I've gone for too long living like I'm not alive.

di Fayls
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Stesa sul letto guardavo il soffitto bianco, e pensavo. Pensavo alla storia della band, al fatto che tutto era accaduto così velocemente. Il sogno della mia vita stava per avverarsi, eppure avevo paura. E se non fossimo abbastanza bravi? Se , una volta sul palco, il panico mi attanagliasse lo stomaco impedendomi di cantare? No. In quel momento decisi che non avrei mai cantato da sola. Avrei sempre avuto al mio fianco Josh, il mio migliore amico, che avrebbe cantato insieme a me. Il bip-bip del mio cellulare mi distolse da quei pensieri avvertendomi che era arrivato un messaggio. Jeremy scriveva: " Brainstorm. Domani. Da York.VIENI." Mi morsi un labbro e risposi: "Xke da York?", "perchè lui ha avuto la brillante idea di ficcarci in questa situazione". Vero. Uff, spensi la luce e sprofondai la testa nel cuscino. Il giorno dopo era sabato, e verso le nove del mattino mi preparai per andare da York a piedi, era una bella giornata e lui abitava a meno di un isolato da casa mia. Mentre passeggiavo con le cuffie nelle orecchie, canticchiando a bassa voce, incontrai LEI. Patricia McDonald. Alias una stangona di un metro e ottanta, con un fisico da modella, e il solito vestitino attillato che faceva risaltare le sue "bellezze". Mi si parò davanti e mi squadrò da capo a piedi. Capii che ai suoi occhi dovevo sembrare molto sfigata, con la mia larga felpa nera dei Nirvana, i jeans stretti e sneakers con i capelli rossi legati in una coda random. Rise e mi diede uno spintone facendo cadere in terra il mio mp3 (e me). Mi guardava dall'alto con fare di scherno diede un calcio al mp3 e girò i tacchi ancheggiando. Mi asciugai una lacrima con il palmo della mano, restai per terra finchè lei non se ne andò. Ribollivo di rabbia, ma non avrei mai permesso ad una whore di rovinarmi una giornata così importante. La prima riunione della mia band,incredibile. (Troppo tardi mi resi conto che quella non era la MIA band).




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