Autori e lettori…dall’altra parte della barricata

Articolo di Alessia Heartilly

Ultimamente siamo tutti a discutere delle “recensioni”, se così si possono chiamare, di persone che trovano divertente mortificare e offendere alcuni autori di questo sito.

Leggendo stamattina l’ultimo articolo sull’argomento, pensavo: “è normale che un autore si arrabbi e si offenda di fronte a certe cose….ma spesso gli autori si arrabbiano e offendono per molto meno.”

Insomma, e se provassimo a metterci nei panni di chi recensisce una storia?

A parole siamo tutti disposti a ricevere critiche anche negative, basta che siano “costruttive”. Credo siamo più o meno tutti d’accordo sulla definizione di critica costruttiva, ossia un commento anche negativo che ci permetta di vedere i nostri punti deboli e ci indichi come superarli. Spesso le critiche possono essere costruttive e positive, la maggior parte delle volte però sono negative.

Per il semplice fatto che ci indicano un errore.

Alzi la mano chi non hai ricevuto un commento negativo…e alzi la mano chi, in un primo momento, non ha pensato “va bè, è la sua opinione, io ho il mio stile.”

Non credete che se tutti affrontassimo le critiche in questo modo allora tanto varrebbe non pubblicare più, se non si accetta il confronto diretto con chi legge?

Molto spesso degli autori -l’ho notato soprattutto fra i più giovani o comunque alle prime armi- considerano un’offesa un commento che si limita a dire “secondo me…” anche nella maniera più educata possibile. Ricordo una volta che una ragazza mi chiese un’opinione sul suo racconto, e quando le dissi che secondo me usare la struttura “nome personaggio: bla bla bla” non era molto indicato ad un racconto serio che voleva essere drammatico mi sentii rispondere: tu non sei nessuno per dirmi come devo scrivere.

E’ vero, non sono nessuno, ma stavo semplicemente dicendo quello che pensavo, un consiglio che pensavo potesse essere utile.

Credo sia questo che noi autori vogliamo dai nostri lettori…..se un “che schifezze scrivi!” ci offende, è anche vero che un “è una storia meravigliosa!” non ci insegna nulla, anche se compiace il nostro ego.

Ma se partiamo dal presupposto che i nostri lavori sono meravigliosi e che nessuno ha il diritto di giudicarli e che nessuno può dire nulla perché questo è il nostro stile e se non è gradito che non leggano….dove arriveremo?

Io credo da nessuna parte.

Le recensioni son già troppo poche per rischiare di stroncarle sul nascere con un atteggiamento così di chiusura. Su un sito straniero ricordo di aver trovato un’autrice che in fondo ad ogni capitolo scriveva “metterò on line il prossimo quando ci saranno 23 recensioni per questo”. Senza arrivare a questi punti, possiamo riuscire ad avere commenti sulle nostre storie e a convivere anche con chi ci critica.

Basta mettersi nei panni degli altri….lascereste una recensione, anche “neutra”, sapendo in partenza che sarete mangiati vivi dal gruppo di amici dell’autore che sosterranno a oltranza la storia meravigliosa del loro amico?

Provate a pensarci e mettetevi nei panni del povero suddetto lettore.

Inasprirsi nei confronti di chi legge per colpa di qualcuno che si diverte ad offendere è inutile e serve solo a far inasprire ancora di più i lettori.

Aggredire chi la pensa diversamente non è sintomo di forza di carattere, ma di ottusità e intolleranza…e questo vale per entrambe le parti, no?

Difendere un autore che ha ricevuto una recensione simile può essere un gesto molto bello e nobile, ma risolve la situazione? Se chi ha commentato voleva attenzione, non la sta forse ricevendo tramite la vostra difesa?

Forse l’unica cosa è ignorare. Brutta cosa da dire, ma credete davvero che ci sia spazio di dialogo con chi lascia questi commenti francamente inutili? Credete davvero che ripetere in cinque le stesse cose possa servire?

Così perdiamo di vista i commenti veri che vogliono aiutarci o semplicemente dirci quello che abbiamo dato con le nostre parole. Io non amo i commenti che mi lodano, amo i commenti in cui sento l’effetto di ciò che ho scritto su chi lo ha letto. E se questo commento mi dice che la mia storia non è tanto bella…è davvero un crimine da condannare?

E in fondo…non è una dimostrazione di ammirazione e di amicizia maggiore far notare gli errori ad un autore, piuttosto che limitarci a dirgli che scrive meravigliosamente?

Forse, se anche noi autori cominciassimo ad aprirci di più nei confronti di chi ama davvero le nostre storie e le commenta per aiutarci a migliorarle, non dovremo discutere di nuovo delle recensioni volutamente maligne.

Perché sapremmo riconoscere meglio ciò che vuole semplicemente ferire per far male, e ciò che può ferire ma a fin di bene.

Se davvero amate scrivere e volete migliorare…non credete che il lettore imparziale (non vostro amico, ad esempio) sia il vostro vero e unico banco di prova?

Ditemelo voi…