Questa è la mia prima ff, quindi abbiate pietà. Sono
finalmente riuscita a trovare la forza di postare questa storia, solo grazie
alle ^^minacce di morte^^ di una mia amica di Msn….TITTY90!
Di cui sono stata eletta ^^FAN N. 1^^. Saluto i miei
amici di Msn: Titty90, Gin92, Kila e Biz.
Dedico questa ff a Titty90 e alla mia migliore amica, che
da lontano mi asseconda sempre nelle mie pazzie.
Baci, baci, baci.
Beatrix Black
Capitolo 1
Era arrivato molto presto quel giorno al quartier generale
dell’Ordine della Fenice, tutto perché voleva essere sicuro di essere puntuale
all’appuntamento che tanto gli stava a cuore.
Infatti, quel giorno, esattamente nell’ingresso di Villa
Black, si sarebbero smaterializzate delle persone molto particolari che gli
avevano chiesto un favore alla quale lui fu felice di dire di sì.
Scrutò l’orologio a pendolo, segnava esattamente le 9.59,
ancora un minuto e sarebbero arrivati.
Si guardò un po’ attorno, poi ricontrollò l’orologio, ancora
trenta secondi e sarebbero arrivati.
Venticinque secondi, venti secondi, quindici secondi, dieci,
cinque e………CRACK!!!
Davanti a lui comparvero dodici persone, otto adulti e
quattro ragazzi.
-Lucius, come sempre puntuale-
-Come sempre Silente, come sempre- fece l’uomo mostrando il
suo solito ghigno.
-Signora Narcissa, che piacere vederla, come sta?-
-Molto bene professore, molto bene- la donna a differenza
del marito aveva mostrato un dolce sorriso all’uomo.
-Charles, Grace, sono molto felice di vedervi. E’ andato
bene il viaggio?
-Certo Silente è andato bene- fu il signor Zabini a parlare
per entrambi.
-Ne sono lieto. Frederick, salve. Oh Caroline, la vedo in
buona forma-
-Grazie Professor Silente vedo bene anche lei-
-Sì, anche se sento qualche acciacco ogni tanto- affermò sorridendo
alla signora Nott
-John, Helen, vi do il benvenuto al nostro quartier
generale- continuò il professore guardando nella direzione dei cognugi
Parkinson.
-Molte grazie Silente- rispose
l’uomo inchinando la testa in segno di saluto.
Silente diresse finalmente lo sguardo ai quattro ragazzi e
sorrise apertamente.
-Ed ecco qua i vostri ragazzi! Draco, Blaise, Theodore, Pansy, come state?-
-Molto bene grazie- rispose Draco, cordialmente. Gli altri
ragazzi fecero cenno di assenso confermando le parole del ragazzo.
-Ne sono felice, allora avete portato tutta la vostra roba?-
I ragazzi mostrarono i loro bagagli al Preside, che cominciò
a guardare i loro genitori, facendo un grosso sorriso a tutti. Ma poi tornando
più serio, si schiarì la voce e cominciò a parlare.
-Allora, nella lettera mi avete detto che avevate bisogno
che vi nascondessi i ragazzi in un luogo sicuro, ora mi potete dire perché?-
-E’ semplice professore. L’Oscuro
Signore vuole che i nostri ragazzi diventino Mangiamorte subito dopo la fine
del loro settimo anno e noi non vogliamo che i nostri figli percorrano la
stessa strada, che abbiamo deciso di percorrere noi, molti anni fa, e che ora
ci pentiamo di aver scelto. Ma l’Oscuro ha deciso che intraprendano
al più presto l’addestramento e la cosa non ci va, così abbiamo deciso di
nasconderli da lui in modo che non possa addestrarli-
Lucius Malfoy era stato chiaro, quanto specifico e questo
per il professor Silente era più che sufficiente. Era ormai da un anno che
Lucius Malfoy, Charles Zabini, Frederick Nott e John Parkinson erano
ufficialmente Mangiamorte e spie per l’Ordine della Fenice.
Avevano scelto quella vita al solo scopo di poter dare un
futuro diverso ai loro figli, che in cuor loro non avevano assoluta voglia di
diventare dei Mangiamorte.
-Sei sempre stato molto chiaro Lucius, è una qualità che ho
sempre apprezzato in te. E devo ammettere che la tua risposta è stata più che sufficiente per me-
-Noi vogliamo solo il meglio per i nostri figli- intervenne
Charles convinto.
-Il che significa che non
desideriamo che diventino degli spietati assassini- asserì Frederick,
stringendo la spalla di suo figlio Theodore.
-Esatto, loro non devono commettere i nostri stessi errori-
fu John ora a parlare, mentre sua moglie aveva abbracciato la figlia come se
volesse proteggerla da qualcosa.
-Sono molto felice della vostra scelta
signori. Ma, scusatemi siamo ancora all’ingresso, volete accomodarvi?-
Silente fece cenno verso l’interno della casa.
