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Ginny si alzò e si coprì con io lenzuolo
il seno latteo, guardando ogni più piccolo movimento del ragazzo che si
stava rivestendo in fretta e furia
- … è stato così orribile fare
l’amore con me, Harry?-
-Non essere sciocca… sai perfettamente anche tu che
è stato solo un errore…-
- … no che non lo so, come puoi dire che è
stato un errore? Non mi avevi mai baciata così, non mi avevi mai
accarezzata in quel modo, io…-
- Smettila, non fare la bambina, sapevi anche tu che sarebbe
stato un enorme errore! Ora se vuoi scusarmi ho del lavoro da sbrigare…-
Harry si alzò avviandosi alla porta della piccola
camera da letto. Le lacrime non accennavano a smettere di uscire dagli occhi di
Ginny, possibile che si sarebbero lasciti in quel modo
assurdo, di nuovo? No, non poteva permetterlo, non quella volta. Afferrò
la vestaglia sulla sedia accanto al letto e spalancando la porta scese le scale
di corsa, Harry stava per raggiungere la porta, quando un turbine di capelli
rossi si mise tra lui e la porta.
-Ginny ti prego, non essere patetica… fammi uscire..-
-Aspetta, ricordi quando eravamo
solo io e te?-
-Ginny…-
-Come eravamo inseparabili? Harry voglio solo tornare a quei
tempi…-
-Ma non è possibile, non si può tornare
indietro nel tempo…-
-Perché? Perché non possiamo semplicemente
scordarci di tutto e tutti come una volta?-
-Perché siamo cambiati, diversi- un bisbiglio appena
udibile -l’Harry che conoscevi un tempo è morto… come la Ginny che tanto ho
amato…-
-No, io sono ancora qui, perché non mi vedi?perché
non mi ascolti? Io non sono cambiata e soprattutto non ho mai smesso di amarti
e sperare di… di tornare insieme- le lacrime ora non scendevano
più.
Harry guardando la donna che gli bloccava la strada
realizzò solo in quel momento che in realtà quello ad essere
profondamente cambiato non era lui, ma i suoi sentimenti…
-Io non ti amo…-
Un pugno nello stomaco avrebbe fatto meno male, stava
sognando ecco cos’era, in realtà era ancora tra le braccia di
Harry nella sua camera da letto, dopo aver fatto l’amore per tutta la
sera… No, il dolore che provava era troppo vivido, troppo reale per un
sogno.
-Mi dispiace…- un altro bisbiglio
-Abbracciami…-
-Non mi sembra il caso-
-Esaudisci questa mia ultima richiesta… voglio solo
poterti abbracciare, per l’ultima volta..-
-Così non andiamo da nessuna parte…-
-Lo so, ma per l’ultima volta andiamoci-
Harry dopo una scrollata di spalle si avvicinò, le
prese le mani e le portò dietro il collo. Ginny vi si aggrappò
con tutta la forza che aveva stringendo per l’ultima volta quel corpo che
tante e tante volte l’aveva avvolta facendola sentire protetta e al
sicuro, inspirò a pieni polmoni il suo profumo, così familiare,
così dolce, la sua stretta non veniva
corrisposta pienamente,ma andava bene così, si disse, avrebbe sofferto di
più se lui l’amasse ancora…
-Ora devo andare… ci vediamo…-
Ginny sciolse l’abbraccio e aprì la porta, lui
uscì e attraversò la strada senza voltarsi. Lei rimase a
guardarlo finché non sparì dalla sua vista.
-Addio Harry…-
FINE
Se qualcuno ha avuto il coraggio di leggere questa cavolata
e di commentarla grazie per il tempo concessomi!!! Mi
scuso se è una mezza cavolata, ma stavo ascoltando la canzone di Paolo
Nutini e mi è venuta fuori di getto… ciao ciao