Una
calda e noiosa mattinata attendeva gli studenti della Raimon Jr.
High, nessuno di loro, infatti, avrebbe mai potuto immaginare che
presto qualcosa sarebbe cambiato nelle loro vite.
“Dunque
è ora...” mormorò appena la voce timida di una
ragazza castana, mentre portava le mani sul cappello rosa per
sistemarlo verso il basso, in un vano tentativo di nascondersi dalla
vista della gente. Di fianco a lei, una ragazza dai capelli neri,
sorrideva beffarda.
“Marie,
muoviti!” le disse, avviandosi all'interno dell'enorme cancello
che le divideva dall'istituto, spavalda.
“S-Seline,
aspettami!” replicò quella, seguendola mentre si
addentrava nella scuola.
Marie
Storm aveva quindici anni, i capelli castani lunghi fino alle spalle
con alcune ciocche della frangia ramate; occhi verdi e espressivi. Il
naso piccolo e leggermente all'insù le dava un aspetto molto
dolce. Indossava sempre magliette di due taglie più grandi,
cappelli di ogni tipo e colore e pantaloni lunghissimi, che la
coprivano da sguardi maliziosi ed indesiderati. Il suo cappello
preferito era di colore rosa e lo metteva quasi sempre.
Sotto
agli innumerevoli strati di vestiti aveva due tatuaggi: Uno, di
piccole dimensioni, rappresentava una farfalla ed era posto sul
braccio destro. L'altro, di medie dimensioni, rappresentava una
fenice ed era situato sulla schiena.
Insieme
alla sua migliore amica Seline, era considerata la giocatrice più
forte al mondo, il suo soprannome era: “Bellezza Letale.”
Seline
Smith Anderson aveva quattordici anni, i capelli neri lunghi fino
alla vita, lisci e lucidi; occhi di colore variabile, lucidi, con
ciglia lunghe nere. Il naso era piccolo e dritto mentre la bocca era
normale con labbra ben disegnate e i denti bianchissimi, i due canini
erano leggermente a punta. Indossava una felpa larga con cappuccio,
pantaloni molto aderenti, un paio di scarpe nike, alte, ed una
maglietta scollata ma non troppo.
Aveva
un piercing sull'ombelico, nascosto dalla maglia che indossava.
Il
suo soprannome era: “La Pantera di Madrid.”
Appena
Seline e Marie ebbero fatto i primi passi all'interno del cortile, la
castana si nascose dietro l'amica che sollevò le spalle
sconsolata. Spesso si chiedeva perché non volesse farsi
notare, ma era rimasto un mistero per lei.
“Hai
intenzione di starmi dietro anche quando entreremo in classe?”
domandò allora la mora, facendo sospirare l'amica.
“In
verità sì.” rispose la castana, sollevando appena
lo sguardo verso Seline, che sbuffò sonoramente.
Quando
misero piede nell'aula, un mormorio generale accompagnò la
loro presentazione.
“Ragazzi,
queste sono Seline Smith Anderson e Marie Storm, si sono trasferite
dalla Spagna da un paio di giorni, dunque vi chiedo di essere
cortesi.” spiegò il professore. Il silenzio calato nella
stanza fece rabbrividire Marie, che subito pensò che era stato
uno sbaglio trasferirsi lì mentre Seline era quasi in attesa
di qualcuno che le riconoscesse. Un rumore proveniente dall'angolo
destro della stanza fece voltare tutti gli studenti
contemporaneamente, comprese Marie e Seline. Un ragazzo dai capelli
verde pistacchio, racchiusi in una coda alta, e gli occhi neri era
caduto dalla sedia.
“Ryu-chan,
che ti prende?” chiese il suo compagno di banco, un ragazzo dai
capelli rossi e gli occhi acquamarina, mentre lo fissava stralunato.
“Hiroto,
non dirmi che non te ne sei accorto!” esclamò, alzandosi
goffamente dal pavimento senza sentire dolore alcuno.
“Di
cosa?” domandò il rossino, perplesso. Ryuuji aveva tutti
gli occhi puntati contro, e questo lo rese non poco nervoso, finché,
una volta che s'era seduto di nuovo, non parlò:
“Dico,
ma vi rendete conto che loro sono Bellezza Letale e Pantera di
Madrid, le due calciatrici più forti al mondo?!” esclamò
poi, indicandole con un dito tremante, forse emozionato per averle
conosciute.
“Ah
sì?” domandò un ragazzo dai capelli rossi,
sistemati in un modo così strano da far credere di avere un
tulipano in testa, con un sorriso beffardo. “Secondo me hai
preso un sonoro granchio, Midorikawa.” replicò, sicuro.
Seline si avvicinò al rossino che aveva parlato, mentre tirava
la povera Marie per un braccio, fissandolo con sguardo serio.
“Ah
davvero, e perché?” chiese la mora a braccia incrociate.
“Perché
Bellezza Letale ha un tatuaggio sul braccio, ad esempio.”
Seline rise leggermente, prendendo il braccio destro dell'amica tirò
su la maniche fino a svelare il piccolo tatuaggio posto su di esso.
Marie arrossì e tentò di scrollarsi la mano dell'amica
da dosso, invano.
“Ora
pensi ancora che non siamo chi dovremmo essere?” chiese, sempre
seria in volto. Burn rise leggermente e la guardò beffardo.