-Ci piacerebbe molto, ma dobbiamo proprio andare. Abbiamo un
appuntamento molto importante a cui non possiamo
mancare. Riportiamo le nostre mogli a casa e poi andiamo-
Charles dopo aver parlato si avvicinò al figlio e con un mano sulla spalla lo salutò. Blaise rispose con un
rispettoso “arrivederci Padre”, poi si lasciò abbracciare dalla madre.
I genitori di Theodore fecero più o meno la stessa cosa. Il
padre di Pansy abbracciò la figlia, per poi lasciarla tra le braccia della
madre che era in lacrime al solo pensiero di lasciare la figlia. Il marito l’
abbracciò nel tentativo di tranquillizzarla.
-Dai tesoro, non piangere, vedrai
che starà benissimo-
-Ma John, la mia bambina...-
-Lo so, ma lo sai è la soluzione migliore per tutti, non sei
d’accordo?-
La donna annuì, tornando ad abbracciare la figlia.
Lucius invece era stato il solito pezzo di ghiaccio come al solito e aveva solo stretto la mano a Draco, che di
conseguenza si era affrettato a stringere. Mentre Narcissa aveva abbracciato il
figlio, ma anche a lei cadde una lacrima; poi, Lucius aveva attirato la sua
attenzione su di se, posando una mano sulla spalla di lei e sorrise dolcemente
alla moglie, dicendo:
-Dobbiamo andare Cissy, forza, altrimenti noi faremo tardi-
-Ok- si avvicinò al figlio dandogli un bacio sulla guancia
–Stammi bene Draco-
-Certo madre-
Poi dopo aver salutato Silente, si smaterializzarono
lasciando i ragazzi da soli con l’uomo che gentilmente sorrise loro.
-Allora ragazzi, potete lasciare le vostre cose qui. Ve le
farò trovare nelle camere che occuperete-
-Grazie, Preside- Pansy aveva aperto la bocca per la prima
volta solo in quel momento e nel farlo si era trovata tremendamente a disagio.
Forse per il fatto che aveva un po’ di timore nei confronti del loro Preside.
-Avete fatto colazione?-
I ragazzi mossero il capo negativamente.
-Allora venite con me, in sala da pranzo. Molto
probabilmente ci dovrebbe essere di già la colazione servita in tavola-
Silente si avviò verso una porta chiusa non poco distante da
loro, appena la aprì fece un largo sorriso a tutti i presenti.
In sala c’erano Harry, Hermione, Ron, Fred e George, Bill, i
signori Weasley, Remus Lupin e altri componenti dell’ordine.
Appena i quattro ragazzi entrarono
in sala, scese un silenzio glaciale, erano rimasti di sasso. Silente vedendo la
loro reazione si affrettò a parlare.
-Buongiorno, come va?-
-Be...bene, ma professore co…cosa ci fanno loro qui?- chiese
Hermione confusa, la vista di quei ragazzi l’aveva lasciata senza parole.
-Sono contento signorina Granger che mi faccia
questa domanda. Allora, dovete sapere che i genitori di questi ragazzi mi hanno
chiesto di nasconderli per tutto il resto dell’estate, e il posto migliore è
questo secondo me-
-Sì, professore. Ma perché devono essere nascosti?- chiese
Harry, alquanto perplesso.
-Perché noi non abbiamo nessuna intenzione
di schierarci dalla parte dell’Oscuro Signore, entrando a fare parte della
schiera dei Mangiamorte- fu Draco a parlare, lasciando un Harry incredibilmente
sorpreso.
-Esatto, noi non abbiamo intenzione di diventare degli
assassini- inveì Blaise a conferma delle parole del cugino.
-Non vogliamo essere costretti a fare una cosa contro la
nostra volontà- Theodore era stato estremamente esplicito nel dirlo, aveva un
tono che non ammetteva repliche.
-Noi vogliamo avere una vita normale, non vogliamo delle
catene, vogliamo essere liberi di prendere le nostre decisioni. Si tratta della
nostra vita- ora era stata Pansy a parlare e nel farlo gli occhi le erano
diventati lucidi e sembrava sull’orlo del pianto, come se quelle parole le
avesse tenute dentro di se per non so quanto tempo. Theodore le
si mise accanto cingendole una spalla, nel tentativo di
tranquillizzarla, aveva percepito chiaramente il suo nervosismo.
-Insomma mi pare che abbiano detto loro, tutto quello che
c’era da sapere- Silente preferì concludere così la conversazione, secondo lui
era la cosa migliore da fare.
In sala nacque un silenzio a dir poco imbarazzante, ma fu
Hermione a rompere il ghiaccio alzandosi in piedi avvicinandosi ai quattro che
osservarono ogni suo movimento non capendo cosa intendesse fare. Ma appena si
fu posizionata davanti a loro allungò la mano e con un sorriso, sincero, disse:
-Benvenuti tra noi, sono contenta che siate qui-
Per un attimo rimasero senza parole dal gesto della mora,
nei loro confronti, ma subito Blaise si affrettò a stringere la mano alla
ragazza, mostrando un sorriso tra il divertito e il contento, che fece
arrossire non poco Hermione. Subito dopo Blaise fu seguito a ruota da Pansy,
Draco e Theodore, che finalmente sorrisero, ma non un sorriso di scherno, un
sorriso sincero, che fece crollare le ultime barriere conflittuali che c’erano
in sala, da parte di tutti. Si affrettarono a stringere la mano ai nuovi
arrivati nell’Ordine della Fenice, dando ciascuno il loro benvenuto.
