CAPITOLO
1. Carnevale di baci
“Stringimi forte che
nessuna notte
è infinita”
[Renato Zero
– I migliori anni della
nostra vita]
Aspettavo
questo momento da un anno
(come ogni anno, del resto): la gente che balla, le canzoni tipiche,
la spensieratezza, le maschere. Il carnevale era il momento dell'anno
che più amavo in assoluto e Viareggio, la mia amata
Viareggio, era
la città ideale per festeggiarlo.
Un mese di
maschere e sfilate di carri;
purtroppo l'indomani, ci sarebbe stata l'ultima, e poi di nuovo la
lunga attesa. Intanto però, mi godevo il rione, fondendomi
con i
viareggini in un unico scatenato corpo danzante che conosceva a
memoria tutte le sue canzoni.
Katherine mi
prese per mano, facendomi
fare una giravolta e io feci lo stesso con Lisa.
-Guarda un po'
-gridò Kath per
sovrastare la musica, indicando qualcosa alle mie spalle. Mi voltai:
due ragazzi sembravano parecchio interessati a noi..
-Tocca a loro?
-ci chiese ironicamente
Lisa alzando gli occhi al cielo
-Non sono
niente male -commentò la
solita Kath squadrandoli da capo a piedi
Ok,
può sembrare un comportamento..
emh.. strano, ma questo
atteggiamento decisamente non da
chirichette, non era una cosa così anomala nel periodo di
carnevale,
anzi. Niente di male.. o meglio, niente più di un bacio.
-Dovresti
scioglierti un po' -suggerì
Katherine a Lisa sempre scrutando i due -uno di loro ti sta fissando
Mi voltai di
nuovo, incuriosita e
constatai che Kath aveva ragione: uno dei due, quello con i capelli
più chiari, stava insistentemente fissando Lisa
-E' carino
-commentai ricevendo in
risposta lo sbuffo della mia Amica Puritana; per curiosità,
lancia
un'occhiata anche all'altro e notai con piacere che mi stava
già
guardando. Sguardo intenso, capelli castano scuro, alto; gli sorrisi
-Oh-oh
-commentò Kath -hai sfoderato
il sorriso sexy: allora ti piace!
Scrollai le
spalle con finta noncuranza
-Vediamo che succede -risposi enigmatica, per poi dirigermi verso di
lui
Mentre mi
allontanavo, sentii la risata
complice di Katherine, che diceva di adorarmi quando mi scatenavo
così. Ma adesso basta pensare a lei; il ragazzo sconosciuto
non
mosse neanche un passo verso di me, ma nemmeno mi staccò un
secondo
gli occhi di dosso mentre mi avvicinavo ostentando sicurezza e
spavalderia.
-Bel costume
-dissi fermandomi davanti
a lui; era vestito da aristocratico del 1500
-Bella
ballerina -rispose lui indicando
il mio vestito lilla (FOTO),
dalla scollatura abbastanza generosa e completo di cerchietto fra i
capelli.
Aveva una
bella voce, né troppo bassa
e né troppo alta; lo guardai stringendo gli occhi -Mi stavi
osservando da un po'? -domandai
-In effetti
sì -confessò con
naturalezza e con un mezzo sorriso
-Be',
è abbastanza maniacale
-commentai celando abilmente la soddisfazione
Il suo sorriso
comparve di nuovo,
stavolta più deciso, e mi diede l'idea di trovarmi di fronte
al
classico belloccio tutto estate e donne: un tipo che, a circostanze
normali avrei scansato immediatamente. Ma era carnevale, e a
carnevale tutti i viareggini impazziscono un po'.
-Ho capito,
va: ci vediamo tra un po'
-gli disse l'amico biondo allontanandosi con aria buffa; provai un
moto di gratitudine per lui, dato che ci stava lasciando soli
(eravamo pur sempre in mezzo a una folla scatenata, ma questi sono
dettagli...).
-Allora,
misterioso principe -cominciai
girandogli attorno: avevo voglia di giocare con le nostre maschere
-Da che epoca vieni?
Aspettò
che tornassi davanti a lui per
rispondermi, e il suo tono ebbe un ché di intrigante che non
mi
lasciò per nulla indifferente -Da un'epoca molto lontana,
mia
signora; la mia corte sarebbe lieta di averti come ospite d'onore.
