Povera Wasiolka, avere per casa un Bee in fase d’innamoramento non è proprio il massimo per i nervi di un Dingo...
[crack!Zazie, Zazie/Lag]

[Zazie & Connor] La mattina in cui Connor entrò per la prima volta nell’edificio, Zazie era sugli spalti, accanto ad un altro gruppetto di portalettere che stavano aspettando la chiamata del direttore per poter ricevere un nuovo incarico.

[Zazie/Lag | Partecipante al OHPP] Zazie, la cucina e San Valentino. E poi c'è anche Lag.

[Per Stray cat Eyes e sushiprecotto_chan!]
Alle volte Lag, mentre si rotolava sul letto in cerca di una risposta, avrebbe volentieri usato Akabari su di sé per riuscire a leggere nel proprio animo un po' più a fondo.

“Zazie, su, ti prego!”
Il letter bee si ritrasse immediatamente, con tutti i sensi all’erta, pronto per correre via dalla stanza se ce ne fosse stato bisogno.
“Lag, no!”

Prima fic in questa sezione,spero vi piaccia ^^.Dopo aver preso tanto coraggio finalmente sono riuscita a scrivere una shot sulla mia coppia preferita della serie:la Lag x Gauche,li trovo molto teneri...ora smetto di blaterare e vi lascio alla lettura

[ZaziexLag]
Lag piangeva per le cose tristi e per quelle felici, piangeva per gli altri, per gli amici e per i nemici, piangeva perchè si immedesimava troppo nelle emozioni altrui. Era tutto normale, insomma; piuttosto sarebbe parso strano il contrario.
Ma da quando era successo, da quando Lag aveva ritrovato Gauche, che non era più lui, versava lacrime molto più del solito.

[Connor/Sunny]
Ogni qual volta il povero Bee pensava a lei, alla persona che la prima volta gli aveva servito quei biscotti, inevitabilmente un'altra immagine, prepotente, si sostituiva all'altra, imprimendosi sulla sua retina come un marchio indelebile.
L'immagine di Sunny si stampava così nitida nella sua mente che gli pareva che la ragazzina fosse proprio davanti a lui.
Vedendola comparire così, subitanea e insapettata, Connor si limitava a scuotere la testa per tagliar via i pensieri contrastanti.

[ZaziexLag]
"Ma sto sognando? E dire che sembra anche carino..."
Forse era pazzo. No, rettifico, doveva essere pazzo per forza.

Lag era seduto con la testa appoggiata al letto da così tanto che gli pareva di non comprendere più il concetto di tempo. I secondi gli scivolavano addosso lentamente, eppure non li percepiva. Voleva solo aspettare che l’uomo che dormiva di fronte a lui aprisse i suoi occhi violetti e lo guardasse, sorridendogli.

Un’ombra qui e strisce colorate là, col risultato surreale che Lag vivesse abbracciato da stringhe di luce fievole e ambrata.
[Hints Zazie/Lag | A sushi, gah!]

La verità?
La verità è che Lag non si fida.

E invece sanno di zucchero.