L’ispirazione
a scuola è qualcosa di raro, eppure mandando a quel paese
Chimica sono riuscita
a partorire questa stronzata,
scusate
il termine XD. E poi boh, sarà che i J2 mi ispirano cretinaggini all’inverosimile.
Bah, comunque, buona lettura! AHAH.
mere.
J-squared,
ruoli alla
rinfusa.
Il
set era quasi sgombro, Bob aveva abbandonato le riprese circa dieci
minuti fa,
solo gli operatori e i tecnici della scenografia incorniciavano lo
scenario
ormai vuoto. Anche Misha stava per tornare a casa, giacca in spalla e
copione
ancora alla mano. Diede un’occhiata al set e poi scomparve
dietro le quinte,
fischiettando.
Jared
sbuffò annoiato, dondolandosi sulla sedia come un bambino.
«
Sono seduto a leggere del mio personaggio che interpreta me stesso, ma
che in
realtà non lo è. » disse a nessuno in
particolare, ma Jensen di fianco a lui
rise.
«
Un po’ contorto come pensiero. »
«
Mi sembra di soffrire di disturbi della personalità.
» dichiarò Jared, con un
altro sbuffo.
«
Perché, non è così? »
«
Piantala! »
Misha
passò di lì proprio in quel momento, un sorriso a
trentadue denti stampato sul
viso.
«
Ave, J-squared! » disse
soave,
impugnando il suo fedele cellulare « E’
l’ora di battere in ritirata, no? »
«
Sì, stavamo per andare. » rispose prontamente
Jensen scattando in piedi « A
meno che il signorino qui non voglia rimanere a rileggersi il copione
per tutta
la notte. »
Jared
alzò gli occhi al cielo e, con un sorriso sarcastico rivolto
al biondo, infilò
malamente il copione nella tasca dei jeans. « Contento?
»
«
Una pasqua. Adesso possiamo andare. »
«
Io continuo ad essere confuso. » mormorò il moro
facendo ridere Misha « Sono
sposato con la finta Ruby. »
«
Ma che ha bevuto? » si
sentì Misha
proferire a bassa voce.
«
No, sei sposato con Gen che, se non torni a casa per cena, ti lascia a
secco! »
commentò Jensen con uno sguardo complice.
«
E che poi mi lascia dormire sul divano! » Jared
sembrò rinsavire e con un colpo
di tosse accelerò il passo.
Misha
e Jensen rimasero un po’ indietro, il moro ancora
costantemente incollato al
suo cellulare, mentre il biondo, con la coda dell’occhio,
fissava l’omone di
fronte a sé con un sorriso sereno.
«
Amen, Padaleski! »
esclamò quest’ultimo
citando una battuta del copione.
«
E’ Lecki, finale.
» rispose
prontamente il moro.
Misha
alzò un sopracciglio e li superò di slancio.
« Beh, buona notte, J-squared!
»
I
ragazzi lo salutarono con un cenno della mano ed avanzarono verso
l’enorme auto
nera dinanzi a loro.
«
Tanto lo so che continuerai a leggere il copione per tutta la notte.
» gli
disse Jensen con una smorfia buffa.
«
Già. Lo so anch’io. » rispose lui con un
sorriso. E il set di Supernatural, in un attimo, fu
finalmente vuoto.
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