Avere a che fare con Sirius De Alisia non è facile.
Ne sa qualcosa Silvia, sua sorella, che dopo l’ennesima fregatura dell’uomo, sottoforma di una strana quanto inquietante cerimonia, si ritrova con responsabilità non sue e con un grosso, ingombrante Problema.

Fanfiction partecipante al 2010: a year together, indetta dal Fanfiction Contest ~ { Collection of Starlight }
- Apollo, fermati - esclamò ad un tratto, sbarrando i grandi occhi celesti.
Lui si bloccò, allontanandosi di poco e guardandola con aria interrogativa.
- Che succede?
- Mi sembra di aver sentito un rumore...

Cercare di capire Silvia era come volare verso il sole: equivaleva a bruciarsi le ali.
Ma Apollo non si arrendeva così facilmente.
Lui avrebbe di certo continuato a volare anche con le ali strappate.

[Apollo/Silvia]
In quel momento, io... non facevo altro che piagnucolare. Guardavo con le lacrime agli occhi i cocci di quel vaso che tanto piaceva a
mio fratello, preda di una disperazione difficile da frenare, e mi ripetevo che la colpa non era mia, che era stato un incidente,
che io non c'entravo - mi terrorizzava l'idea di passare per un'incapace ai suoi occhi.

"Ma le principesse erano famose per cedere ai loro capricci, non per evitarli"

Non può fare a meno di pensare che Apollo dovrebbe essere lì, che il suo posto dovrebbe essere accanto a lei mentre infila le candeline nella torta e che insieme, lui con due sbaffi di panna sulla guancia per aver tentato di assaggiarla magari, dovrebbero augurare buon compleanno a Chibiko.
Dovrebbe essere lì, ma accanto a lei non c'è nessuno.

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- Ce la posso fare - replicò il ragazzo, respirando profondamente - Ce la devo fare!
Sembra davvero serio, pensò Silvia prima di lanciare l'ennesimo grido.
- Un'ultima spinta e ci siamo - le disse il dottore, sorridendo.

“Quella è insopportabile”, si disse ad un certo punto, digrignando furiosamente i denti quando la corvina sfiorò con la mano la spalla del De Alisia, per poi scusarsi e arrossire.
Troppo innocente. Troppo irritante.
[Non so cosa ho scritto, ma ho scritto XD]

E se Apollo fosse un Nerotopo?XD

Un bicchierino di troppo, la mente offuscata e gli ormoni liberi potrebbero far si che Silvia renda la vostra vita un inferno per nove lunghissimi e spossanti mesi. O no? {introduzione provvisoria}
In restauro

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- Andiamo, Silvia! Ti vuoi decidere?
- Non mi mettere fretta, Apollo!
Certo, non le mettiamo fretta. Del resto, sono solo tre ore che siamo qui!
- Che ci sarà mai di difficile nel scegliere una torta!

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- Apollo, smettila - sussurrò la bionda.
Per tutta risposta, il ragazzo infilò nuovamente la mano nella ciotola, estraendone una manciata di quelli affari salati che, gli era stato detto, si chiamavano pop-corn.
- E dai! - esclamò - Mi sto solo divertendo un po'!
- Non potresti divertirti senza fare danni?

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- Indovina chi viene a cena? - disse la bionda con enfasi.
Il ragazzo guardò attentamente il tavolo: piatti eleganti, tovaglioli di seta, posate d'argento.
Quello poteva significare solo una cosa.
Sapeva già chi sarebbe arrivato. Ed era sicuro che non gli sarebbe piaciuto.

[A erato1984, la mia Musa Aquarioniana]
- Vieni, Apollo? - chiese Pierre, guardando l'amico comodamente sprofondato nella poltrona.
- No - ribadì questi, in tono secco e deciso.
- E dai!
- Ho detto di no.
Quella scenetta andava avanti da quasi un'ora. Da quando, cioè, il calciatore aveva deciso di fare dell'infastidire l'amico una missione personale.
- Ti prego...

Uno strano nano di bende vestito, una fata in costante sindrome premestruale, un agente scontroso e alla ricerca di qualcosa e, ancora, madri con la sindrome di lolita, oracoli donnafobici e chi più ne ha più ne metta: this is Swaaaaaaaaanha!!