"Sei pazza di me, te lo leggo negl'occhi" disse Shannon osservandola con sguardo affascinante ma per Lemon quello sguardo non era affatto tale, era quasi odioso.
"No!Non lo sono!" esclamò furiosa.
"E perché ti scaldi tanto allora?"
"Perché voglio che mi lasci in pace" disse la ragazza con tono più calmo ma comunque scocciato.
Lui rise. Ma che diavolo c'era da ridere?! "Questo non si può fare e lo sai"

Finalmente vedrò i miei idoli.
Ma proprio quando arriva il grande giorno....

"Non potevo perdere tempo. Dovevo raggiungerlo prima che partisse. Dovevo chiedergli scusa per il modo in cui mi ero rivolta a lui. Dovevo esternargli i miei sentimenti, anche se ciò significava perderlo per sempre come amico."

Flash back*
La barba di lui le pizzicava sul collo. I suoi baci erano, passionali e lo stridore di quella barba incolta gli donava quel tocco rude che la eccitava ancora di più. I due si rotolarono in quelle fredde lenzuola di hotel, cercando di riscaldarle con lo strofinio dei loro corpi. Fine flash back*
...questo dice tutto e niente...

Questo non è il primo racconto che scrivo, anzi, ma in assoluto è la mia prima fanfic... Non ho la minima idea di cosa ne verrà fuori ma, essendo una che adora leggere le fanfic, spero che sia piacevole per voi leggerla. Detto questo, divertitevi ;)
-Voglio che tu te ne vada.- Dice lei fissandolo seria e decisa. Lui smette di armeggiare con i lacci dei propri anfibi e solleva lentamente lo sguardo puntandolo su di lei. Dio, quegli occhi, quello sguardo freddo ed intenso, talmente da farla rabbrividire. –Come scusa?-
-Devi andare via da qui. Chiama una macchina, una guardia… Chiama Dio in persona, ma vattene.-
-Perché dovrei?-
-Perché no?- Lui sembra riflettere su quella domanda e sbatte le palpebre un paio di volte, poi sorride ed inclina il capo. –Tu sai perché. Ma dimmi… Ti spaventa che stia qui con te?-
-Sì e più tempo starai qui più sarò spaventata.-

“Adesso sei pure scrittrice? Mi sto innamorando” la guardò con uno sguardo dolce ma al con tempo deciso e seducente. Lei sorrise dolcemente, presa in contropiede dalla sua dolcezza spontanea “Pensavo lo fossi già” rispose non lasciandosi sottovalutare. Lui tornò un attimo serio, posò la sua mano sul viso caldo e soffice della ragazza e la osservò. Piegò la testa di lato. Era bellissima. “Qualora dovessi innamorarmi di te, saresti la mia donna” pronunciò con voce roca avvicinandosi sempre di più al suo viso. Sfiorò appena le sue labbra con le sue e lei non poté non provare l’impulso di stringersi a lui.

Dal primo capitolo: " Buongiorno! Il sole è alto e gli uccellini cinguettano. Sveglia! " Non aspetto neanche una risposta. Tiro fuori dalla scatola d'asporto i croissant che ho portato dal negozio e una volta messi a tavola mi dedico ai pancake tirando fuori la padella.
Apparecchio per due e una volta finito di cucinare comincio a riordinare.
Mentre sto asciugando la padella antiaderente che ho appena lavato sento due braccia forti e possenti stringermi ad un corpo marmoreo e poi percepisco qualcosa di duro fra le natiche.
Lancio un urlo e con uno scatto felino tiro una padellata al malcapitato, quando mi giro a guardarlo lo riconosco subito anche se si sta tenendo la fronte per la botta mentre dice " Piccola! Ma che diavolo ti prende? "
lo ignoro bellamente e urlo nella direzione del bagno
" Deena! mi spieghi perché c'è un batterista nella mia cucina? "

Potevo averlo solo nei sogni, ma il semplice pensiero di averlo mi gonfiava l'anima e quindi accettai quella mia situazione. Nei sogni o nella realtà, per me contava poterlo avere vicino. E lui, che io lo volessi o meno, c'era sempre nel bene e, soprattutto, nel male. Ed io, per questo motivo ed altri mille, lo amavo più d'ogni altra cosa.

Dopo aver visto il video di "Do or Die" e aver letto la lettera di Jared sento il bisogno di ringraziarli e tutto ciò che provo per loro spingeva per uscire dal mio cuore e ha trovato rifugio in queste parole senza senso, anche se il rifugio idea sarebbe stato tra le braccia di quei 3 pazzi, unici e insostituibili uomini.
(Se ci sono problemi di grafica li risolverò domani)

Jared è annoiato e forse la classica crisi di mezz'età sta colpendo anche lui.
Quando un banalissimo incidente trascina a forza nella sua vita una persona nuova.
“... si avvicina a me per salutarmi, e io istintivamente faccio un passo in direzione dell’entrata.
E la guardo. È scioccata. Certo, non credo che si aspetti da me il saluto caloroso di Shannon, ma nemmeno questa freddezza.
“Non ho voglia di andare a dormire!” Le dico, continuando a guardarla. “Ti va di tenermi compagnia per un po’, al bar dell’hotel?” ... (dal capitolo 2)

Una moglie desiderosa di passi avanti nella sua vita di coppia, This Is War prossimo all'uscita, due bottiglie di whisky e New York che mozza il fiato con le sue mille luci nell'immensa e buia notte. È tempo di decisioni per Jared Leto. Tempo di agire o (?) morire.

-Capito, no?- chiese per poi accorgersi che Jared non la stava più ascoltando, troppo preso ad osservare qualcosa con i suoi enormi occhi azzurri.

La storia che tutti noi vorremmo fosse vera!
Infatti l'ho sognato.

Sentì un odore di caffè sotto il suo naso e fu risvegliata da quel buio accogliente del suo sonno, una tazza bianca era davanti a lei, la prese sentendo il calore, poi poggiò il piatto con l'omelette e lo sciroppo d'acero e le si sedette davanti sorridendole.
-Buon compleanno, Caroline-le disse l'uomo davanti a lei sorridendole, mentre i suoi occhi splendevano e diventano ancora più chiari.

Il soldato Echelon6277R è caduto. Come altri prima di lui, come altri dopo di lui.
I caduti sono parecchi nel mondo, si devono adattare e vogliono solo tornare a casa. Hanno un solo modo per riconoscersi a vicenda. Un ninnolo al collo.
Marte è il paese da cui provengono, la Terra è dove sono rinchiusi.
(un commento post-concerto che mi fa capire come vivo in un mondo che a cui non credo di appartenere)