Questa storia partecipa al contest La
vita in cento parole organizzato da Oyzis. Il punto di vista è di
Leah e si attiene a ciò che Constance ha fatto credere a tutti, e cioè
che Violet sia viva e sia fuggita con il fratellino neonato.
Duecento parole.
HAVE A GOOD LIFE
Aveva nascosto i capelli bianchi con una tinta uniforme, e la
somma dei torti commessi o subiti dai suoi simili si avvicinava sempre
più ad un'equa parità, ma non poteva più coprire i ricordi; né
anestetizzarli, senza perdere il contatto con la realtà. E poiché la
sua voglia di vivere si era rivelata più forte della paura, ora si
ritagliava solo un tempo definito per dedicarsi al ricordo del Male che
l'aveva sfiorata, graffiata, violentata nell'animo.
Al ricordo del mostro di cui aveva visto il volto tra lampi di luce.
E di quell'altro mostro non
meno terrificante, il demone biondo.
Poi si soffermava su Violet... e la rabbia per essere stata insudiciata
dall'oscurità pian piano svaniva. La immaginava, non più spaurita e
fragile, ma decisa a ricostruirsi un'esistenza serena con il suo
fratellino.
Dov'era adesso? Aveva un amore, degli amici, qualcuno su cui contare? O
era semplicemente riuscita a diventare la migliore amica di se stessa?
Le augurava ogni bene. Perché sopravvivere a qualcosa che non è di
questo mondo è una fortuna, ma andare avanti e vivere davvero, dopo, è un'altra
faccenda. Serve tanto coraggio, e Leah sentiva di poterlo trovare
proprio come lei ce l'aveva
fatta.
- Buona vita, Violet Harmon.
|