Lo
so cosa state pensando: dovrei pensare a pubblicare il nuovo capitolo
della mia long, “Di gaie sedute in palestra e
rossori”. Beh, non sono certo a un punto morto, con quella,
ma il capitolo ancora non mi soddisfa appieno. Ma non temete, non ci
vorrà più di un paio di giorni, avrete anche
quello! Intanto spero che vi godrete questa piccola flash di cui mi
è venuta l’ispirazione un paio di giorni fa.
Enjoy! ^^
Axel era
straordinariamente felice, quel giorno. Aveva un appuntamento. Con il
suo migliore amico. Di cui lui era follemente innamorato. Ed era
praticamente certo che i suoi sentimenti fossero ricambiati.
Ogni volta che
si vedevano Axel si sentiva praticamente andare a fuoco. E
gli piaceva quella sensazione.
Quel giorno
aveva una mezza intenzione di dichiararsi, non riusciva più
a tenere a freno i suoi sentimenti nei confronti del piccolo biondo.
Lo amava ed era
stanco di giocare al gatto col topo.
Ma dicevamo, era
straordinariamente felice, quel giorno. Tant’è che
per strada non riusciva a camminare normalmente: quasi saltellava.
- Per
fare un tavolo ci vuole il legno… - iniziò a
canticchiare sottovoce.
Una signora lo
guardò sconcertata, mentre un gruppo di ragazzini si voltava
e rideva di lui. Ma Axel non se ne curò.
- …
per fare il legno ci vuole l’albero… –
Axel
oltrepassò un’edicola, giungendo in vista del
botteghino verso cui era diretto.
- …
per fare l’albero ci vuole il seme… –
Strizzò
l’occhio a una bella bruna che lo guardava sognante.
- …
per fare il seme ci vuole l’uke… -
Entrò
nel piccolo negozio del fioraio, sorridendo al giovane uomo dai capelli
rosa e indicando un grosso girasole, che gli fu consegnato pochi
istanti dopo, meravigliosamente agghindato.
- …
per farsi l’uke ci vuole un fio-o-re! – concluse
ridacchiando.
Arrivò
sul luogo dell’appuntamento, dove Roxas già
l’aspettava, le mani dietro la schiena e un sorriso da un
orecchio all’altro.
Axel gli diede
un bacio sulla guancia e gli porse il girasole. Il biondo
arrossì appena e accettò il regalo, guardandolo
negli occhi. Poi gli comparve in viso un’espressione
birichina.
- Per
fare tutto ci vuole un fio-o-re! –
cantò ad alta voce Roxas, sorridendo malizioso.
Poi porse ad
Axel un tulipano rosso, anch’esso squisitamente
infiocchettato.
Axel rise: erano
decisamente sulla stessa lunghezza d’onda.
Ben presto i
fiori giacquero dimenticati sul pavimento della camera da letto di
Roxas, accanto ai loro vestiti.
Ok,
ho appena rovinato una delle canzoni della mia infanzia. Ma
è stato comunque decisamente divertente scriverla. Andiamo,
quante canzoni mi permettevano di giocare con le parole
“seme” e “uke”?!
Va
bene, va bene, la smetto con le cavolate. Spero che questa sciocchezza
vi abbia almeno strappato un sorriso. ^^ |