Per primi furono Remus Lupin ed i Weasley, poi arrivarono
anche Harry e Ron. Harry e Draco prima di stringersi la mano fecero un lungo
sospiro e poi sorrisero entrambi, si strinsero le mani e diedero un ultimo
taglio al passato che avevano convissuto come nemici e che adesso cancellavano
per dare inizio ad nuovo presente che li avrebbe visti
come amici.
Dopo che tutti gli ebbero dato il loro benvenuto, si
sedettero a tavola. Draco, Theodore e Blaise si sedettero su lato sinistro del
tavolo, accanto a Harry, Ron, Fred e George, Bill e Remus; Pansy invece fu
invitata da Hermione a sedersi accanto a lei e la ragazza accettò molto
volentieri l’invito.
Silente rimase decisamente molto soddisfatto da quello che
aveva visto e sedendosi anche lui cominciò una conversazione con Remus.
-Allora Malfoy, hai detto che non hai intenzione di
diventare Mangiamorte, giusto?! Ma allora mi chiedevo
che cosa avevi in mente di fare alla fine della scuola?-
Draco guardò Harry stupito da quella improvvisa domanda e
poi dopo aver pensato alla risposta affermò serenamente:
-Avevo una mezza idea di entrare a far parte del corso Auror-
-Sì, ci avevo fatto un pensierino anch’io- intervenne
distrattamente Blaise, mentre era alle prese con i suoi cereali.
-Anch’io- disse Theodore, mentre versava i suoi nella tazza.
-Potter perché fai quella faccia
come se fossimo appena atterrati dalla Luna?- Draco guardò perplesso il
ragazzo, infatti aveva una faccia alquanto indecifrabile.
-Eh? Ah! No, no niente di importante, sono semplicemente
stupito. Non credevo che foste così-
-Non sai molte cose di noi Potter-
-Già, ma se questo è il vostro vero io, devo ammettere che
mi piace!-
I ragazzi si guardarono tra loro, poi guardarono Harry e
dopo poco iniziarono a ridere di gusto. Si stavano proprio divertendo.
-Allora potremmo anche dire addio ai convenevoli e darci del
tu! Che ne dite?- chiese Theodore ancora ridendo.
-Direi che per me si può fare, per te Draco?- chiese Blaise.
-Certo, mi va bene-
-Allora, amici?- chiese Harry.
-Amici!- affermarono gli altro in coro.
In sala si fece silenzio quando la
porta della stanza si aprì e fece entrare Ginny Weasley, che alla vista degli
strani ospiti, spalancò gli occhi, poi si girò verso Silente e con fare
allusivo chiese:
-Buon…giorno, mi sono forse persa qualcosa-
-Buongiorno Virginia. No, non ti sei persa molto a dirla
tutta. Si da il fatto che il signorino Malfoy, il
signorino Zabini, il signorino Nott e la signorina Parkinson si sono schierati
dalla nostra parte rinunciando a diventare dei Mangiamorte-
-Ah…-
Ginny stette in silenzio un secondo, abbastanza per assimilare la cosa, mentre tutti la stavano guardando
aspettando una qualunque reazione. Draco la stava osservando intensamente, non
si spiegava il perché, ma aveva un assoluto bisogno di sentirsi accettato da
lei e da quando era entrata non aveva fatto altro che guardarla provando un qualche cosa di strano all’interno dello stomaco che lo
stava scombussolando, ma si affrettò subito a scambiarla per fame dato che non
aveva ancora toccato nulla.
Poi, Ginny stupendo tutti si girò verso i ragazzi e mostrò
il suo sorriso più bello che il repertorio in quel
momento gli consentiva, facendo venire un colpo al cuore di Draco, che
resistette per miracolo dal non sussultare, comunque in meno di due secondi era
già diretta verso i ragazzi e stava stringendo loro la mano salutandoli, Quando
arrivò a Draco, lui era rimasto talmente incantato da quella ragazza da non
accorgersi di cosa stava succedendo intorno a se. Infatti
quando Ginny arrivò da lui per stringergli la mano rimase immobile, ma si
risvegliò dopo che Blaise gli ebbe dato una gomitata tra le costole
risvegliandolo. A quel punto guardò la mano di Ginny, che ancora aspettava la
sua e si affrettò a stringerla provocando ad entrambi un brivido lungo la
schiena.
Ginny ripresasi da quell’emozione, che l’aveva colta di
sorpresa, girò la tavola e andò a sedersi accanto a Pansy, alla quale si
presentò e diede il benvenuto con un sorriso molto amichevole, che la ragazza
ricambiò.
Ripresero tutti a parlare del più e del meno, tutti meno
Draco che era intento ad osservare una Ginny alquanto sorridente e serena. Si
costrinse a guardare la sua colazione e sorrise; Eh, sì! Questa
nuovo presente gli piaceva, diede un’altra occhiata a Ginny, eccome se
gli piaceva.