xxFrammenti dell'animaxx

di DreamWriter
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Capitolo XXV

 

Io e Maggie eravamo stese a letto mentre lei mi metteva lo smalto alle unghie. Da quando l’avevo conosciuta stavo cambiando gradualmente. Maggie mi aveva convinto a seguire una dieta fatta di frullati e roba varia, mi trascinava per ore a fare shopping sfrenato e mi convinceva a comprare vestiti che prima non avrei nemmeno degnato del mio sguardo. Diciamo che era stata tutta colpa mia: Maggie si era autoeletta mia curatrice personale d’immagine da quando le avevo confidato che al parco mi ero sentita per la prima volta bella e gli sguardi di quei ragazzi mi avevano lusingata. Avrei potuto tenere la bocca chiusa!

“Ho voglia di innamorarmi!” esclamai all’improvviso.

“È per questo che ci sono io! A cosa credi che servano queste ore di trattamenti intensivi?” chiese Maggie.

“Ah bene, pensavo che il tuo solo scopo fosse di torturarmi!” dissi fingendomi sollevata.

Scoppiammo a ridere.

“Che vi siete detti tu e Lucas quel giorno in cui sei tornata in città?” le chiesi. Era da tanto che volevo farle quella domanda.

“Nulla di importante”. Maggie cambiò subito espressione. “Gli ho detto che non mi andava più di soffrire per il passato e che non avevo più rancore nei suoi confronti perché a suo modo era anche lui una vittima. Lui si è messo a piangere sulla mia spalla. Poi gli ho detto che non volevo la pietà di nessuno perché la pietà è il sentimento che più odio” raccontò.

“E lui?” chiesi.

Maggie divenne rossa. “Lui ha detto che era ancora innamorato di me…e poi ha provato a baciarmi” rispose.

Crollai sul cuscino.

“Io però ho girato la testa e le sue labbra sono finite sulla mia guancia. Gli ho detto che per ora non voglio nessuna storia e che per lui provo solo un gran bene. Eravamo sotto la porta di casa mia. Prima di entrare l’ho guardato negli occhi e poi…l’ho baciato…è stato un bacio lungo e doloroso perché in un certo senso anche se lo baciavo gli stavo dicendo addio. Quando le nostre labbra si sono staccate gli ho detto di non cercarmi più e sono rientrata in casa” finì di raccontare Maggie.

Una lacrima scese dai miei occhi, ma fui pronta ad asciugarmela prima che Maggie se ne accorgesse.

“Ma ora non parliamo più di Lucas, per favore” mi supplicò.

Annuii, poi mi alzai dal letto e mi rimisi le scarpe.

“Georgy dove vai? Così rovini tutto lo smalto!” disse Maggie.

“Avevo da aiutare mia madre” risposi affrettandomi verso la porta.

“Ma…dovevi restare a pranzo!” protestò.

“Sarà per un altro giorno” dissi salutandola velocemente.

Poi cominciai a correre. Corsi. Corsi a perdifiato. Corsi senza guardarmi indietro. Senza fermarmi. Corsi verso casa di Lucas con i piedi imbrattati di smalto, il cuore in gola e le mie labbra desiderose delle sue. Corsi pensando solo al desiderio di perdermi nei suoi occhi mentre lo baciavo. Corsi e caddi a terra sbucciandomi le ginocchia. Non mi importava di nulla, mi rialzai e continuai a correre. Arrivai sotto casa sua col fiatone. Lui era fuori e mi guardò sorpreso. Mi avvicinai a lui a passo spedito. Ci ritrovammo faccia a faccia.

“Amore…” la voce di Sonya ruppe tutto. Spezzò tutta la mia determinazione, il mio desiderio, la mia sicurezza.

“Credo che tu abbia dimenticato una penna a casa mia!” fu la prima cosa che la mia bocca fece uscire. Gli misi fra le mani una penna che mi ritrovavo in tasca e me ne andai, consapevole di avere appena fatto una figura colossale.

Speravo che Lucas mi fermasse, ma lui non disse nulla. Si rigirò la penna fra le mani, poi lo raggiunse Sonya.

Si guardarono per pochi secondi e poi Sonya si impossessò delle sue labbra. Quelle stesse labbra per cui io avevo corso come una pazza.





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