Guardavo la mia piccolina correre verso il pericolo, pronta a dare il suo contributo per salvare, ancora una volta, il mondo e in quel momento mi vergognai.
Io, Mr. Satan, il campione dei campioni, non avevo saputo fare neanche quello.
In tutte le battaglie che mi si erano presentate nel corso degli anni mai avevo, volutamente, rischiato la mia vita.
Quando ero andato a combattere contro Cell, dopo aver avuto un piccolo assaggio della sua forza, mi ero nascosto tra le macerie insieme ai miei allievi e alla troupe televisiva che avrebbe dovuto mostrare al mondo la mia vittoria.
Sorrisi.
Uno stupido mal di pancia, ecco cosa avevo dato ai terrestri come scusa per non combattere, un frivolo mal di pancia.
Loro, da brave pecore, si erano fidate del loro pastore.
Dopo Cell ci fu Majin Bu.
Molti dei guerrieri credevano che io lo avessi sfidato grazie al mio coraggio, ma mi ero ridotto a fargli da cameriera.
Scossi la testa.
Persino mia figlia era diventata più forte di me e anche mia nipote mi aveva di gran lunga superato e ora eccola, accorreva al richiamo che il suo stesso sangue intonava come una dolce e suadente melodia.
Non potei fare nient'altro che pregare per la mia piccolina.