Che i giochi
siano ufficialmente
aperti!
-Mmm..
-commentai fingendo di pensarci
e portandomi un dito sulle labbra, quella sera tutte luccicanti per
l'occasione -E cosa potrei fare per intrattenerti?
Sorrise di
nuovo e, ancora una volta mi
stupii di quanto fosse intrigante con quegli occhi azzurro intenso
che non si staccavano dai miei -Potresti concedermi l'onore di un
ballo, tanto per cominciare
Stavolta fui
io a sorridere sollevando
le sopracciglia -Tanto per cominciare?
Lui
annuì -Chissà, magari poi sarai
tu a voler restare ancora -rispose, furbo -E puoi scommetterci, mi
impegnerò perché sia una serata che non
dimenticherai in fretta
-concluse malizioso porgendomi una mano
Be', avevo
trovato pane per i miei
denti, questo era poco ma sicuro; presi la sua mano, che trovai
grande e calda.
-Ti prendo in
parola -avvertii
-Non te ne
pentirai -rispose lui
Ci sistemammo
nella posizione tipica
del valzer, una mia mano sulla sua spalla larga, la sua sulla mia
vita e le altre, che già erano intrecciate, sospese a
mezz'aria: non
era molto adatta alla frenesia della musica, ma ci permetteva di
stare vicini per poterci sentire sopra tutto quello sfavillante
frastuono. Lo guardai ancora, incontrando di nuovo quegli occhi che
non si sottrassero al mio sguardo; ondeggiavamo piano, sembrando
quasi l'unica oasi di tranquillità in mezzo al mare
scatenato di
folla.
Quando mi
accorsi che erano già
diversi secondi che ci guardavamo, abbracciati, senza dire nulla, mi
schiarii piano la voce, nascondendo l'imbarazzo -Sei mai stato a
balli di questo genere o ne frequenti di più altolocati?
-chiesi,
per far continuare quel divertente scambio di battute in linea con i
nostri costumi.
-Il ballo
viareggino ce l'ho nel sangue
-rispose lui, perfettamente a suo agio, e sapevo benissimo di cosa
stesse parlando -Ma immagino che tu sarai maestra suprema di
quest'arte
-E' una sfida?
-chiesi stringendo gli
occhi
Lui
sollevò le sopracciglia -Forse
Feci un
sorrisetto beffardo -Non hai
ancora visto niente, bel principino -e, senza aspettare che
replicasse, sfilai lentamente la mano dalla sua, per poi fare appena
qualche passo indietro e cominciando a ballare: non da pazza
scatenata come facevo sempre, ma con quelle mosse che mi aveva
suggerito Katherine.. e capite bene perché sulla faccia del
principe
si dipinse un'espressione molto, molto eloquente.
Quando decisi
che fu abbastanza lo
invitai ad avvicinarsi. Una volta davanti a me, lui però
esitò:
cosa stava aspettando? Mentre lo scrutavo interrogativa capii che mi
stava semplicemente.. guardando, soffermandosi su ogni particolare
del mio viso: le mie labbra, il mio mento, i miei zigomi, persino il
neo che avevo sulla guancia.. e poi si fermò sui miei occhi.
(SGUARDO
DEL BEL PRINCIPE..) Come
se fosse realmente interessato a me, o per lo meno alla mia faccia, e
non soltanto a quello che stavamo per fare; come se volesse aver bene
in mente chi stesse per baciare.
O
più semplicemente era solo una mia
immaginazione
Senza smettere
di guardarmi, sorrise, e
finalmente si chinò sulle mie labbra.
Non provai
disgusto, anzi: ci sapeva
fare! Certo, in questo genere di avventure era impossibile sentire
“le campane”, che a parer mio dipendevano da ben
altro, ma mi
accontentai anche di quella piacevole sensazione che mi stava
provocando il mio principe.
Ci baciammo a
lungo fino a quando, di
malavoglia, non fui costretta a staccarmi, causa mancanza d'aria; lui
non si lamentò e continuò a tenermi le braccia
attorno alla vita
mentre ondeggiavamo a tempo di musica.
-Mi consideri
degno di scoprire il tuo
nome, misteriosa fanciulla? -mi chiese dopo qualche istante
Di solito il
nome
non interessava mai a nessuno, comunque decisi di rispondergli.
