Le
tue labbra... le tue mani...
Note iniziali: Dedicata
a Alejandralvarez, una persona e una scrittrice stupenda che riesce
sempre a tirarmi su il morale!
Capitolo primo:
Abbandonarmi tra le tue braccia
La guerra era appena inziata...
Eragon si girò dalla parte
opposta, non riusciva a prendere sonno. I gemelli erano morti, il re
era morto e i popoli si stavano riunendo formando eserciti tanto
grandi da essere ricordati per mille anni ancora. -E sia. Prendo
la mia eredità da te, fratello. Addio- Murtagh.. erano
passati due mesi.
Improvvisamente sentì un rumore
da dietro una stalagmite -Saphira- pensò il giovane, in
quei giorni non si sentiva bene. E neanche lui. Tornò a
coricarsi. Chiuse gli occhi sperando ardentemente che il sonno si
decidesse a coglierlo. Ma il suo nervosismo cresceva, sentiva le
gocce cadere dal soffitto, il lieve (lieve???) russare di Saphira e
dei cavalli per non parlare del.. ancora quel rumore. Si girò
verso il fuoco, dove poco distante dormiva Arya. Si chiese se valesse
la pena di svegliarla.. poteva anche essersi sbagliato (A buon
ragione visto che lo fai SEMPRE), poi decise di non rischiare.
Dopo la litigata di quel pomeriggio era inutile farla ulteriormente
arrabbiare. Prese la spada e con passo lento uscì dalla
grotta.
L'aria era fresca, d'un autunno
giovane, iniziato da poco. La valle era enorme, il luogo ideale dove
nascondersi. -StRiCT- ma pensò Eragon non
introvabile. Vide delle ombre sopra la sua testa, Principianti..
(avesse parlato chissà chi poi!) un attimo dopo due urugai gli
piombarono alle spalle, prima che riuscissero a toccarlo furono
sbalzati giù, nella gola, da una magia. Eragon si guardò
attorno aspettando altri attacchi, rimase fermo per diversi minuti,
ad aspettare. La valle era silenziosa, sinistra quasi..
improvvisamente sentì un rumore dietro di sé
-Stà tranquilla Arya, ce la
faccio da solo, torna a dormire-
-Da quando credi io sia una donna?-
Eragon sentì il suo cuore fermarsi mentre una lama, rossa,
costringeva il suo collo a piegarsi. Voleva urlare! Anche se il suo
volto era coperto quella spada non poteva ingannarlo. Come aveva
fatto a non percepire la sua presenza?
-Che vuoi traditore?-
-Chiama il tuo drago- vedeva delle
ombre dietro di lui, sicuramente altri urugai, ma avevano qualcosa
tra le mani, dal rumore metallico... catene!
-Mai!-
-Bene, allora andrò a prenderla
da solo..- fece dei segni alle creature che si avvicinarono alla
grotta
-Che diamine gli hai ordinato?-
-Le solite cose.. Preparatevi ad
attaccare e Oltre al drago c'è un elfa, uccidetela-
-No!- Murtagh premettè di più
la lama sul collo del minore
-La scelta è tua- Eragon chiuse
gli occhi conbattuto
-Saphira- Murtagh sorrise mentre
dalla caverna si udivano i passi del drago. I urugai indietreggiarono
spaventati, ma un' occhiata del comandante li fece subito riprendere
posizione. Murtagh li guardò, poi alzò una mano,
cinque.. quattro.. tre.. due.. uno... ma in quel momento Eragon gli
diede una gomitata buttandolo a terra
-SAPHIRA SCAPPA E' UNA TRAPPOLA!-
Il drago emise un ruggito tale da far franare la montagna vicino. Si
vide uscire dalla grotta del fumo. Eragon si buttò a terra.
