È possibile che voi la conosciate sotto nomi o fattezze
differenti, ma la sua storia è raccontata in ogni dove.
Qualcuno ne ingigantisce le vicende, altri le rappresentano con dovizia
di particolari, in ogni caso l'epicità della sua avventura
non sarà mai sminuita né tantomeno taciuta.
Narra la leggenda di una giovane e del
suo fardello, il quale le gravò sull'animo fino alla fine
dei suoi giorni. Lei era Elissa Cousland, figlia del teyrn di Highever
e penultima guerriera del valoroso ordine dei Custodi Grigi. Ma per
raccontarvene, dovrò prima parlarvi del movente per cui ella
si unì al campo di battaglia...
«Avanti! Affonda
più in là la spada, forza»,
sbraitò Fergus Cousland, incitando forsennatamente la
ragazza a dare il meglio di sé contro gli uomini di paglia e
cuoio creati apposta per il suo allenamento quotidiano.
Lei, dal canto suo, aveva solo
diciannove anni e immaginava per sé un roseo futuro da
rispettabile moglie e madre del figlio dell'arl Howe, Thomas, non
credeva che infilzare uno spaventapasseri potesse davvero esserle utile
in futuro. E così non fece che ripetere a voce i suoi
pensieri, annaspando affaticata.
«E come pensi di difendere il
castello mentre io e papà saremo via, hmm?»
«Io?»
replicò lei, indicandosi col pollice di traverso.
«Ma ci sono le guardie, no?» e così
dicendo lasciò cadere la lama nell'erba, accasciandosi per
riprendere fiato. «Davvero fratellone, non credo che io sia
la persona più adatta a cui affidare le redini della
città...»
«E chi ha mai parlato di
città?»
La ragazza si sdraiò,
lasciando che gli steli d'erba pizzicati di rugiada le accarezzassero
il viso roseo. «Tu. Hai appena detto...»
«...Castello. Ho detto
'castello', Elissa» la interruppe lui, scoppiando a ridere e
buttandosi a pesce accanto a lei. Poi scrutò con occhio
critico i manichini, che nonostante i numerosi colpi, era come se non
fossero mai stati toccati. «Hmm, forse hai ragione: credo
proprio che sotto il tuo comando la fortezza finirebbe in rovina in un
secondo!» ammise, prendendole il capo sottobraccio e
schioccandole un sonoro bacio.
Elissa si lasciò andare a una
risatina, poi osservò silenziosa prima il cielo, di un
intenso color pervinca, poi l'elsa color ruggine della sua spada,
l'aveva denominata Bistecca quando all'età di dieci anni suo
padre gliene aveva fatto dono. Aveva inizialmente creduto che servisse
a tagliare la carne... L'innocenza dei bambini è un dono
formidabile.
«Come farai?»
«A fare cosa,
sorellina?»
«A lasciare Oriana e il
bambino...» replicò lei, giocherellando con i
folti capelli scuri del fratello, che le poggiò il mento
contro la spalla e indirizzò lo sguardo verso la finestra
delle sue stanze, dove presumibilmente sua moglie stava adoperando il
telaio in compagnia del piccolo Cousland, intento a giocare con
immaginari Grifoni.
Era quantomeno una
possibilità rara che Fergus ammettesse di trovarsi impaurito
all'idea di abbandonare la sua famiglia. Davanti gli altri cercava
sempre di mostrarsi ironico e sicuro di sé. Ma data la
differenza di soli cinque anni, Elissa era cresciuta assieme a lui e
sapeva alla perfezione che quando al fratello pulsava la vena
della tempia destra c'era qualcosa che lo tormentava. E in questo
specifico caso il fulcro dei suoi pensieri non poteva che ricadere su
Oren e Oriana.
Gli passò una mano sulla
schiena per calmarlo, regalandogli un candido sorriso incoraggiante.
«La guerra, sorellina,
è una faccenda troppo brutta per essere presa alla leggera.
Se solo io potessi evitarlo, non esiterei un solo istante a
disertare...»
«Ma non puoi»,
concluse lei.
«Già.»
La ragazza afferrò le sue
mani in un moto di contagiosa allegria, trascinandolo con sé
per alzarsi. Strinse poi i pugni, sfidandolo a battersi per scovare chi
dei due fosse il migliore a lottare, saltellando su se stessa. Fergus
accettò divertito la sfida e cominciarono entrambi a
picchiare, senza colpirsi realmente, provando a dimenticare
ciò che presto li avrebbe attesi.
***
Fine primo capitoletto! Non so bene questa mattina cosa mi sia
saltato in mente, solo che grazie all'utente Brida -che ringrazio
moltissimo per aver inventato la sua fantastica fanfiction- mi
è indirettamente balenato per la testa di scrivere cosa vive
Fergus, che poveretto viene solitamente ben poco considerato... trovavo
carina l'idea di dare "vita" anche a lui :D grazie a chiunque
passerà di qui, che lasci o no traccia del suo passaggio,
eheheh. Se vorrete suicidarvi per l'orrore di aver letto una castronata
simile vi capisco...