“Certo.
Perché Pantera di Madrid ha un piercing sull'ombelico.”
rispose, sicuro.
“Beh,
se stasera vieni a casa mia ti mostro altro insieme al piercing.”
replicò, lasciando il braccio dell'altra, che prontamente
aveva abbassato la manica, puntando gli occhi in quelli gialli
dell'altro.
“Ma
certo.” replicò sorridente, finché non gli arrivò
una librata da parte della compagna di banco, che sospirò
leggermente. Marie portò una mano sul viso e scosse il capo.
“Non
cambierai mai.” pronunciò sconsolata, andandosi a
sedere. Il mormorio si fece più alto ed alcune battutine
giunsero all'orecchio delle due.
“Secondo
me Burn la svergina.” stava dicendo un tipo dai capelli biondi
al compagno di banco, un ragazzo dai capelli azzurrini.
“Sicuro.”
disse lui “Pensi che anche la sua amica sia così
disponibile?” replicò, puntando gli occhi su Marie, che
si stava coprendo il collo con i capelli senza una vera riuscita.
La
lezione era cominciata da un po', Marie tentava di seguire quello che
il professore stava dicendo, ma venne distratta dalla voce di Seline
che parlava tranquillamente con il rossino ed il pistacchietto di
prima. Tirò un lungo sospiro e restò a guardarla, già
consapevole del fatto che presto l'avrebbe persa. Sarebbe rimasta
un'altra volta sola, ci scommetteva.
“Marie,
che hai?” chiese d'improvviso la mora che aveva notato quasi
subito lo sguardo triste dell'amica.
“No,
no, niente.” rispose quella, come al suo solito, nascondendosi
dietro falsi sorrisi.
“Non
funziona con me il tuo sorriso falso, Marie. Lo sai.” replicò
quella borbottando, sapeva benissimo che la castana aveva qualche
pensiero malsano in testa.
“Non
è nulla.” replicò “Ho solo il timore di
perdere la tua amicizia, tutto qui.” ammise, spostando il capo
verso il basso, ad osservare il quaderno.
“Non
dire assurdità, Marie. Sei la mia migliore amica, e lo sarai
sempre.” le disse la mora, dandole una pacca sulla spalla per
poi donarle un sorriso. Uno dei pochi sorrisi dolci di Seline, che
donava solo alla sua migliore amica, talmente si fidava di lei. Marie
ricambiò il sorriso, e tornò attenta.
“Grazie
Seline.” rispose lei, dandole un brevissimo abbraccio, che
Seline ricambiò appena.
“Ehi,
Seline!” una voce la destò dai suoi pensieri, si voltò
appena verso l'interlocutore e sorrise beffarda.
“Sì,
cosa vuoi, Nagumo?” chiese quella, le braccia incrociate al
petto ed un sorriso divertito sul volto mentre attendeva che l'altro
parlasse.
“Visto
che tu e Marie, a detta di tutti, siete le calciatrici più
forti di tutti, perché non vi unite al nostro club di calcio?”
propose, quasi con tono di sfida.
“Perché
no?” replicò quella “Tu che ne pensi, Marie?”
si voltò verso la castana che tirò un lungo sospiro ed
incrociò le braccia al petto.
“D'accordo...”
disse sospirando. Non era passato nemmeno un giorno e già
avevano attirato l'attenzione, anche più del dovuto.
Marie
decise di non pensarci e si tirò in piedi, voltando appena lo
sguardo verso Haruya.
“Quando
dovremmo presentarci ai provini?” chiese semplicemente,
restando a braccia incrociate.
“Oggi
pomeriggio, non prendete impegni.” rispose l'altro mentre
fissava Seline.
“Tranquillo,
non scappiamo.” rispose quella beffarda.
“Sarà
meglio.” la sfidò l'altro, sorridendo divertito.
Marie
sospirò nuovamente, portandosi una mano sul capo con fare
sconsolato. Perché doveva succedere proprio a lei? Si sedette
sconfitta, in attesa della fine delle lezioni. Odiava attirare
l'attenzione.
Angolino
delle autrici:
Meli:
Buongiorno a tutti ^^
Marie:
'Giorno gente!
Meli:
Notando che nessuno aggiornava più abbiamo pensato di scrivere
noi una fic a due mani :)
Marie:
Perdonate se questo capitolo è scritto male (mea culpa)!
*sospira*
Meli:
*le tira un dizionario in testa* Non provare più a dire che
scrivi male! è una minaccia èwé
Marie:
*Si massaggia la testa* Ahia... Va bene, va bene, non uccidermi però!
*Sospira* Dunque, che dire?
Meli:
Dunque Dunque... Il mio OC è Seline, ovviamente ** la mia OC
ufficiosa (?)
Marie:
Mentre il mio, come si è capito, è Marie! L'OC
ufficiosa ormai! E' mooolto timida da come si è capito!
Meli:
Che dire? Il capitolo è fantastico e il prossimo lo scrivo io!
Una buona giornata a tutti :)
Marie:
Speriamo che vi piaccia! Buona giornata a tutti coloro che lo
leggeranno!
Meli:
Un bacio a risucchio (?)
Marie:
Ed un abbraccio cuccioloso!
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