La mia (?) storia...

di Rea Giulia
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Era un pomeriggio, un bel pomeriggio. Il 6 maggio, mia madre mi diede alla luce, sotto gli occhi che provavano ad essere indifferenti di mio padre, e lo sguardo di quel mostro che usavano chiamare Freezer. Dicono che quando ero piccolo non seppero stabilire come io fossi fisicamente, poichè dissero che ero nato in un modo parecchio strano. Quando chiesi cosa volessero dire, capii da solo. Ero nato, ero nato Super Sayan. Mia madre quasi ci morì, vedendo nascere un esserino più potente di lei che aveva portato in grembo per ben 9 mesi, con i capelli biondi e gli occhi rossi. Fu quello a preoccupare tutti. Freezer specialmente. Sapeva che i Sayan erano molto potenti e vedendo me... Aveva avuto paura nascesse un altro tipo di Sayan. Ma fui l'unico. Per un anno rimasi in quello stato, fin quando non imparai a controllarlo. Ebbene sì. I Super Sayan da poco trasformati facevano fatica a rimanere tali, mentre io dovevo addirittura controllarmi. Fui il primo di quattro fratelli. Andavo in giro guardando male gli altri, il più delle volte era il contrario. Che cavolo, ero nato Super Sayan. E allora? Avevo gli occhi azzurri e i capelli castani scuri. E allora? Quando ero Super Sayan avevo gli occhi rossi. E allora? Ero il figlio del principe, il fratello del re. E ALLORA? Non volevo essere trattato come un essere immondo. Spesso ero malinconico, avrei voluto fuggire da quella che era la mia vita. Per fortuna avevo lei. Mia madre. Malgrado le avessero detto di starmi lontana, perchè mi sarei addolcito troppo ed ero un ottimo, ottimissimo elemento, la vedevo quindi poco, ma lei non smetteva di volermi bene. 10 minuti, una volta a settimana. Dopodichè: "Taanipu, vieni. Ci vediamo la prossima settimana, sora.", mi sorrideva triste Bardak, mio padre. Dovevo rimanere assolutamente lì segregato per due anni. Due lunghissimi anni. Per "formarmi il carattere". A quel punto sbottavo e iniziavo ad urlare: "Io ce l'ho formato! Ho un caratteraccio, proprio come volete voi! Adesso, fatemi uscire da questo schifo!". A quel punto venivo addormentato.




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