-Lally
-risposi -sta per Lavinia.. a
noi figlie d'arte piace darci soprannomi. E tu, temerario principe?
-Dann- rispose
-Come mai non ti ho mai
vista qua in giro? -mi domandò
Ecco,
esattamente quello che volevo
evitare: le domande di questo tipo.
Perché
non abito più qui avrei
dovuto rispondere e l'avrei fatto, tutti gli altri giorni meno che a
carnevale. Perché il carnevale era l'unico periodo in cui
potevo
svuotarmi la mente, senza preoccupazioni, con le mie migliori amiche
romane affianco nella mia città natale.
No, a
carnevale non potevo pensare a
tutte queste cose.
Scrollai le
spalle, fingendo ingenuità
-Magari sei solamente un po' cieco
Lui sorrise
divertito -A questo punto
lo penso anch'io -rispose, staccando una mano dalla mia vita per
sistemarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Fu strano; non
so perché, so solo
che.. mi fece sorridere. Mi piaceva il suo sguardo caldo, e mi
piaceva il modo in cui mi stava guardando in quel momento.
D'un tratto
partì a tutto volume la
canzone che era stata il tormentone di quell'estate. Trascinai Dann e
cominciammo a scatenarci in un ballo senza senso, inventando
coreografie e mosse assurde; mi sganasciai dalle risate quando lui
cominciò ad atteggiarsi a gran ballerino con piroette e
passetti in
punta di piedi!
Continuammo
così anche sulla canzone
successiva, per poi tornare a saltare e cantare a squarcia gola le
parole di La Coppa di Champagne, tipicamente carnevalesca.
Dann stava
ancora ridendo, quando mi
appoggiai a lui, quasi esausta e col fiatone
-Sei
fantastica! -commentò divertito
circondandomi la schiena con le braccia
-Balli della
classe media -risposi
sollevando il viso per guardarlo in faccia -molto più
divertenti del
monotono tango aristocratico
In quel
momento però cominciarono a
venire giù le prime gocce di pioggia, una, due.. per poi
trasformarsi in un vero e proprio diluvio.
-Ma che..?
-feci colta alla sprovvista
dalla rapidità con cui era iniziato il maltempo
-Piove
-constatò Dann con ovvietà
-Succedeva anche nel '500, sai?
-Ah
sì? -stetti al gioco, mentre la
folla continuava a ballare, per niente intimorita dal mal tempo; noi
lì in mezzo, abbracciati a giocare -Raccontami: com'era
vivere
allora?
-Piuttosto
noioso -rispose
-E
perché?
-Perché
non avevano inventato questi
abiti trasparenti -rispose indicando il mio vestito
-Non
è trasparente! -precisai
indignata, staccandomi mentre sentivo la pioggia circondarmi a mo' di
doccia -è solo un po'.. corto
-E' anche
trasparente -insistette lui
ridendo
-Ti dico di
no! Ho controllato prima di
comprarlo
-E pioveva
quando l'hai comprato?
Touche.
Solo allora mi
convinsi ad abbassare
gli occhi a guardarmi e.. -Oh, porco cazzo!
Quest'esclamazione
fece divertire
ancora di più Dann, mentre io cercavo disperatamente di
ruotare la
testa a 180 gradi per verificare quanto fosse grave la situazione
trasparenza.
-Aspetta -fece
lui sciogliendosi il
nodo al collo del mantello che portava -E' compito di ogni buon
principe aiutare una donzella in difficoltà
-Sul serio?
-feci con finta
drammaticità guardando il mantello che mi porgeva
-Rinunceresti a un
pezzo così
fondamentale
della tua veste?
Lui
scrollò le spalle -Finché ho la
mia spada non tempo niente
Sorrisi:
giochi a parte, si stava
comportando bene. Presi il mantello e lo legai in vita
-Grazie
-Non c'entra
molto con il tuo costume
-constatò lui
Mi diedi
un'occhiata, con il vestito
lilla e il mantello giallo e nero a fare da gonna -Sembro uscita da
un quadro di Matisse
Lui rise poi
cominciò ad avvicinarsi,
e tornai seria, perché capii che stava arrivando un altro
bacio.
C'era qualcosa
di surreale: avevamo
riso sin troppo, e con la pioggia che ci inzuppava da capo a piedi
avremmo dovuto sentir freddo eppure..
