Tu quoque, Bruto?

di Dave1994
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Tensione. Paura. Frenesia. Le avverto tutte, un odore pungente che mi arriva fino alle narici.
Mio padre cade in ginocchio, ansimando. Il sangue comincia a scorrergli lungo la tunica, come se si fosse versato del vino addosso.
- Anche tu, Bruto, figlio mio? - sibila, strozzato. Lo abbraccio, mentre estraggo il coltello dalla sua gola.
Un ultimo commiato, prima dell'addio eterno.
Gli voglio bene, al mio povero vecchio. Ma la libertā č un bene superiore dell'amore e va difeso.
Al costo della vita, se necessario.
Lo poso per terra, delicatamente. Caio Giulio Cesare muore alla ventitreesima coltellata, gli occhi chiusi come dormiente. Non voglio disturbare il suo sonno, senza fine, e mi allontano dal luogo dell'omicidio. Intorno a noi, le guardie accorrono con le armi spianate.
E' ora di correre.
Rivolgo un ultimo sguardo a mio padre, addormentato in un sonno senza sogni.
Mi mancherai, papā.
Mi mancherai sempre.
Corro via, maledicendo questo destino ingiusto e me stesso.
Addio.




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