Una fiammata colpì gli urugai facendoli correre impazziti
mentre bruciavano, molti caddero nella gola. Fece per alzarsi quando
sentì una catena colpirlo alla gola e incastrarsi al suo
braccio destro. Non si rese conto di cadere fin tanto non vide Arya
davanti a lui urlare il suo nome. Si voltò verso
l'ignoto.Acqua! Aveva ancora una possibilità, alzò le
braccia nel vano tentativo di scagliare qualche magia. Le catene però
non facevano altro che ostacolarlo. Prese con la mano la base degli
anelli e spinse forte per liberarsi almeno la spalla. La pressione
aumentava... l'acqua sempre più vicina... Con uno scatto
improvviso la catena scivolò appena dalla sua spalla. Eragon
gridò con tutto il fiato che aveva in corpo e cominciò
a scagliare a raffica raggi luminosi. L'acqua era sempre più
vicina e ad ogni raggio un pezzo della sua energia scompariva in
quell'abisso scuro. Pregò la buona sorte e chiue gli occhi.
Era inutile, la catena era pesantissima, non ce l'avrebbe mai fatta.
Forse per quella certezza, forse perchè non riusciva a
respirare, ma quegli ultimi secondi prima dell'impatto furono
strazianti, insopportabili. Arresosi alla fine senti l'impatto, era
stato fortissimo, il dolore lo costrinse a contorcersi e aprendo la
bocca in un urlo soffocato capì di star affondando. Il suo
ultimo pensiero andò a Saphira, sperò che almeno lei
fosse riuscita a scappare. Improvvisamente senti qualcuno afferrarlo
e delle mani lavorare sulle catene. Gli mancava il fiato. Fù
stupito quando sentì delle labbra appoggiarsi alle sue e
dischiudersi donando al cavaliere l'ossigeno che contenevano. Ma era
troppo debole, i sensi si affievolivano, gli occhi si stavano
chiudendo. Prima di svenire sentì comunque le catene svivolare
dal suo corpo e l'aria, ghiacciata e piovosa, penetrargli nei
polmoni.
La prima sensazione che percepì
fù il calore di un altro corpo contro il suo. Quando si
sveglio sentì ancora quelle labbra sulle proprie. Delle mani
gli stavano premento veloci e frenetiche sul cuore. Improvvisamente
sentì un dolore penetrante al petto, aprì la bocca
vomitando tutta l'acqua che aveva nei polmoni e, piegato in avanti,
appoggio la testa sulla spalla del suo “rianimatore”.
Avvertì il calore di un mantello sulle sue spalle mentre delle
mani gli strofinavano la schiena. Sentiva il cuore dell'uomo battere.
Chiuse gli occhi abbandonandosi al calore dell'altro.
-Signore.. dove ordinate di dirigerci?-
Eragon aprì gli occhi, un urugai!
-Verso sud, oltre il vallo, torniamo
alla fortezza- NO!
-Come voi ordinate comandante-
Raccogliendo tutta la forza che aveva in corpo Eragon si alzò
rubando la spada alla creatura e uccidendola. Quando si girò
vide Murtagh sorridere, o almeno credeva, era tutto così
confuso.
-Che diamine aspetti fratellino?- Tentò
un attacco che andò a vuoto, finì senza nemmeno
rendersene conto con il viso nel fango. Gli urugai risero. Murtagh
invece si piegò verso di lui
-Tutto qui?- Eragon si rialzò
con un grido e sferò altri quattro colpi al vento. Eragon
sfinito si fermò con la spada a mezz'aria, ansimava, aveva
caldo e freddo insieme. Murtagh dal canto suo era inespressivo. Poi
si avvicinò piano al minore, e sorridendogli, diede un calcio
alla sua spada facendola cadere metri avanti. Con uno scatto poi
afferò il fratello per il collo. Eragon spalancò gli
occhi dallo stupore. Portò le mani sulla sua cercando di
fargli lasciare la presa, ma il fratello continuava a stringerlo.