Le sue braccia
mi circondarono, e lo
lasciai arrivare sino alle mie labbra in un bacio che
cominciò
tenue, quasi dolce, per poi diventare
più profondo.
Stonava
drammaticamente con la musica
che avevamo attorno.. e senza quel ritmo veloce, che non lasciava
tempo di pensare, io rischiavo di accorgermi che mi trovavo bene nel
suo abbraccio, anche se non era soffocante a causa della passione.
Anzi, rischiavo di apprezzare questa calma; aprii allora gli occhi,
disperando che la frenesia dei dintorni contagiasse le nostre
lingue.. ma trovai qualcosa di molto meglio. Si trattava di Kath, che
era poco più indietro, con..
Scoppiai a
ridere come una matta,
dritta dritta nella bocca di Dann che mi guardò
interrogativo mentre
mi piegavo in due tenendomi la pancia.
-Che
è successo? -domandò
Gli indicai
Kath.. Kath che stava
baciando un uomo in gonnella, con il rossetto, un parruccone nero e
due palloncini al posto delle tette.
Anche Dann si
mise a ridere -Chissà se
è solo un costume di carnevale..
Questo mi fece
scompisciare ancora di
più
-E' tua amica,
vero? -chiese,
probabilmente avendoci viste prima insieme
-Sì
-risposi combattendo le risate
-Siamo con un'altra ragazza
-Abitate in
zona?
Troppe, troppe
domande che facevano
risalire il solito groppo, ma ormai ero bravissima a sviarle e a
nasconderne l'effetto.
-E
perché lo vuoi sapere? -domandai
atteggiandomi in modo da fargli capire che avevo voglia di riprendere
a giocare -Guarda che non è carino chiedere a una donzella in
difficoltà -ripresi le sue
stesse parole -di un'altra donzella;
potrebbe rimanerci veramente male -conclusi con il naso
all'insù
-Mmm, questo
però vorrebbe dire che la
donzella sia attratta dal suo principe
E ora cosa gli
rispondevo? Be' sì, era
vero: mi piaceva. Mi piaceva baciarlo, mi piaceva fisicamente..
Così
alzai di nuovo la testa verso di
lui, che ancora sorrideva; mi alzai sulle punte, ma lui mi
precedette, vendendomi incontro e baciandomi con desiderio.
Questo volevo
sentire: le nostre bocche
che si immergevano di nuovo l'una nell'altra, senza averne mai
abbastanza, senza darsi tempo di respirare.
Le sue mani
affondarono tra i miei
capelli come la sua lingua nella mia bocca. Ricambiai la sua stretta;
volevo che le sue braccia attorno alla mia vita stringessero di
più,
e sentii un fremito di soddisfazione scuotermi lungo tutta la spina
dorsale quando accadde. Il bacio era sempre più intenso, le
nostre
lingue si desideravano e si cercavano in modo irrefrenabile.
Quando mi
interruppi per girare il
collo dall'altro lato, i nostri nasi si scontrarono: colpa della
fretta.
Assalì
di nuovo le mie labbra,
risalendo con le mani tutta la mia schiena; era caldo nonostante la
pioggia, che ormai non sentivo più. Spostai d'istinto le
mani sulle
sue braccia, tastando i suoi bicipiti, che non mi sorpresi di trovare
duri e consistenti.
Fra quei pochi
e inutili istanti che
separavano un bacio e l'altro, mi ritrovai a ingoiare avidamente
abbondanti boccate d'aria, che non erano comunque mai sufficienti. Ma
non ero l'unica ad avere il fiatone: a un tratto sentii qualcosa
premere contro il mio corpo.. Qualcosa che sembrava essere veramente
grande!
Dann
staccò le labbra dalle mie (e
dire che non mi dispiacque sarebbe stata una bugia) quel tanto che
bastava per parlare guardandomi negli occhi -Interpretala come una
domanda inespressa -mi sussurrò
..Era uno
degli inconvenienti di
baciare sconosciuti: la maggior parte delle volte sono dei perfetti
idioti! Divertirsi sì, ma con la giusta moderazione.
-Ma per chi mi
hai presa? -domandai
allora staccandomi, arrabbiata e guardandolo nel peggior modo
possibile per poi girare sui tacchi, senza neanche dargli il tempo di
rispondere
-No, aspetta!
