Backgrounds

di Depeep
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Capitolo 1: Di nascosto (Soul Eater Evans)

Il bambino aprì la porta con fare incerto, guardandosi intorno, come se dietro avesse dovuto nascondersi uno dei tanti fantasmi che continuavano a perseguitarlo. Un cigolio sinistro risuonò nella grande casa vuota, senza ottenere conseguenze, e il bambino sospirò sollevato. Era andato via. Finalmente. Scese le scale a piedi nudi, avvertendo il freddo del marmo sotto di sé.
Giunse nella grande sala al centro della casa, dove troneggiava, con modesta imponenza, un pianoforte a corda nero, che si distingueva in quel luogo sfarzoso ma anonimo, quasi inconcepibile per un bambino come lui. Accarezzò lo strumento, come se fosse un amico da consolare. -Adesso non preoccuparti- mormorava -ci sono io qui.
Posò delicatamente una mano sulla tastiera, indugiando un po', forse per l'emozione, come se fosse stato un pianista alla sua prima esibizione. Suonò una nota insicura, e ritirò la mano come se si fosse scottato. Sospirò, e tentò di nuovo. Non si sarebbe tirato indietro.
 
Un motivetto, triste ma impetuoso, come l'anima del ragazzino. Succedeva sempre così. Lasciava danzare le sue dita sui tasti senza preoccuparsi del resto. La sua musica era una compagna di vita, bistrattata e incompresa come lui, d'altronde. Il pianoforte il suo più caro amico, era ciò che gridava i sentimenti del ragazzino quando lui, per mancato coraggio, non li esprimeva.
Gli piaceva suonare. Gli piacevano quei momenti in cui, da solo, poteva tirare fuori tutti i suoi pensieri, e riflettere sulla sua realtà.
Non c'era quasi nulla di empirico, in fondo, nulla che potesse essere realmente provato; e allora perché intestardirsi su ciò che andava bene e su ciò che, invece, non andava e basta? Lui non andava. Non andava agli altri. Ma questa era la loro realtà. Non la sua. La sua era un mondo inaccessibile ai più, e a lui andava bene così.
 
Lontano, un rumore sordo interruppe i suoi pensieri. Una porta che si apriva.
-Ehi, Soul, sono Wes! Sono tornato.
Qualcosa di pesante cadde a terra, producendo un tonfo.
Il volto del bambino si rabbuiò. Non voleva vedere il fratello, non in quel momento.
-Soul?
Prese a salire piano i gradini che lo separavano dalla sua stanza.
-Soul!
Chiuse lentamente la porta dietro di sé, trattenendo il respiro.
-... Starà ancora dormendo.


Ebbene sì! Ecco la mia prima fanfic, una cosetta da nulla... Sono davvero inesperta, non uccidetemi, vi prego...
So che prima di me ci saranno state un sacco di fiction sui personaggi di SE da piccoli, ma l'idea mi allettava tanto e ho voluto provare. Ho cominciato con il buon Soul, incompreso come la sua musica, ricordando che non aveva un buon rapporto con Wes(ma forse ricordo male io), non so che orrore mi sia venuto, davvero...
Naturalmente sarei lieta di sapere la vostra opinione, sia positiva che negativa, mi farebbe davvero molto piacere.
Detto questo... see ya.




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