Eragon socchiuse gli occhi ormai al limite ma proprio in quel momento
Murtagh lo lasciò facendolo cadere ai suoi piedi. Si girò
verso gli urugai dando loro un altro di quegli ordini silenziosi. Si
inginocchiò davanti al fratello, Eragon alzò gli occhi,
gli urugai stavano lavorando silenziosamente piuttosto lontani da
loro. Il maggiore lo prese in braccio. Eragon appoggiò la
testa sull'armatura del fratello. La pioggia lo investiva. Il
sedicenne chiuse gli occhi, sentiva la testa esplodergli ad ogni
passo che l'altro faceva. La sua agonia finì quando finalmente
Murtagh lo stese sul suo giaciglio di paglia bagnata. Il ragazzo si
tolse l'armatura e la casacca restando così a petto nudo,
l'altro sentì una piccola fitta (al cuore! Ma lo avete visto
l'attore di Murtagh mezzo nudo?????) alla spalla e fece un piccolo
scatto in avanti. Il maggiore lo osservò senza sentimento
-Ti avverto Eragon.. prova a fuggire, e
i miei uomini ti braccherannò come si fa con un cane- Eragon
quasi si incantò a guardare il corpo del fratello, erano così
diversi... A risvegliarlo dai suoi pensieri furono le mani di Murtagh
che gli sfilavano i vestiti. Il biondo arrossì un po' quando
il fratello gli ebbe tolto i pantaloni, ma non riuscendo a muoversi
non poteva nemmeno impedirglielo. Murtagh alzò gli occhi sul
suo viso. Eragon vide l'ombra di un dito muoversi avanti e indietro
davanti a lui ma rinunciò subito a seguirlo e reclinò
la testa di lato con un gemito. Il moro allora mise una mano sui suoi
occhi. Eragon sentì un grande calore penetrargli nel corpo.
Poi li aprì .. non aveva mai visto così bene in vita
sua e il mal di testa era sconparso. Fece per alzarsi ma la fitta che
sentì alla spalla gli tolse il fiato. Murtagh rise
-Quella te la lascio, casomai ti
venisse voglia di scappare- disse alzandosi. Passarono alcuni minuti
di silenzio
-Dov' è Saphira?- chiese
sofferente, l'altro lo guardò assente, sembrava molto stanco.
Dopo alcuni secondi rispose
-Scappata.. e così anche l'elfa-
fece una breve pausa
-Devono reputarsi fortunate..- disse
uscendo
-Davvero? AH! Per cos..a?- chiese
Eragon trattenendo un gemito mentre cercava di alzarsi, ma il
maggiore con il movimento di una mano lo rispinse sul giaciglio
-Io ero occupato, stavo facendo una
nuotatina- Quando l'altro uscì Eragon cercò più
volte di alzarsi finchè sfinito non si lasciò ricadere
sulla paglia, si mise a pensare. Ripensò agli avvenimenti di
quella notte. Murtagh si era tuffato per salvarlo, gia.. Galbatorix
lo voleva vivo... il suo sguardo stanco si posò sull'armatura
insanguinata del fratello. Come aveva potuto abbandonarsi in quel
modo tra le braccia di un traditore? Ripensò alla sensazione
di gratitudine che aveva sentito affluire in lui insieme al respiro
dell'altro. Probabilmente se lo avesse saputo avrebbe preferito
morire. Si girò dall'altra parte ripensando ancora una volta a
quella notte...
-Io e te siamo uguali,
immmagini spaculari l'una dell'altra- ... -E sia. Prendo la
mia eredità da te, fratello. Addio-
Si raggomitolò ancora di più
su se stesso.
Sì, avrebbe preferito morire.
Note
autrice: Ciaaaaoooooo!!!!!! Sono di nuovo io, lo so lo so, ogni volta
che pensate di esservi liberati di me rispunto come i funghi! Che ci
volete fare? Vi toccherà sopportarmi in quest'ennesima mia
follia! Ahhhhhhhhhhhhhh!!!!!! ^x^!!!! Miraccomando scrivete in
numerosi!!!!!!!!
|