[Sakuhai] L'amore ha molte leggi e non ne governa nessuna.
C'è un amore che fai per bisogno, uno che consumi per amicizia e uno che ti regali per solitudine.
C'è un amore che è un dono e un altro ch'è una maledizione.
Ci sono ragni che sembrano farfalle, e appostati, silenziosi, sul bordo della tela, regalano bellezza in cambio della libertà. La tua.

[Meguhai] Una storia d'amore, d'amicizia e di abbandono.
E' la primavera del millenovecentonovantotto quando haido si ritrova a convivere per qualche settimana con una ragazza destinata a svanire nel nulla.
Chi è questo fantasma senza nome? Perché il suo ricordo aleggia ancora a un pugno di giorni dal matrimonio del vocalist con Megumi Oishi?
In un racconto ellittico a tre voci, haido, tetsu e Megumi rievocano una primavera inquieta e rovente per completare un esorcismo sentimentale.

In amore e in guerra tutto è permesso, recita un celebre adagio... E per diventare famosi?
Uno spregiudicato Tetsuya Ogawa sfida senza paura tutte le regole - quelle della natura e quelle del buonsenso, soprattutto - per far capitolare il batterista dei propri sogni. E, come al solito, vince.

Dopo il breve hiatus seguito allo scandalo Sakura, tetsu tenta di far luce sulla reale natura dei propri sentimenti. Dove il cervello non soccorre il cuore, però, arriva un amico saggio e insostituibile.

Un ritratto - o meglio: un autoritratto - intimo e disperato di un perdente di grande successo.

[...]Credo che per lui, Sakura, fosse un po’ quello che Ken è per me: L’Amico. Sakura lo trattava da suo pari, non con la condiscendenza che, lo ammetto, a volte –spesso, in realtà- io usavo con lui. Però continuavamo a volerci bene come sempre, nonostante tutto. Io lenivo la sua strana insicurezza con l’unico mezzo fosse davvero utile con lui, la fisicità. A parte i fanservice, ci baciavamo spesso nei backstages, senza malizia e senza vergogna. L’ho detto, eravamo come due fratelli, non ci ho mai visto nulla di male nell’abbracciarlo o baciarlo e a lui faceva piacere, si tranquillizzava. E lui continuava, a suo modo e senza saperlo, a farmi sentire davvero importante, nonostante le case discografiche e i manager. Ken scherzava spesso sul nostro rapporto, anche se a volte aveva una strana espressione e, in privato, mi faceva discorsi bizzarri. Onestamente non ho mai capito le sue preoccupazioni, haido era una persona molto fisica con tutti, anche con lui, cercava spesso il contatto. E, comunque, stava sempre incollato a Sakura, non a me. Non più almeno.
“Non è la quantità del tempo, ma la qualità, quella che conta.”

Kaori Mochida ha diciotto anni e una carriera avviata, quando conosce tetsu Ogawa, leader di uno dei gruppi più importanti della scena musicale giapponese. E' un ragazzo bruttino, dai sorrisi rari e bellissimi; un artista, soprattutto, che somiglia come non mai alla voce del proprio strumento: dolce, profonda e discreta.