Baciami

di Fanny Darcy
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Baciami.
Di te, non ho più bisogno.
Ho assaporato tutti i gusti che potevi offrirmi,
adesso hai perso freschezza, hai perso gusto,
sei…
Baciami.
Profumavi di felicità, un tempo.
Ho bevuto la tua essenza,
cercando di appropriarmi di quell’odore;
è fuggito: ormai non c’è nessuna fragranza
che non sia stata già imbottigliata, in te.
Baciami.
Non parlavi tu, no, tu
cantavi;
la tua melodia la conoscevo, era la voglia di vedere,
di conoscere che rendeva la tua voce così dolce,
sensuale.
Strilli, adesso. Le tue corde si sono spezzate.
Di te, rimane poco.
Baciami.
Il tuo volto era sempre disteso in un sorriso rilassante,
come un’amaca fissata sulle guance;
un’amaca illuminata dai tuoi occhi, due soli.
Da quei bagliori, ha avuto inizio la tempesta,
colei che ha stravolto il tuo viso, che ha costretto
le tue gote a gettarsi nell’abisso, trascinando con loro
il tuo sorriso.
Baciami.
Sai, temevo perfino di sfiorarti, all’inizio.
Pensavo, tra me, che sarei perita nell’impresa.
Gli dei sono intoccabili e tu lo eri,
eri la divinità superiore, la più sorprendente…
come la tua caduta.
Ormai ti conosco bene, la tua pelle mi graffia,
mi ferisce, mi distrugge per non morire da sola.
Non mi servi più.

Baciami,
e ora, di te, non ho davvero più bisogno







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