Improvvisazione.

di Semiramide_
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Improvvisazione.

 

 

 

Era la decima volta che ripetevano quella scena. Guy cominciava a stancarsi, ma Robert lo incitava coraggiosamente, confidando nel suo fedele Watson.

 

 

-Ho esaminato i miei appunti sulle nostre imprese degli ultimi sette mesi. Le dico le mie conclusioni? Io sono psicologicamente disturbato.-

 

Gli occhi di Holmes -di Robert- confusi per ciò che aveva appena detto. Jude , nei panni di Watson, si schiarì la gola, cercando di attenersi alle battute.

 

-In che modo?- , chiese Holmes.

 

Watson alzò gli occhi al cielo , sospirando con rassegnazione e frustrazione.

 

-Altrimenti perché mi farei sempre trascinare in situazioni in cui lei, deliberatamente, mi nasconde i suoi piani a bella posta? Perché?-

 

Holmes abbassa gli occhi, quasi ferito dalle parole di quello sciocco -idiota, stupido- Watson.

 

Oh, quanto odiava il carattere di Watson!

 

 

-Non si era mai lamentato dei miei metodi. -

 

Merda, che voce! Dannato , Robert, dannato il tuo volto dispiaciuto!

 

Watson inarcò un sopracciglio e ,stringendosi nel cappotto, continuò a parlare recitando le battute come da copione.

 

 

 

 

Watson sei proprio un coglione! Siete amanti, ficcatelo in quella tua testaccia dura da ex-militare. Mary è una copertura alla tua palese omosessualità e all'amore ovvio che provi nei confronti di quello svitato -oltremodo affascinante- di Holmes.

 

 

Jude si trascinò via dalle sue congetture mentali, ricordandosi che stavano recitando, che stavano girando un film e che lui non poteva perdersi in quel groviglio di pensieri.

 

 

 

-E' logorato.- , lo incitò Holmes.

 

-Si.-

 

-Si sente un po' fragile..-

 

Non sono fragile!” , avrebbe dovuto sbottare, ma non fu così. Era quello il fottuto punto in cui Jude si perdeva, quello il fottuto punto in cui le parole gli morivano in gola.

 

 

Avanti, Watson, parli . Non abbia paura di ammettere che ama quell'uomo , che l'ha sempre amato e che lo seguirà fino alla fine dei giorni, finché le forze saranno nel suo corpo.

Andiamo, Jude: è Robert.

 

Jude si lasciò andare ad un interminabile sospiro, sfregandosi i palmi delle mani sulle ginocchia e lanciando un'occhiata di sbieco, timoroso del suo sguardo. No, non dello sguardo di Holmes, ma dello sguardo di Robert.

 

-Si sente un po' fragile..- , tentò ancora una volta Robert.

 

Bene, Jude: hai l'ansia appiccicata addosso, proprio come sudore, ma devi dirlo. Devi far sapere che Watson è totalmente perso di Holmes.

 

 

 

-Non sono fragile. Sono felice quando arrivi tu. Sono contento quanto ti vedo entrare in una stanza, sono completo quando ti sento ridere. Provo qualcosa per te e la cosa non mi ferma, non mi fa minimamente paura. Non mi scalfisce, non mi uccide, mi fa andare solo avanti.-

 

Jude disse queste parole velocemente e , con impeto, abbracciò Robert. Le dita sottili si aggrovigliarono attorno ai capelli indisciplinati. Inspirò con il naso ingoiando, a grandi fiotti , il suo odore come se fosse quello a farlo respirare e non l'aria in sé.

 

-Adoro l'improvvisazione..- , sussurrò Robert ancora stretto nell'abbraccio.

 

Si, anche Jude adorava improvvisare.

 

 

FINE.

 





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