Incubi di Mezzanotte
Incubi di Mezzanotte.
Il fuoco si è spento.
La
sabbia è molle e nera come le viscere di un incubo e lui
avanza
a fatica nell'oscurità, senza davvero riuscire a vedere dove
poter
camminare.
Quando i frammenti affilati della
conchiglia gli tagliano i piedi in
profondità, Ralph si lascia sfuggire un grido di dolore e
sorpresa. Cerca di pulire malamente le ferite, ma sabbia e
sale si infilano sotto la pelle, dove fa più male, e ora
è un supplizio anche muovere un solo passo.
Zoppica, si trascina avanti come un animale ferito e braccato,
piangendo senza riuscire a smettere.
La foresta ha qualcosa di strano, ed è buffo che ci faccia
caso in un
momento così disperato, con gli occhi gonfi di lacrime.
Quando si avvicina, però, capisce cosa ci sia di sbagliato.
I bambini.
La foresta intera è composta di bambini.
Riconosce qualche faccia, nella grottesca selva di piccoli cadaveri da
cui spuntano angoli insanguinati di braccia e gambe.
E poi la sua mente riesce a concepire anche l'orrore che incombe su di
loro.
Segni tribali incisi a sangue sull'orrido volto, la testa di un maiale
infilzata su una picca, una corona di sciami di mosche.
Capelli rossi.
La Bestia.
Ringhia, si flette in avanti pronta ad aggredirlo.
Ed è in quel momento, nella follia del terrore, che Ralph
è certo di morire.
§§§
-...Ralph?-
La voce rauca di Jack lo raggiunge calda e sgradevole, come la carezza
di una mano dalle unghie troppo lunghe, e, fra le lacrime che ancora
gli bagnano il viso, Ralph si rende conto che
è stato tutto un sogno.
Ai suoi piedi si snoda una distesa di bambini addormentati
disordinatamente, immersi nei loro sogni e con un rivolo di saliva
all'angolo della bocca.
Il mare canta la sua immensità ancora una volta, l'intricato
e
scuro fogliame alle sue spalle ringhia ancora la paura dell'ignoto.
Tutto è come dovrebbe essere.
Non ci sono cadaveri, né
tanto meno bestie.
A fatica si tira a sedere e si volta, cercando Jack nella fioca luce
delle stelle; il ragazzo è
appoggiato ad un gomito, e lo sta guardando come se fosse sveglio da
tempo.
"Lui sa cosa ho sognato.
Lui lo ha visto. Anche lui era lì"
E' assurdo, ma Ralph non può fare a meno di
pensarlo; un'inquietante sensazione formicola lungo la sua
spina
dorsale fino a fargli drizzare i capelli alla base della nuca.
-Che ti è successo, Ralph?- insiste lui, infastidito dal suo
silenzio.
-Non è nulla, Jack. - mormora.
-Nulla?-
"Lui lo sa. Lui lo ha
visto.
Anche lui era
lì."
Si stringe le ginocchia al petto, come se fossero l'ultimo peluche
rimasto a un bambino che si trova ad affrontare da solo il buio più
nero.
-E' stato solo un incubo.-
Mentre torna a sdraiarsi sul letto di foglie, tremando, gli occhi di
Jack lo seguono senza smettere di fissarlo.
"Anche lui era
lì."
Non se ne era mai accorto prima.
Nessuno se ne è mai accorto.
Da Jack proviene un sinistro odore di sangue.
Cantando in do diesis:
richiesta dall'Ecate
per la drabble!meme.
Che poi questa sia diventata
tutt'altro che una drabble è un discorso diverso; sapete che
io
non ce la posso fare a scrivere meno di millemila parole,
soprattutto quando c'è da far soffrire Ralph. *si dipinge
segni
tribali in faccia*
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