Sogno
by elis
Capitolo
1 -Rinascere-
Mentre la
città dormiva, immersa in un profondo silenzio, una macchina passava per la via
di Boston. Dopo quell'improvviso rumore, la città ricadde nel silenzio. Il cielo
era accompagnato dalle stelle, che creavano un effetto magico tra le foglie
degli alberi. Non c'era una nuvola, non c'era nemmeno l'interferenza del vento,
tutto era sprofondato in una magia.
In un
altro posto c'era la stessa magia, al posto della luce dei lampioni, c'erano
delle piccole luci che provenivano da uno stereo, le stelle si intrufolavano di
nascosto dalla finestra, invece di sentire il suono del silenzio, una musica
echeggiava, sospirando. Due persone stavano vivendo quella magia.
Joey non
voleva smettere di abbracciarlo, non voleva che quell'attimo smettesse, e si
rivelasse solo come un sogno. Aveva paura che tutto questo non fosse realmente
vero, che forse stava sognando. Una sogno splendido.
Pacey non
voleva lasciarla andare. Non avrebbe nuovamente sopportato la sua assenza. Non
ce l'avrebbe fatta. Gli sfiorò nuovamente le labbra. L'accarezzò nuovamente.
Gli disse nuovamente ti amo... la guardò nuovamente negl'occhi. Erano lucidi.
Quanto sei bella.
Joey lo
baciò sulla fronte. Lui sorrise, pensando quanto gli era mancato quel gesto.
Lei
chiuse gli occhi mentre Pacey continuava ad abbracciarla. Le sue braccia la
circondavano, sentiva le sue mani sulla schiena, il suo respiro tra i capelli,
il suo profumo la invadeva regalandole un attimo di paradiso. Cosa avrebbe dato
per non abbandonare quella sensazione.
Senza
dire niente, senza che il suono delle parole rompesse questa magia, lui le prese
la mano, intrecciò le dita nelle sua. Gli diede un ultimo bacio, segno per
confermare quello che stava accadendo, quello che era accaduto e quello che
stava per nascere. Le sussurrò all'orecchio -vorresti fare una passeggiata?-
Anche se era il pieno della notte, anche se la città dormiva, anche se Joey era
talmente scossa per tutto quello che le era successo e per l'improvviso,
dolcissimo, profondo amore che la stava invadendo, accettò -ovunque- Ovunque se
era con lui, ovunque se accanto a lei c'era lui, ovunque se lui le prendeva la
mano.
Pacey si
avvicinò allo stereo, mentre Joey prendeva i cappotti, si fermò, un istante.
Cosa stava succedendo? Cos'era quel tremore nella voce, quel tremore nelle mani,
quel tremore nel cuore. Perchè era la prima volta che lo provava? Ormai sapeva
cosa significava vivere senza di lei, iniziare un giorno sapendo che non la
vedrai, saperla abbracciata ad un'altra persona che non sei te...tutto questo lo
uccideva. Quante volte era morto al solo pensiero di non averla? E ora, che
tutto questo era sparito, grazie a un semplice gesto, ad una semplice parola, ad
un semplice sguardo, ora era rinato. Spense lo stereo. La stanza non era più
illuminata lievemente dalle lucine che provenivano dal mezzo, ma ora erano
circondati dalla luce delle stelle. Le stelle.
Chiusero
la porta dietro le loro spalle, fecero quei pochi gradini che li distoglievano
dalla strada e si incamminarono.
-Vorrei
chiederti una cosa- disse Joey strofinando gli occhi per togliersi le ultime
lacrime di felicità che le erano rimaste.
-Dimmi-
-Da
quanto tempo provi questo sentimento per me?- Joey era un pò imbarazzata
-Questa
simpatia nei tuoi confronti?- disse lui sorridendo
Lei
ricambio il suo sorriso -Siamo già alla simpatia? Io pensavo che riuscissi a
malapena a sopportarmi-
-No, non
essere dura nei tuoi confronti. Diciamo che non mi sei antipatica- e le prese la
mano.
Lei la
strinse più forte.
-Pace,
sinceramente...- lo guardò negli occhi -...da quanto?-
Pacey si
passò la mano tra i capelli, tossì lievemente
-Ti
ricordi quando ti avevo detto che non avevi perso la strada, ma solamente
smarrita?- Lei annuì, ancora non riusciva a capire cosa stava cercando di dirle
-...vedi,
io non è che avevo smesso di amarti, ti avevo smarrita. Ti avevo lasciata
andare, quando sono salito su quell'aereo all'ultimo anno di liceo, ti avevo
perso quella notte a Boston, quando finalmente ci siamo incontrati dopo
un'intera estate, e avevo chiuso gli occhi quando tutte le volte che ti vedevo,
che ti pensavo, che nominavano solamente il tuo nome, il mio cuore batteva più
forte. Però...- abbassò un attimo gli occhi, calciò qualcosa che non c'era per
strada.
-Però?-
improvvisamente il cuore cominciò a battere più forte, sempre di più.
-...tu
eri sempre con me. C'eri e non me ne accorgevo- le prese una mano e la misi sul
petto -Senti? Eri qui, sei sempre stata qui, ti avevo rinchiusa in questo
posticino, non lasciandoti andare, non volendo che te ne andassi. Sei sempre
stata qui, nel mio cuore.- la guardava, mentre lei fissava la mano appoggiata a
lui. Tremava. Per tranquillizzarla, per farla sentire al sicuro, avvicinò la sua
mano a lui e le sfiorò le dita con le sue labbra -E non ti ne andrai mai via da
qui. Ormai quel posto è tuo e se solo tu te ne volessi andare, o se solo tu non
volessi stare lì, io ne morirei-
Pacey le
spostò una ciocca di capelli che le era caduta sul viso, lei trattenne un attimo
il respiro, alzò lo sguardo per incontrare i suoi occhi. Era scritto tutto lì,
nei suoi occhi. Alzò il braccio, quasi senza forze, per vedere se, quella
visione davanti a lei era vera, sfiorò il suo viso. Fece un piccolo sorriso, gli
occhi erano lucidi. Si alzò un attimo in punta di piedi, e lo baciò. Appoggiò la
fronte sulla sua, aspettò qualche secondo, prima di parlare, fino a che i loro
respiri diventarono uguali. -Non me ne andrò- lo baciò sulla fronte -non
succederà più. Non me ne voglio andare da qui...- gli sfiorò il petto -...e ti
supplico...- lo guardò negli occhi -...non lasciarmi più da sola-
Pacey
scosse la testa -mai più- l'abbracciò. La cullò per qualche secondo,
ripetendogli “mai più”…per convincerla. Non l’avrebbe più lasciata. No, mai più.
Restarono
così, uno nelle braccia dell'altro. Joey era felice. Sorrise, allentò il suo
abbraccio. Appoggiò la sua fronte sul suo petto e il suo sorriso si fece ancora
più luminoso. Cercò la sua mano, ed intrecciò le dita con quelle di lui. Lui le
baciò la mano.
-Andiamo...io sto ancora aspettando la mia passeggiata- disse Joey trascinando
Pacey sul marciapiede
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