poi incaricato di sistemare la camera degli sposi per la prima notte di nozze. A me sembra tutto costruito ad hoc per far scattare qualcosa fra di noi".
"Temevo cercassero di fare qualcosa del genere. Non hai visto gli occhi di Hange, quando dal sarto ho lanciato la bomba che dopo sette anni ero tornata single", mi presi il volto tra le mani, sedendosi sul bordo del letto a schiena china, [...], sbuffai contrariata, "È così umiliante. Mi spiace tanto che ti sia dovuto sorbire tutto questo".
"A me no".
"Uh?".
Si inginocchiò davanti a me, "A dire il vero mi hanno fatto un favore".
A Nora non erano mai piaciuti i militari, aveva una visione totalmente stereotipata sull'argomento, e mai ne avrebbe voluto uno al suo fianco. Ma tale convinzione fu costretta a cambiare il giorno in cui incontrò un biondo comandante a un matrimonio.
"Mi sa che devo ringraziare Hange per essere una ficcanaso", ridacchiai.
"E Levi per aver letto tra le righe".

• Storia partecipante al Writober 2022 a cura di Fanwriter.it
• Modern AU | References to Canon | Headcanon | Established Relationship | Aged-Up Characters
• Durante una vacanza in Svezia Sasha si lascia tentare dai dolci tipici.
• Dal testo:
«Mika… ho fame.»
«Tu hai sempre fame, Sasha.»
Sasha volse il viso in direzione di Mikasa, incrociando due occhi neri illuminati da una tenue scintilla di divertimento.
«Promettimi di non impiastricciarti la faccia con zucchero e briciole come l’ultima volta che hai mangiato un cinnamon roll.»
«Farò del mio meglio» esclamò Sasha, mentre intrecciava il suo mignolo sinistro con quello destro di Mikasa. «Giurin giurello, Quietscheentchen.»

La donna fece per prendere il portafogli dentro la piccola borsetta che le pendeva dal polso, ma con un gesto della mano il capitano la bloccò, «Offre la casa».
Questo sì che la stupì.
«Ho sofferto per anni di insonnia, so come ci si sente», chiarì.
«Ne soffre ancora?».
Levi annuì.
«Immagino non si possa scappare dai nostri demoni», rispose lei mesta e per la prima volta il corvino notò un’ombra velarle i solitamente allegri occhi ambrati.