Un test che permette di mettere in comunicazione con la propria anima gemella.
Sette giovani idol alla ricerca di un modo per evadere dalla propria prigionia dorata.
L'incipit perfetto per un mare di casini.
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«Una specie di Tinder su scala mondiale» commentò Taehyung, mentre si rimettevano, quatti quatti e furtivi come dei ninja, seduti dentro il SUV nero di cui Jungkook era alla guida.
«Tinder è parecchio più realistico» borbottò Jin, mentre allacciava la cintura di sicurezza.
Jimin, che per uno sventurato intreccio di eventi era seduto al suo fianco, alzò gli occhi al cielo, sbuffò. Scimmiottò la sua voce e gli diede un leggero pugno sull'avambraccio.
«E se funzionasse? Lo hai mai preso in considerazione?».
Jin massaggiò il braccio, gli restituì quella gentilezza. «Che cazzo vuoi che mi importi? Se quel test ti darà un match, tu ti convincerai che quella è la tua anima gemella e te la vorrai tenere a fianco anche se dovesse starti sulle palle».

Kim Yeona è una ragazza come tante. Timida, poco appariscente, vita ordinaria ed un amore non corrisposto.
Ma cosa accadrebbe se nella sua vita arrivasse un nuovo studente, nel suo corso universitario, che le propone un accordo inaspettato?

～Drabbles～
A volte nella vita basterebbe avere la persona giusta al proprio fianco per potersi sentire completi. E se la vita decide che quella persona è Kim Taehyung, allora ha proprio scelto di farti un regalo.
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Estratto di vita quotidiana di una coppia, ma lui è Kim Taehyung :3

Quando si trasferisce a Seul, Becca non ha la benché minima idea di chi accidenti siano i BTS. A dirla tutta, non riconoscerebbe un idol nemmeno se questi le sedesse accanto in un bar per offrirle da bere…
•••
Mentre i ragazzi continuano ad studiare quello che ormai somiglia ad un documentario sui turisti impacciati, un autobus con la faccia di Jimin sulla fiancata frena proprio in prossimità di Becca. Il panico si diffonde nell’abitacolo.
«Ecco, lo scoprirà tra tre, due, uno…».
Becca punta lo sguardo in quello di Jimin, ma stranamente non batte ciglio. Poi, con nonchalance, si disincastra le mutande dal sedere.

Natale si avvicina. Seokjin vorrebbe trovare tra le luci e lo spirito di festa un momento per stare da solo con Yoongi, ma lui non si mostra collaborativo, ha altri piani.
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•Yoongi x Seokjin
•un po' di smut
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Dal testo:
Davanti a loro il cielo era scuro, si era fatto buio in pochissimo tempo, le decorazioni di luci che pendevano da una casa all'altra facevano risplendere il cielo come se si trovassero sotto a cascate di stelle. Si erano ritrovati col naso all'insù a osservare quello splendido spettacolo sbuffando nuvolette di vapore dalle loro bocche aperte.
Era magico.
Tutto attorno a loro lo era, dalla musica natalizia che si udiva in sottofondo alle voci delle persone che circondandoli li faceva sentire come se fossero isolati da tutti.
E se solo Seokjin avesse smesso di provare quella sensazione avrebbe potuto apprezzare quel momento.
Dal guardare le luci sulle loro teste si era ritrovato a guardarle riflesse negli occhi di Yoongi che pian piano stava tornando alla realtà.
«Cosa volevi dirmi prima?»

Note scomposte che si deliberavano nell'aria dai tasti bianchi e neri. Dita che si accavallavano alla ricerca della melodia perfetta. Sbagli su sbagli, whisky sulla coda del piano mentre tu sbattesti la porta lasciandomi solo in quell'appartamento che non mi apparteneva. Jimin, i tuoi repentini cambi d'umore non riuscivo proprio a sopportarli.

L'amicizia tra Cho e Yoongi era un qualcosa che durava da anni, da quando la piccola Park era venuta alla luce strillando come un'ossessa e Yoongi aveva due anni. La signora Min e Park si conoscevano da ragazze e avevano portato avanti la loro amicizia anche da sposate, quindi per loro era stato del tutto normale far in modo che i loro figli potessero essere amici.
Poi era arrivata l'adolescenza e con esse tutte quelle guerre ormonali che ci hanno caratterizzati tutti. Yoongi bene o male era rimasto lo stesso con il solito silenzio che lo caratterizzava anche da bambino, quella che era cambiata maggiormente era stata Cho e non solo nel comportamento perché era diventata molto più socievole, ma soprattutto nel fisico. Il ragazzino una mattina si era reso conto che alla piccola Cho era cresciuto il seno e per lui era stato davvero sconvolgente. Mentre per lei era stato sconvolgente trovarsi completamente attratta da quel ragazzino pelle e ossa con cui aveva condiviso gran parte della sua vita fino a quel momento. Anche per Cho era stato improvviso, una mattina aveva visto il sorriso gommoso del suo migliore amico e l'aveva trovato dannatamente bellissimo.

Questa storia partecipa all'iniziativa A summer of secrets indetta dal gruppo Hurt/Comfort Italia – Fanart and Fanfiction – GRUPPO NUOVO ed è dedicata a Gi Weasley
Prompt: Namjoon si ferisce in cucina, chiunque lo abbia lasciato da solo adesso deve prendersi le sue responsabilità e aiutare il malato.

