Non sai dove sei, piccola? Questa è La Giungla, la città degli angeli caduti, la città dove sacro e profano si fondono. Qui i sogni si realizzano, sta a te adesso decidere in che modo farlo. Basta essere nel posto giusto al momento giusto. Qui puoi fare tutto ciò che vuoi, basta solo un piccolo investimento e, cara, sai cosa fare. Qui puoi trovare tutto ciò di cui hai bisogno, basta solo un piccolo investimento e, cara, tu sai cosa fare. Quasi dimenticavo, cancella il tuo passato, dimentica chi sei perché non riuscirai più ad esserlo, sta a te decidere chi essere da questo momento in poi. Chi sarai adesso? Ricorda, piccola, vuoi realizzare i tuoi sogni o continuare ad essere te stessa? La tentazione è dietro l'angolo, resisterai? Sei nella giungla, piccola, stai per morire.

“Hey! Sono finite le birre!” esclamò sconvolto il chitarrista riccioluto.
“Bravo Sherlock! Grazie per la tua ovvia deduzione”
Slash si mise le mani sui fianchi “Senti pezzo di carota ambulante, perché non muovi quel culo tondo da sgualdrina che ti ritrovi e non vai al supermercato a prendere della birra?”

Era solo. Ancora.
Era sempre solo, anche se aveva mille persone attorno..
Da quando aveva smesso di farsi, da quando aveva mollato tutto, preferiva così.
Non voleva stare male, non poteva, anzi, o resistere all'astinenza sarebbe stato praticamente impossibile.
Aveva tagliato i ponti con la sua vita di prima, era come rinato.. Non poteva mandare tutto a puttane, assolutamente.
Era uscito di casa - un piccolo appartamento in una zona tranquilla, per una volta -, diretto a un pub decente dove ultimamente passava tutte le sue serate.
Da solo, ovvio.
Non che le persone non provassero ad avvicinarlo, anzi..
Proprio lui, Jeff, che era solito essere quello silenzioso, quasi invisibile, tra i cinque, e gli era sempre andata bene così, ora non lo lasciavano mai in pace: lo infastidivano sempre, spesso poi per semplici stronzate..
Ma davvero erano convinti che a lui importasse?
O semplicemente lo facevano per darli ancora più fastidio, per provocarlo e vedere se avrebbe ceduto?!
Il moro entrò nel pub. Voleva rilassarsi, sperava solo che nessuno lo avrebbe infastidito..
Rimanere calmo sarebbe stato difficile. Alquanto.
Rimasugli della sua vecchia vita lo confermavano: non era bravo ad evitare casini.
Sopratutto con un alto quantitativo d'alcol in corpo.

Conoscete i Guns 'N' Roses?Avete presente la prima formazione?Quella di "Appetite for Destruction"?Certo che sì!Chi non ha mai sentito "sweet child o' mine" o "welcome to the jungle"!?Ma...conoscete anche i membri e i loro caratteri? Io posso dire di sì.Io li ho conosciuti davvero, sopratutto Slash.
Quando si conoscono delle rockstar, bisogna sempre ricordare una cosa:non tutto ciò che dicono i giornali è vero.
Mi chiamo Emily,sono irlandese ma vivo a Bologna.E questa è la mia storia.
(Salveee!!Questa è la mia prima fanfiction!Tutto questo è nato da un sogno che ho fatto circa un anno fa.Spero vi piaccia!Solo una cosa: vi avverto che la storia è,diciamo,"cronologicamente errata" xD.Buona lettura!!)

"Sapeva che le emozioni nel sentirli sarebbero state dieci volte più potenti e che lei sarebbe uscita da quell’arena ancora più innamorata di loro. Di lui. Sì, perché c’era sempre quel lui che le mandava in pappa il cervello. Ma non era come le classiche ragazzine innamorate del rocker trasgressivo solo per il suo stile e il suo fascino. Lei lo aveva sentito, aveva sentito la sua musica e ciò le aveva fatto perdere la testa."

Questa è un' one-shot che ho scritto tanto di quel tempo fa, e mi ero dimenticata della sua esistenza (:
Non è un capolavoro, ma non mi dispiace più di tanto, e spero nemmeno a voi!
L'ho pubblicata oggi perché è il compleanno dei nostro amato Saul, e quale occasione migliore, per una "dichiarazione d'amore" anche se un po' insolita, lo ammetto, del giorno in cui il nostro chitarrista preferito compie gli anni? (48! Ma per noi rimane sempre lo stesso di 27 anni fa..)
Grazie a quelli che leggeranno, ciao a tutti!

“Villano! Prendi questo e questo ancora! Guai a te se ti rivedo sulla mia rotta!” Slash impugnò una spada di cartone, poggiò il piede sul bracciolo del divano e urlò a gran voce “D’ora in avanti chiamatemi Capitan Slash. Diventerò il Re dei Pirati e conquisterò il mondo!”

Oggi è il 23 Luglio 2013 e, come tutti sappiamo, il grande Slash spegne 48 candeline...
Ma se ci fosse qualcuno di inaspettato a volergli fare gli auguri?

“Beh, c’è spazio per tutti e due, non credi?” obiettò.
L’altro strinse le labbra e dopo un paio di minuti porse la mano a quello che sarebbe diventato il suo migliore amico “Mi chiamo William. William Bailey, ma puoi chiamarmi Bill”
Jeff afferrò la mano e la strinse “Jeffrey Isbell”

Solita routine in casa Hudson.
Preciso come un orologio svizzero, il piccolo London piangeva ed urlava a pieni polmoni e informava il mondo del suo stato di veglia.

"Ora camminava per quella strada di periferia, le mani nel cappotto e una lattina che continuava a calciare, sempre più lontano, sempre con più forza.
Stava calciando con forza ogni ricordo di quegli anni, quasi a volerli eliminare dalla sua mente, perché ora la sua vita era cambiata, non era più Izzy Stradlin, il chitarrista misterioso dei Guns n’ Roses, ora era Jeffrey Isbell, l’ex chitarrista di una band di fama mondiale, colui che aveva rifiutato di continuare quella vita di successo ormai troppo insensata per lui.
Due mesi, due fottutissimi mesi da quando aveva preso quella benedetta decisione, quella decisione che gli rodeva il cervello da troppo tempo."

“Io avrò la mia colazione e non sarà di certo uno stupido elettrodomestico ad impedirmelo.”
Il suddetto elettrodomestico non era delle stesse intenzioni, infatti esplose con poca eleganza.

Slash sorrise ammiccante “Lo so che mi vuoi”.

Un uomo sedeva solo sulla poltrona imbottita accanto al tavolino.
L'uomo tremava leggermente.
Era arrabbiato con sé stesso

Era stato cacciato dal gruppo.
Non riusciva a crederci.
Fottuta eroina. Si era rovinato con le sue stesse mani, lo sapeva. Eppure non riusciva a farne a meno; lo tentava, e lui cedeva come un perfetto idiota. Troppo spesso. Una dose dopo l'altra, senza fermarsi.