È
l’ultimo dell’anno. L’ultimo
dell’anno. E
io sono bloccata in questo stupido ascensore.
Bhe,
non che avessi molto da fare. In effetti, ero scesa solo a comprare dei
biscotti.
Bloccato
con me c’è anche un ragazzo, che ha assunto una
posa che credo lui ritenga “fica”
nell’angolino là in fondo. Seduto, appoggiato al
muro, con una gamba alzata e il braccio appoggiato; lo sguardo perso.
Bhe,
non è molto difficile indovinare: “perché
mi tocca passare capodanno con questa tipa dalle calze a pois verdi
quando potrei benissimo essere ad una festa molto cool e limonare con
10 tipe di fila?”.
Sbuffa.
Allora
sbuffo anche io.
Non
è una bella situazione neanche per me ok? Che vuole?!
-
Mi sa che non ci tireranno fuori prima di domani … -
-
Si, credo anche io –
Silenzio.
Bhe
dai “domani” è vicino. Sono le 5:34.
Ok,
manca molto.
Però
provateci voi a chiamare un elettrico il giorno prima di capodanno. Non
ne troverete facilmente.
Silenzio.
Però
così mi annoio. E non succedono cose belle quando mi annoio.
Una
volta, a 7 anni, io e mio fratello abbiamo buttato giù un
televisore dalla finestra perché
“ci annoiavamo”.
-
Ti annoi? – mi chiede, quasi come se fosse colpa sua.
Annuisco
con la testa.
-
Si anche io. – ribatte però sorridendo.
Che
sorriso.
Anche
gli occhi non sono male ora che ci faccio caso.
E
quei capelli …
Basta,
devo uscire più spesso. Adesso anche il tipo della porta
accanto mi sembra attraente. Probabilmente sono molto stanca, esaurita
tutto qua. Persino un cactus potrebbe apparirmi sexy in questo momento.
E
poi questo tipo ha un’aria perversa negli occhi.
-
Hey, parliamo un po’? – ma
dice a me? Bhe, non c’è nessun altro per cui
…
-
Ooook … E di che dovremmo parlare? –
-
Bhe siamo vicini di casa no? Prima o poi ci saremmo presentati. Ce
l’hai un nome? – sarebbe un modo diversamente
gentile per chiedermi come mi chiamo? Tentativo fallito, mi dispiace.
-
Hope, Hope Cohen, piacere. Tu? –
-
Io mi chiamo Harry, Harry Styles –
-
Bhe, piacere Harry – dico mentre mi sfrego gli occhi.
-
Piacere mio. Anche se avrei preferito conoscerti in un’altra
circostanza. Magari ad una after-hour, con un bel vestitino da
cocktail… - poi china la testa e mi inquadra meglio.
Ma
che fa? Prende le misure?
Oddio,
me lo sentivo che era un pervertito.
Bene,
sono chiusa in ascensore l’ultimo dell’anno con
un maniaco. Però.
-
Ehm, si “Styles” vedi di fare meno il don giovanni.
Li odio i tipi come te. –
Bene
sono partita con il piede giusto. Almeno così capisce che
non sono ”una facile”.
-
Ok scusami…. –
Silenzio.
Pff….
Se sapesse che sotto il pigiama il vestito da cocktail ce
l’ho…
Stavo
semplicemente aspettando che venissero Cece e Roxy a trovarmi per un
mini mini party e ho messo questo stupido pigiama solo per scendere e
comprare dei biscotti.
Stupidi
biscotti.
Per
colpa loro adesso sono bloccata qui con un perverso.
Bha.
Non
che abbia intenzione
di dirglielo, che ho un vestito qui sotto, no.
Silenzio.
-
Che fai nella vita? – mi chiede.
-
Vivo – rispondo fiaccamente portandomi le mani alla fronte.
-
Ahaah divertente –
-
No, per niente, ragazzo-cespuglio. È che sono stanca, le mie
amiche mi aspettavano per la festa, e sono qui bloccata in ascensore.
Non è divertente. –
-
Ragazzo- cespuglio? Questa è nuova. Per molti sono curly
boy, Hazza… ma ragazzo-cespuglio mi mancava.-
Lo
guardo stranita.
-
Scusa, solitamente non sono così acida, ma è
stata veramente una lunga giornata e concluderla
così… non era certo il modo in cui speravo,
capisci? –
Mi
guarda per due minuti interminabili poi se ne esce con un
-
Si che ti capisco…. – e si avvicina a gattoni,
pericolosamente troppo vicino per i miei gusti.
-
Ma che hai capito rimbambone?! Sciò, pussa via! -
-
Ma che hai capito tu? Io volevo solo toglierti un po di stucco che si
è staccato dalla parete! –
E
con fare molto tranquillo, mi prende dalla spalla un pezzettino di
qualcosa di giallo per poi buttarlo sul pavimento.
Ah.
-
Ah, ehm, si scusa, no sai è che… -
Oddio.
Che
enorme figura di merda.
Questa
è proprio l’apoteosi delle
figuracce.
Si
siede da parte a me e appoggia la testa al muro.
-
Trentatrè trentini entrarono a Trento tutti e
trentatré trotterellando. –
-
Ma cosa fai? –
-
Niente, passo il tempo.-
-
Ma non ce l’hai dietro un ps3 portatile o qualcosa del genere
come tutti i ragazzi normali? –
-Fammi
pensare… no. Anche perchè non avevo programmato
di bloccarmi in ascensore. Proprio no. -
ASGHALLAHH
A TUTTI! :D
Uao,
questa è la mia prima storiellina! D:
cioè, la prima cosa che pubblico su Efp ;)
Spero
che dopo aver letto lascerete un commentino, anche piccolo,
perché se non lo fate mi torturerò notte e giorno
pensando che scrivo da schifo e che morirò sola (?).
Questa
è solo una delle tante sclerate mattutine, quindi se vi
diverte/fa schifo/ vi piace TRANQUILLE che ne ho ancora a dozzine e ho
intenzione di pubblicarle, probabilmente oggi ;)
Però,
davvero, ci terrei tantissimo a sapere la vostra opinione! Cosi so se
pubblicare le altre o meno :D
Questa
è una storia che ho deciso si concluderà in una
decina di capitoli. Ma
andrò avanti solo se riceverò almeno 2 commenti!
Non chiedo molto! Vi
prego! *disperata*
Altrimenti mi sento una cacchetta ._. YEAH!
Ok, vi ho annoiate abbastanza, quindi ora vi
lascio.
SSCCIIAAAAOOO :D xoxo
(MMMMH leggendo le altre storie, ho notato
che gli autori salutano sempre con una frase BUM! Solo che io non ne ho
neanche una … mmh vediamo… CI SONO! )
#HOPE
Ps: Hope è il nome delle
protagoniste delle mie one shot o
storie-che-non-finirò-mai-in-questa-vita.
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