Alice è una donna che è riuscita a fare della sua passione un lavoro. Non è mai stata troppo attenta al mondo musicale al dì fuori di quello che le era famigliare, le cose cambieranno con il suo prossimo incarico.
Si deciderà a saltare oltre la sua zona comfort, quando il destino busserà alla sua porta...

Kim Taehyung.
Un ragazzo all'ultimo anno di superiori.
E' un ragazzo molto un po' sulle sue, particolare, di una bellezza eterea che non lo fa passare inosservato.
Frequenta la "Korean Arts High School" di Seul come un normale studente, ma la sua vita non è tutta rosa e fiori.
Taehyung ha rischiato il suicidio, perché o come non se lo ricorda. Anzi, non ricorda nulla di tutto quello successo prima dell'incidente, come glielo hanno descritto i suoi, ma lui sa che è successo qualcosa.
Inoltre, come se non bastasse, è costretto dai suoi ad andare da una psicologa da circa un anno, cioè da quando è uscito dal coma, e viene torturato da ormai un mese da un sogno. Un sogno che, come scoprirà a con casualità, dice di lui più di quanto creda.
Ma è sul serio un caso, oppure è uno scherzo del destino?

-F-fa...male...- gemo quasi senza accorgermene, sentendo la mia pelle bruciare e tendersi.
-Stai cercando di dire qualcosa, Taehyungie?- chiede lezioso, allungandomi un altro colpo di frusta. Scuoto la testa stringendo i denti.
-Vuoi che ti elenchi gli innumerevoli errori che hai commesso dal momento in cui abbiamo messo piede fuori dal mio ufficio?- sibila stringendomi le guance fino a sentire i miei denti imprimersi nelle sue falangi.
-Primo, hai colloquiato con estranei senza alcun permesso. Secondo, mi hai risposto male. Terzo, hai opposto resistenza ad un mio ordine. Continuo?- chiede, accompagnando ogni punto con un'altra frustata.
-M-mi dispiace...- ansimo contorcendomi.
-Ah, credi davvero che un semplice "mi dispiace" basti per riparare ai tuoi errori? Sono solo parole...- sospira quasi annoiato colpendomi ancora.
-La prego...fa malissimo...- ripeto boccheggiando.
-Vuoi anche lamentarti? Non pensi di aver già combinato abbastanza guai?-
Cerco di soffiare un "no" incerto. Un altro colpo mi fa gridare confuso.
-Non penso tu abbia ancora capito come funzionano le cose...- ride sommessamente, quasi ad avermi letto nel pensiero -Se ti piace urlare dovrò zittirti, se tieni la bocca chiusa ti farò strillare.-

«Ancora tu!» sbottò Yoongi, ora sapeva almeno il suo nome, con il dito indice fieramente puntato contro il petto di Jimin, mentre questo lo guardava con lo sgomento nello sguardo e la voglia di scappare a gambe levate da quel posto.
Tutti i presenti si zittirono, la musica del locale sembrò scomparire mentre i due ragazzi rimasti in piedi si osservavano come se fossero due animali nella prima fase della loro conoscenza.
«Eh già, proprio io. Piacere, Jimin», con sguardo sfuggente e una mano a grattarsi la nuca a disagio, Jimin allungò l'altra mano verso l'altro con la speranza che gliela stringesse per potersi almeno presentare come due persone civili.
Yoongi, represse un'occhiata omicida verso il suo migliore amico, conscio del fatto che una volta tornati nel loro appartamento, sicuramente, avrebbe giocato a fare Picasso con la sua faccia, e tornò con lo sguardo verso il biondino. Dio, già non lo sopportava, e pensare che avrebbe dovuto fare amicizia con lui perché secondo il suo migliore amico "sicuramente ti piacerà, schizzinoso come sei!". Al diavolo, pensò Yoongi...

Jimin è il rivale di sé stesso, un ballerino che ancora non mette la testa apposto, e al suo fianco c'è Jungkook, un ragazzino che ha tra le mani non solo anelli d'oro, ma tutta Seoul, e cerca di dargli ogni cosa al suo angelo, tutto quello che ha. Il destino però ha inserito in quello di Jimin anche Yoongi, il produttore più freddo e affascinante di Seoul, che in realtà ha alla spalle tenebre che Jimin, nella sua noiosa e perfetta vita, brama di assaporare.
Non si tratta di scegliere, si dice sempre Jimin, si tratta di zittire i rumori di fondo fastidiosi e monotoni per finalmente trovare l'armonia adatta alla sua anima.

Dopo 5 mesi di separazione, Jimin e Virginia hanno contemporaneamente toccato il fondo. La telefonata darà loro la spinta a riemergere dall'immobilità in cui erano piombati. Riemergeranno insieme o le loro strade si divideranno definitivamente? Riemergeranno insieme o le loro strade si divideranno definitivamente? Con IcyPrincess ancora a piede libero e il mistero che avvolge la sua identità ancora intatto, starà a Jimin iniziare una nuova caccia.

Route 66 e scivolavamo sugli stupefacenti. In discesa e in salita, in un continuo sali e scendi. Gguk, ci bastavamo. Io, te e la droga nel cruscotto. Ci bastavamo per fare l'amore perché più tossici di noi c'erano solo gli astri in cielo.