Una distanza forzata dal lavoro. Una distanza apparentemente facile. Un ritrovarsi disarmante.

Sei arrivato fino a questo punto pur di punirmi. Mi sono comportato di merda, me ne rendo conto. Ricordi quanto ci amavamo? Ricordi quanti sforzi abbiamo fatto pur di metterci assieme?
KyoxRuki

Quando mi passò affianco e tornò indietro per raggiungere la macchina e andare via, non lo fermai, mi sentivo come se non ne avessi il diritto. Lo vidi sfrecciarmi accanto, fu come una folata di vento freddo che soffia per l’ultima volta, perché finalmente è giunta la primavera.

Ero diventata la loro manager.Non sapevo nemmeno com'ero riuscita a coronare quel sogno meraviglioso.Da sempre erano la mia band preferita e ora organizzavo concerti,rispondevo ai giornalisti....stavo con lui.
Nessuno lo sapeva e nessuno avrebbe mai dovuto saperlo.

Ero ossessionato, la notte lo sognavo e mi svegliavo sudato ed eccitato. Ogni notte mi toccato, mi violavo e godevo fantasticando sul suo bianco corpo. I mesi scorrevano e le mie nuove abitudini invece di affievolirsi si intensificavano sempre più. Nella solitudine del mio appartamento lui si proiettava nella mia testa e non la lasciava più.

Il titolo e l’inizio si basano sul film Alien Vs Predator che mi guardavo mentre scrivevo.
Toshiya x Kyo
Questo film che sto guardando mi ricorda troppo noi due.
Alien e Predator si odieranno per sempre…
E io ti odio!
Perché lo sai che ti odio vero…Toshiya?!
Io sono la tua preda prediletta…che però odi e fai odiare da tutti.
Tu sei il cacciatore che è temuto e rispettato da tutta quest’insulsa umanità che ci circonda.

Yaoi DiexKyo
Capitoli: One Shot
Note: Si intitola così perchè l’ho sritta ascoltando quella canzone non per altro x°°°D
Il buio…sono ormai tre giorni che mi nascondo alla luce del giorno…mi sento un vampiro, ho paura di sciogliermi al solo contatto con il sole…al solo contatto con te…
Il tuo sorriso è troppo per me…
Tu sei troppo per me…

Io ricordo tutto.
E tu?
- Perchè ogni parola riporta ad un Nostro attimo.
[Dai/Kyo]

Quale sarà la prova della mia esistenza, se essa scompare con il vento?
Spiegamelo, Daisuke.
Per favore.
[DaixKyo]
Questa storia partecipa all'iniziativa "4 storie... (e un arbitro) - Originali" del gruppo facebook "il Giardino di Efp".

Una storia di amicizia, una storia di crescita, una storia di incomprensioni, una storia di speranza.
Sullo sfondo, il ferroso mare di Osaka.
[...] Avremmo potuto essere una bella coppia?
La verità è che i sentimenti somigliano spesso a una roulette, e solo il croupier sa dove finirà la sfera, oppure lo ignora anche lui, ma finge perché il gioco continui.
Sul rosso e sul nero [...]

Ritratto di un profeta.
[...] No. Non spaventare: ma svegliare. Scrostare dal viso le brutte maschere di cera di un’espressione di comodo, di un conformismo di convenienza, di una regola accettata e non capita. Lasciare che i polmoni si dilatino e gridino la vita che vale la pena intendere ed affrontare. Persino se non è una collina fiorita, ma un deserto di merda.
Ancora non ho sciolto le domande di allora: per questo ora e poi domani e poi un altro giorno ancora fisserò sulla retina e tra le dita l’irripetibile estasi di un colore improvviso e te la sputerò in faccia. Non importa se sarà sangue o sarà vomito o saliva candida incollata su un’espressione immobile, da kokeshi impolverata: non sarà grigio.
E questo dovrà bastarti per non smettere mai di ascoltare [...]

In un Giappone che cambia e fa della musica il vessillo di una rivoluzione culturale in atto, una padre e un figlio possono anche dimenticare i giorni in cui andavano a pescare insieme.

[...] Mi sono chiesto: e se questi dieci anni non ci fossero mai stati? Se tutto fosse morto nel Duemila, ad esempio, quando Kyo ha perso l’orecchio? Se ci fossimo divisi, persi di vista, dimenticati? E mi è montata dentro una tristezza infinita, perché i dieci anni volati troppo in fretta erano anche un cumulo di ricordi in cui ero cresciuto: giorno dopo giorno, anno dopo anno. Un poco alla volta, sempre più in alto [...]

[...] Era la magia di una maschera che, per qualche ora, poteva finalmente difendermi da quel coniglio ch’era il vero me stesso. Era la sensazione di irripetibile e gloriosa invincibilità che nasceva sotto le luci, quando Toshimasa moriva e nasceva piuttosto Toshiya.
E cos’era Toshiya? Tutto [...]

Fisso volti senza occhi, bocca, naso, sesso. Sono solo volti, involucri di anime insipide e non interessanti.