Non mi fermai,
passando in mezzo alla
folla, talvolta con qualche spintone. Ero certa di essermi
allontanata abbastanza, quando sentii una mano poggiarsi sulla mia
spalla -Hey!
Mi voltai,
pronta a dare battaglia ma,
grazie al cielo, incontrai lo sguardo di Lisa -Sembri parecchio
incazzata
-Lo sono
-confermai con un ringhio, che
di certo non era rivolto alla mia amica
-Problemi con
il tipo figo?
Sbuffai
-Sì: il Principe Focoso
mi aveva preso per una.. -lasciai intendere
Lisa mi
guardò sollevando un
sopracciglio -Be'..
Non ci potevo
credere: sgranai gli
occhi trafiggendola con lo sguardo. Se anche una delle mie migliori
amiche mi dava della prostituta, era finita
-Non guardarmi
così -si lamentò lei
-Io lo so che non sei una.. così, però
d'altra parte l'hai
baciato senza nemmeno conoscerlo: cosa poteva pensare?
Sospirai
-Quindi stai dicendo che alla
prima impressione sembro..
Lisa
scrollò le spalle -Non sempre; ai
rioni sì, però -schietta come sempre
-Signorina!
Ci voltammo
entrambe, ma la voce
maschile che aveva parlato, si stava rivolgendo a Lisa, non a me
-Sì?
-domandò lei, sulla difensiva
Il ragazzo che
aveva parlato sembrava
piuttosto ubriaco -Sento un dolore fortissimo.. mi aiuti?
All'inizio non
capii; Lisa invece
sbuffò -Non sono un'infermiera -disse indicando il grembiule
che
portava -Sono una bambina
Ah, ecco:
aveva scambiato il costume
infantile di Lisa per una divisa ospedaliera!
-E'
già il terzo -commentò sottovoce
con disapprovazione; e il peggio è questo non accennava a
lasciarci
in pace
-Hey bello,
perché non la lasci stare?
Ci voltammo:
un vampiro biondo ci stava
soccorrendo.
-E tu che
vuoi? -gli chiese il ragazzo
ubriaco
-Vattene,
è meglio -insistette il
vampiro
Mi sembrava di
averlo già visto: ma
certo! Era l'amico del Principe Focoso.. e il Principe Focoso era al
suo fianco, che guardava in cagnesco l'ubriaco.
-Ho capito me
ne vado -fece
quest'ultimo -siete già impegnate
-Grazie -fece
Lisa rivolta al vampiro,
che le sorrise; il Principe Focoso invece venne verso di me -Scappi
di nuovo, o vuoi almeno provare ad ascoltare le mie scuse?
Sbuffai
guardandolo storto -Ci devo
pensare
Lui
sospirò -Mi dispiace, sul serio,
non dovevo chiedertelo
-Già
-concordai. Poi lo guardai
sollevando un sopracciglio e valutando la situazione; in fin dei
conti non aveva insistito.. e ora che ci pensavo non aveva accennato
minimamente a sfiorarmi il seno o il sedere, come la maggior parte
dei ragazzi avrebbe fatto in quella situazione. Forse si meritava una
seconda possibilità -Impegnati a farti perdonare, ma senza
intaccare
il mio onore: sono una ballerina, non una prostituta
Ergo, concedo
balli, non.. ma questo
era troppo volgare anche per una ballerina/squillo; Dann mi porse di
nuovo la mano -Scusami. Non mi permetterei mai di intaccare il tuo
onore se tu non vuoi -il suo sguardo era sincero e serio.
Presi la sua
mano e il sorriso
misterioso che mi regalò, mi intrigò e mi fece
venire
immediatamente voglia di baciarlo di nuovo.
Il vampiro e
Lisa scomparvero alle
nostre spalle, ma ero tranquilla al riguardo: il tipo l'aveva appena
salvata da quello sconosciuto puzzolente di vino.
Ricominciammo
a ballare, e a un tratto
Dann si chinò sul mio collo, risalendolo lentamente con le
labbra;
lo strinsi forte per le spalle mentre tornava giù, stavolta
con la
punta della lingua, lasciando una scarica elettrica che mi
arrivò
fin sotto la pelle.
