I Tre Moschettieri

di Miss_Walshie
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Dopo tre lunghi giorni di cammino, Amelie giunse nella splendida Parigi, il suo sogno era sempre più vicino a realizzarsi.
Non era una ragazza come le altre, non amava i vestiti pomposi da principessa, non desiderava trovare il principe azzurro e vivere in una maestosa casa senza combinar nulla da mattina a sera.
Era una donna che amava l'azione, indossava pantaloni e camicie, stivali da cavallerizza in pelle nera; non era proprio un tipo molto femminile.. Al collo portava sempre un nastrino blu, legato con un fiocco sul lato destro in contrapposizione alla lunga coda di capelli castano chiaro, che scivolava sulla sua spalla sinistra.
Entrata a Parigi si sentiva un pò persa.. Le strade erano affollate e la gente la guardava incuriosita e lei ricambiava, dall'altro del suo cavallo, la curiosità. C'erano mille distrazioni, voleva fermasi qua e la, ad assaporare il pane appena sfornato, a guardare la Senna che scorreva sotto il maestoso ponte in pietra; scese da cavallo e a piedi condusse il cavallo per le vie della città.
Presa dalla meraviglia per quella città, non si era accorta che era ormai meggiorno, solo i rintocchi delle campane della cattedrale la riportarono alla realtà. Fermò una vecchina che camminava per il ponte con un cesto pieno di pane:
-Mi scusi- chiese gentilmente accennando un sorriso -mi potrebbe indicare un posto dove possa rifocillarmi?-
La vecchina la squadrò per qualche istante prima di risponderle. -Vieni da me.-
Amelie era un pò titubante, ma infondo che poteva succedere di male con una vecchina? Le donne si diresso così all'abitazione.
La casetta era piccola e umile, seduto al tavolo c'era un uomo anziano, probabilmente il marito della vecchina. L'uomo sorrise cordialmente ad Amelie e lei ricambio, la invitò a sedersi a tavola e poco dopo aveva davanti una calda, e dal profumino, deliziosa zuppa di patate -Vi ringrazio, siete così gentili- Disse prima di assaggiare la zuppa..-E' deliziosa!-
-Dunque, che ci fai a Parigi? E quegli abiti..non molto adatti ad una donzella?- Disse l'uomo
-Voglio servire il Re!- Disse orgogliosa Amelie -Voglio diventare un moschettiere di sua maestà!- L'uomo scoppiò a ridere sentendo le parole della giovane, ma la moglie cercò (e ci riuscì) di azzittirlo -Jean!- disse con tono autoritario al marito -Non ridere del sogno di questa ragazza, io lo trovo meraviglioso.. - La vecchina si sedette accanto ad Amelie
-Sarà dura. Le donne non sono ben viste.. ci ritengono incapaci di tutto! Dovrai lottare, sei una ragazza determinata sono sicura che ce la farai, non ti arrenderai tanto facilmente. -
La vecchina sorrise e accarezzo la guancia, amorevolmente, ad Amelie - Io sono Aline.. e lui è il mio caro e brontolone marito Jean. Voglio che tu mi faccia una promessa.. Quando diventerai moschettiere, voglio che tu ritorni qui da me.- Aline sorrise quasi commossa.
Amelie non capiva la donna, guardò Jean lui avevo lo stesso sguardo della moglie. Perchè questa promessa? -Io.. - abbasso lo sguardo - Prometto- rialzò lo sguardo e sorrise.
I tre continuarono a chiaccherare per il resto del pranzo, Jean suggerì ad Amelie la strada più breve per raggiungere la casa dei moschettieri e Aline le preparò una pagnotta da portare in viaggio. Verso le quattordici, lasciò la casa di Jean e Aline e riprese la sua strada.
Giunse in un ampio cortile; sotto un albero c'era un uomo che era assorto nella lettura. Amelie si guardò attorno, pensò di aver sbagliato abitazione, eppure l'indirizzo era giusto; legò il cavallo e si avvicino lentamente all'uomo: -Mi.. mi scusi..- fece un passo indietro quando l'uomo alzò la testa -Non le ruberò molto tempo, voglio solo sapere se è qui che vivono i moschettieri Aramis, Athos e Porthos- L'uomo la fissò, poi chiuse il libro e si tolse gli occhiali, si alzò in piedi e riprese a fissarla con un sorrisetto sulle labbra.




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