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Don't Change...Maybe.
Stupido
pianeta.
Perché Freezer aveva mandato proprio lui, il principe dei
Sayan, a controllare
se Kakaroth fosse morto o meno?
Anche se aveva solamente 7 anni era molto più forte di molti
combattenti adulti
al cospetto di quel
lucertolone. Era
pronto a missioni molto più pericolose!
Si era stufato di Dare una controllata, come
lo definiva Freezer.
Lui era il Principe dei Sayan! Non poteva abbassarsi a certe cose.
”Principe,
ordini?”
Una voce, lo distolse dai suoi pensieri.
Uno di quegli idioti che il suo padrone, per
così dire, aveva fatto viaggiare con lui.
”Rimanete a sorvegliare la navicella, io andrò a
dare un’occhiata.”
”Come desiderate principe!”
Si alzò in volo.
Kaaroth aveva 4 anni in meno di lui, sarebbe stato facile trovarlo.
I terrestri non hanno la coda, sarebbe bastato dare
un’occhiata in giro.
Aveva ricevuto le giuste coordinate dell’atterraggio di
Kakaroth, era atterrato
anni prima in un piccolo boschetto vicino ad una città.
Atterrò lì e iniziò a controllare.
Il fatto era che non aveva voglia di cercare quell’idiota di
Kaaroth, lui
voleva combattere! Non voleva viaggiare da una galassia ad
un’altra senza fare
neanche un combattimento!
D’un tratto sentì un rumore provenire da un
cespuglio.
Si voltò di scatto.
”Chi è là?”
Nessuno rispose.
”Kaaroth, sei tu?”
Ancora nessuna risposta.
”Ti giuro che se non esci fuori da quel cespuglio vengo
lì e ti uccido con le
mie stesse mani, chiunque tu sia!”
Certo, quelle parole dette da un bambino potevano sembrare stupide, ma
non se
il bambino in questione è un sayan.
”Non farmi male, per favore…”
Una voce.
Ma non era un adulto.
Era…
”Allora esci fuori!”
…Una bambina?
Dal cespuglio uscì una bambina, forse della sua stessa
età. Aveva dei grandi
occhi blu e dei capelli azzurri.
”Chi sei tu?”
Chiese il principino.
”Io sono Bulma, e tu chi sei?”
”Non sono affari tuoi!
Ma prima che potesse continuare la frase la bambina scoppiò
a ridere.
”Cos’hai da ridere?”
”Hai dei capelli buffi!”
”Come osi prenderti gioco di me? Io sono il Principe dei
Sayan! Potrei
ucciderti anche con un solo colpo!”
Rispose il bambino a tono.
”Sei un principe?”
Chiese la bambina con la faccia meravigliata, ignorando
l’ultima parte della
frase del principino.
”Sì, quindi attenta a come parli!”
”Sei come il principe azzurro delle favole?
”Cosa sono le favole?”
”Sono delle storie che mi racconta sempre la mamma, dove
c’è sempre un principe
azzurro che salva la bellissima principessa in pericolo e vivono per
sempre
felici e contenti.”
Il bambino scoppiò a ridere.
”Perché ridi?”
”Tu credi a queste scemenze?”
”E perché non dovrei?” chiese la bambina
offesa.
”Perché gli esseri viventi sono cattivi! Non
esistono principi buoni e non si
mettono di certo a correre dietro ad una stupida principessa! Se ne
fregano! I
principi devono pensare alla guerra.”
Disse il bambino, quasi fosse privo di emozioni. Lui sapeva di cosa
stava
parlando, lui non ha mai avuto tempo per nulla se non per la guerra.
”Se tutti i principi fossero cattivi, non ci sarebbero belle
storie su di
loro.”
”Magari le tue favole sono solamente frutto di chi non
accetta la realtà.”
”Magari le persone cambiano…Quindi rispondimi, tu
sei il principe azzurro che è
venuto a salvarmi?”
Chiese ancora la bambina. Il principino rimase a fissarla. Come poteva
pensare
davvero che le persone cambiassero? Se fosse davvero così il
suo pianeta
sarebbe ancora intero, il suo popolo sarebbe ancora vivo e lui li
governerebbe
insieme a suo padre. Eppure, guardando quella bambina, quegli occhi
così
speranzosi…Sì, lei sperava davvero che lui fosse
uno di quei fantomatici
principi azzurri. Quanto avrebbe voluto dirle che lui ogni giorno
veniva
spedito su qualche pianeta ad uccidere un’intera popolazione,
che non
risparmiava neanche i bambini più piccoli di lui e le donne,
che avrebbe potuto
ucciderla con un solo colpo, che lo faceva per sopravvivere ad una vita
non
degna di lui. Ma non ci riusciva. Quegli occhi puntati su di lui non
gli
facevano trovare la forza per dirgli una cosa del genere.
”Salvarti da cosa?”
”Dalla normalità.”
Lui sorrise, magari la sua vita fosse stata normale.
”Non sai che la normalità è
sopravvalutata?”
”Sì, ma non capita tutti i giorni di incontrare un
principe.”
Il bambino sospirò.
”E come faccio a salvarti?”
”Gioca con me!”
”Ma io non so come si gioca.”
”Ti insegno io, vieni!”
Disse prendendolo per mano e iniziando a correre.
Quello fu l’unico giorno bello della vita del piccolo
principe. Quel giorno
si scordò della guerra, di cercare Kakaroth, di Freezer, del
fatto che il suo
popolo fosse morto insieme al suo pianeta. Quel giorno i due bambini si
innamorarono. Non si ricordò mai del nome della bambina. Non
le rivelò che lui
fosse un principe senza regno. Quel giorno lo visse come un bambino,
non come
un uomo. Non si scordò mai di quella bambina che lo rese
felice per poche ore.
Le promise che sarebbe tornato a trovarla e la bambina lo
aspettò per anni, ma
il tempo passava. Lei cresceva, lui cresceva. Lei divenne un bellissima
donna.
Lui divenne un principe sanguinario. Eppure la promessa non fu
spezzata. Lui la
venne a trovare, senza volerlo, senza sapere chi lei fosse davvero. Lei
lo
avrebbe accolto in casa
sua senza
pensare minimamente a chi lui fosse. E si sarebbero innamorati
l’uno
dell’altra. E si sarebbero amati fino alla fine, come nelle
favole. Lei lo
avrebbe sposato e si sarebbe trasformato nella bella principessa. Lui
si
sarebbe trasformato nel principe buono e avrebbe combattuto e dato la
vita per
salvarla. Lei aveva ragione, le persone cambiano, mettono da parte
l’orgoglio
solo per poter stare con la persona della propria vita e, nel loro
caso, con il
loro primo amore.
Angolo dell'autrice.
Ma che minchia scrivo? Mica sono un'autrice?!
Ad ogni modo, ciao. :)
E' la mia prima ff su Vegeta e Bulma, quindi siate clementi con me.
E' da tanto che ci fantasticavo e ho deciso di scriverla,
così, per avere qualche parere.
Spero che vi sia piaciuta l'idea. Recensite in tanti! Voglio sapere
cose ne pensate!
Alla prossima FF!
DocHL.
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