Glee - un nuovo inizio -Rachel Berry era
stufa! Stufa marcia di Finn Hudson, stufa marcia di essere
continuamente scaricata per quella sottospecie di barbie che era Quinn
Fabray! Perchè, per Dio, ogni volta che credeva che tra loro due poteva
essere la volta buona, immancabilmente Finn finiva per tradirla con
Quinn? D'accordo, era bionda, bella, aveva un naso perfetto, gli occhi
chiari, ma, cavolo, non meritava di avere un ragazzo che guardasse solo
lei? Era così impossibile avere qualcuno che l'amasse senza riserve,
che non corresse dietro ad ogni donna che gli faceva gli occhi dolci?
Ma adesso aveva imparato la lezione! Non lo avrebbe più perdonato come
in passato, permettendogli di calpestare senza pietà il suo povero
cuore.
Più facile a dirsi che a farsi, sospirò sconfortata Rachel cercando di
coprire le occhiaie violacee sotto gli occhi senza grande successo.
<< Rach, da quanto non mangi e dormi come si deve? >> le si
affiancò Kurt, uno dei suoi migliori amici. La bruna lo guardò cercando
di sorridere. << Sto bene, tranquillo. >> lo rassicurò
debolmente, ma lei stessa sapeva di mentire a se stessa.
Si sentiva uno schifo. Erano giorno che quasi non mangiava nè dormiva,
continuando a struggersi per quell'infame. Quanto poteva cadere in
basso una persona dal cuore infranto?
Kurt osservò l'amica preoccupato: Rachel aveva il viso scavato, lo
sguardo spento, occhiaie profonde e, cosa più inquietante di tutte,
aveva cominciato a vestirsi in modo decente! Ma non con i colori
sgargianti che di solito la contraddistinguevano, ma tutta di nero.
Preoccupante, davvero... Ma decise di far cadere l'argomento per il
momento e insieme andarono alla prima lezione.
Noah Puckerman ( detto Puck) era l'esemplare di sesso maschile più
ricercato del liceo McKinly. Puckzilla riusciva a mietere cuori
praticamente ovunque andasse, e la ragazza che in quel momento era tra
le sue braccia, in uno sgabuzzino della scuola, ringraziava qualunque
divinità ci fosse là sopra per averli fatti incontrare.
Il ragazzo era un amatore esperto, sapeva dove toccare, dove leccare,
come farti perdere la testa con un solo tocco e lei non resisteva più,
lo voleva dentro di sè. Subito.
Impaziente, gli cercò la cintura, gliela tolse e gli calò i pantaloni
senza neanche aprire la zip e lui ridacchiò, divertito da tanta fretta.
Puckzilla amava tutte le donne e quella ragazza era una sventola. Il
fatto che non ricordasse il suo nome ( non era nemmeno sicuro che lei
glielo avesse detto) era un particolare trascurabile: era bello,
giovane e voleva divertirsi.
Certo, c'era stata Quinn, la ragazza che aveva messo incinta, ma lei lo
aveva estromesso subito dalla sua vita. Una volta nata Beth l'aveva
data in adozione alla madre biologica della sua amica Rachel Berry che
spesso lo accompagnava a vederla.
Era contento di avere vicino la sua amica in quei momenti: quando
terminava la visita lei lo abbracciava e lo coccolava, capendo che
aveva bisogno di qualcuno a cui sostenersi e lui era ben felice di
avere lei come roccia.
Rachel era una ragazza in gamba, la conosceva da quando era bambina,
anche se con il tempo il loro rapporto si era raffreddato parecchio,
soprattutto da quando era iniziato il liceo. Lui faceva parte della
squadra di football e non perdeva occasione di umiliarla con granite in
faccia; gesto di cui in seguito si era pentito, ma lei non doveva
saperlo.
Al pensiero della ragazza, Noah smise di baciare la bionda che aveva
tra le braccia e aggrottò la fronte. Aveva una brutta sensazione e si
rivestì in fretta ordinando seccamente alla sua partner di fare lo
stesso ignorando il suo sguardo seccato e deluso.
Uscì in fretta dallo stanzino prendendo al volo lo zaino e, ignorando
la vocina che gli diceva che era un perfetto idiota per aver
abbandonato quella bellezza, si recò in aula e per poco non si scontrò
con Rachel.
