Rakuen

di mamie
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Partecipa alla challenge: Vitii et Virtutis di Starhunter
Prompt: Carità - Dignità

RAKUEN


 Tsume non aveva mai chiesto la carità. Era un lupo, non un dannato cane randagio scodinzolante. Se aveva fame cacciava, se aveva sete cercava un fiume o una sorgente. Di notte poteva alzare la testa e ululare tutta la sua fierezza alla luna. Non aveva mai cercato nemmeno un branco, nonostante si fosse adattato a viaggiare con Kiba e gli altri. Eppure in quel momento la tentazione di rispondere a Kiba di rimanere lì con lui si era fatta troppo forte. Morire da soli è una cosa triste.
Cercò di tirare una boccata più profonda di quell’aria che gli stava sfuggendo inesorabilmente, ma riuscì solo a sentire più dolore.
- Va’ via – ringhiò.
- Vieni con me!
Sarebbe bastata una parola, un solo cenno, e Kiba sarebbe rimasto. Sarebbe rimasto anche se il suo cuore gli urlava di correre a inseguire Darcia, di volare a salvare Cheza. Sarebbe rimasto perché era un… amico?
Tsume assaporò un poco quella parola. Amico. Lui non voleva un branco, non voleva amici, lui era sempre stato solo. Ora che li aveva persi, ora che stava per morire anche lui, sapeva il perché.  Ogni cosa che ti lega ti fa anche soffrire. Non era riuscito a salvare Toboe, e per Hige non aveva potuto fare altro che regalargli una morte veloce. Kiba non aveva più bisogno di lui, e lui era stanco. Stanco come non lo era mai stato.
Provò di nuovo, cercando di essere più convincente. Non voleva andarsene mugolando come un cucciolo.
- Vattene ho detto!
Vide la mano tesa di Kiba chiudersi sul vuoto. I suoi occhi farsi improvvisamente addolorati e scuri. Lo vide che si girava e cominciava a correre. Lo seguì con lo sguardo finché non lo perse nell’oscurità profonda della montagna.
Ci rivedremo in Paradiso gli aveva detto Hige. Lui non ci credeva, ma ora in qualche modo gli pareva giusto assecondarlo.
Chiuse gli occhi e si lasciò andare.
Ci rivedremo in Paradiso.




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