Richard
trattenne l’acino
violaceo a mezz’aria fra due dita. Il suo sguardo lo
attraversava e andava
oltre, ad incagliarsi dritto in quello attento di Till. Il chitarrista
si passò
il chicco d’uva sulla bocca con un delizioso ghignetto, poi
vi affondò i denti
e il succo prese a colare sul mento appena ruvido di barba. Un paio di
gocce
scapestrate e veloci, nulla più. Si strofinò
mascolinamente con il dorso della
mano, senza smettere un solo istante di guardare negli occhi chiari del
suo
vecchio amico per carpire il momento esatto in cui li avrebbe accesi la
lussuria. Masticò lento, sicuro che la polvere da sparo che
stava spargendo avrebbe
fatto saltare in aria tutto quanto da un momento all’altro.
La sua volontà
imbrigliò stretto qualsiasi altra cosa non fosse il flirtare
pesantemente con
la buona cara checca
d’annata che gli
sedeva affianco e aveva già afferrato il concetto,
sbottonandosi la camicia
hawaiana.
Till
sorrise, Reesh non cambiava
mai… e glielo faceva venire duro anche con quelle scemenze.
Lo vide allungare
la mano verso il grappolo al centro del tavolo per staccare un altro
acino. E questo
viaggiò con calma verso la sua bocca, stavolta. Faceva
improvvisamente caldo e
non era certo per il sole pomeridiano che accarezzava il giardino. Till
dischiuse
le labbra e Richard gli regalò quel dolce piccolo frutto con
maliziosa
virtuosità. Ma prima che il chitarrista potesse spostare la
mano, il cantante
aveva già inghiottito e pretendeva di assaggiare quelle dita
temprate dalle
fatiche della chitarra… Quelle dita che presto avrebbe avuto
addosso,
dappertutto. Le mangiò di baci, mordendole e bagnandole come
un cane affamato,
un cane rabbioso.
–E
dillo che vuoi scopare,
Lindemann! – sghignazzò Kruspe, gettandosi addosso
a quella montagna d’uomo. Quel
pomeriggio estivo era stato fin troppo fiacco… era giunto il
momento di aprire il fuoco!
Furono
scintille a sprizzare
dallo scontro delle loro bocche, passione cieca che condividevano da
una vita e
di cui non ne avevano mai abbastanza, scontro epico fra prodi titani, uomo contro uomo, bagno umido e fatale di
magma... Ed era solo l’inizio. Il prato poteva essere comodo
abbastanza, uh?
E…
niente, mi vergogno tanto a
postare in questa sezione, non ne sono degna! u.u
Non
voglio insinuare niente sul
signor Lindemann o sul signor Kruspe.
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