<< Ehi, Berry. >> la salutò sorridendo, ma il sorriso gli
morì subito vedendo lo stato in cui era. << Rach, che succede?
>> le chiese a bassa voce e lei cercò di sorridergli. <<
Tutto bene, Noah, non devi preoccuparti per me. >> Noah deglutì.
<< E' successo qualcosa con Finn? >> le chiese e, vedendo i
suoi occhi inumidirsi, ebbe il rabbioso impeto di prendere a pugni il
suo migliore amico.
La prese delicatamente per un braccio e la portò in un corridoio
deserto. << Che è successo? >> chiese senza preamboli e
ammutolì quando lei scoppiò a piangere inginocchiandosi coprendosi il
viso con le mani.
<< Mi ha tradita... >> riuscì a dire tra i singhiozzi.
<< E'... tornato con Quinn... >> spiegò piangendo e lui
strinse la mascella. Stavolta l'avrebbe veramente preso a pugni! Si
inginocchiò davanti a lei, le prese le mani e le scostò dal viso e si
preoccupò alla vista delle sue occhiaie.
<< Rach, non mi stancherò mai di dirlo, ma Finn è un idiota. E tu
lo sai benissimo. >> le rispose e lei annuì. << Lo so,
ma... Fa male... >> sussurrò e Noah sospirò tirandola verso di sè
e abbracciandola dolcemente.
<< Finn non ti merita, Rachel. Sei una ragazza straordinaria. Se
ti ha tradita è perchè non ti merita minimamente, peggio per lui.
>> cercò di rassicurarla e lei gli strinse la maglietta in un
muto ringraziamento.
La fece alzare piano carezzandola la testa come se fosse una bambina.
<< Dai, ora andiamo a lezione. >> La prese per mano e
insieme andarono nell'aula di spagnolo del professor Shuster.
Nell'aula del Glee Club Rachel sorrise. Grazie alle parole di Noah
stava meglio. Certo, non le aveva detto niente che già non sapesse,
ma... Sentirlo dire da qualcun altro l'aveva fatta stare meglio.
Si portò una mano alla testa soffocando un gemito. Aveva le tempie che
le facevano male, era stanchissima e quasi non si reggeva in piedi...
Ma doveva resistere, tra poco sarebbero arrivati gli altri e, se Kurt,
Mercedes e Noah l'avessero vista in quello stato non l'avrebbero più
lasciata in pace.
Rise leggermente. Era bello avere degli amici che si preoccupavano così
tanto e le loro premure le facevano piacere in fondo. Come gli abbracci
di Noah. Quando lui la prendeva tra le braccia o le carezzava la testa
le sembrava di poter dimenticare tutti i problemi... Era bello
lasciarsi avvolgere dal suo profumo, dalle sue braccia forti che
parevano poter sopportare qualunque peso. Era bello sentire le sue
labbra che le baciavano la guancia o la tempia... Si portò una mano al
petto sentendo il cuore che batteva all'impazzata e spalancò gli occhi
chiedendosi come mai il pensiero dell'amico le provocasse quel
batticuore.
In realtà era sempre stato così, soprattutto quando erano stati insieme
per un breve periodo, ma lei era ancora ossessionata dal pensiero di
Finn e non si era mai soffermata ad analizzare i sentimenti per Noah.
Che in realtà lo considerasse più di un semplice amico? O il suo cuore
era talmente volubile in quel momento da farle provare cose che in
realtà non esistevano?
Tutti quei pensieri le facevano male e, sentendo il mal di testa
aumentare, cercò una sedia per sedersi, ma l'improvviso giramento di
testa le fece perdere l'equilibrio e in un attimo tutto intorno a lei
si fece buio.
TO BE CONTINUED...
Bene, bene, buongiorno e buona Pasqua! Comincio col presentarmi ( non sono nuova del sito, ma della sezione sì).
Io adoro il telefilm Glee, adoro Noah Puckerman ( gli salterei addosso
se solo potessi), adoro Rachel Berry e adoro il Puckleberry! Amo questa
coppia, infinitamente, e non mi piace il Finnchel. Forse perchè una
coppia troppo scontata, non so... Non mi danno le stesse sensazioni che
invece mi danno Noah e Rachel insieme.
Spero che questo capitolo vi abbia incuriosito e spero che seguirete la storia! =)
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