Quando
tornò con il viso davanti al
mio, lo baciai, lasciando le mie dita libere di giocare fra i suoi
capelli folti. Sembrò gradire.. fino a quando non si
staccò.
-Che
c'è? -domandai stupita
-Devo tener
fede alla mia parola
-rispose lui tenendosi a debita distanza -Ma tu me la rendi davvero
una cosa difficilissima
Ah, allora il
problema era tutto
l'opposto.
Sorrisi e
scrollai le spalle -Talento
di ballerina
A salvarci fu
“La gioia di esser nati
qui” che partì all'improvviso e a tutto volume:
Dann mi passò un
braccio attorno alle spalle, e io gli cinsi la vita mentre
saltellavamo a tempo strillando le parole di quella canzone che mi
faceva sentire viareggina fino al midollo; si unì a noi un
altro
gruppo di maschere, cosicché ci ritrovammo tutti in cerchio
abbracciati a cantare e saltare.
L'ho
già detto che adoro il carnevale?
Purtroppo
però quella era l'ultima
canzone: dopo misero infatti “Cento case e una via”
che, come di
consuetudine, chiudeva la festa.
-Era la tua
preferita o sbaglio? -mi
chiese Dann riferendosi alla canzone appena passata mentre gli altri
ragazzi si allontanavano
Annuii -La
adoro, ti fa sentire la
salsedine nel sangue
Dann sorrise
mentre continuava a
fissarmi; mi guardai un po' attorno mentre la musica si spegneva
lentamente, cercando Lisa e Kath da qualche parte, ma sembravano come
scomparse. Quando tornai a guardarlo, mi accorsi che il Principe
Focoso non mi aveva staccato un attimo gli occhi di dosso.
-Ti voglio
rivedere
Eccola, la
solita vagonata di idiozie,
alla quale non potevo fare a meno di rispondere usando lo stesso
tono.
-Anch'io
-mentii infatti, cercando più
attentamente le mie amiche tra la folla
-Dico sul serio
Come no..
-Viareggio
è piccola, ci rincontreremo
-risposi
Ragazze, dove
site, accidenti a voi!
-Certo..
-commentò come se non ci
credesse neanche un po'; ma era impossibile che sapesse che vivevo a
Roma, non ne avevo fatto il minimo accenno.
-Prima o poi
succederà -tagliai corto
-KATH! -strillai poi sbracciandomi per farmi vedere; Katherine mi
sorrise radiosa (il travestito non doveva essere stato tanto male) e
mi venne incontro.
Mi accorsi con
la coda dell'occhio che
Dann stava scuotendo la testa; recitasse quanto gli pareva, sapevamo
benissimo entrambi che nessuno dei due avrebbe voluto più di
quella
notte.
-Spero almeno
di essere riuscito a
renderla davvero una serata indimenticabile
Be', se
ripensavo a quello che avevamo
appena fatto.. ma non glielo volevo far notare! Lui però
sorrise,
evidentemente la mia faccia la diceva lunga, e fece un passo verso di
me -Buonanotte, Lally -sussurrò poggiando lievemente le sue
labbra
sulle mie, in un bacio soffice e tenero; l'ultimo che mi dava,
realizzai in quel momento.
Guardai
un'ultima volta quegli occhi di
cielo mentre mi accarezzava il viso; chissà, magari in
un'altra
situazione..
Ma la
realtà era quello che era.
-Buonanotte,
principe -sussurrai con un
breve sorriso per poi voltarmi e raggiungere Kath.
-E' il ragazzo
di prima, giusto?
-domandò lei mentre la prendevo sotto braccio
-Però.. è un proprio
un gran bel tipo!
-Muoviti Kath
-la spronai cercando di
trascinarla via mentre lei era intenta a squadrare Dann
-Ti sta
fissando -continuò lei,
imperterrita -Ma che gli hai fatto?
-Niente
-sospirai -troviamo Lisa e
andiamocene
-L'ho vista
parlare con un vampiro..
credo fosse amico del tuo principe!
Già,
il Principe Focoso.. mentre
trascinavo via Kath, fra la folla che cominciava a scemare, mi girai
un'ultima volta: Dann era di spalle e si stava allontanando.
Be', oltre ad
avere un bel torace e dei
begli occhi, aveva anche un gran bel.. Soffocai una risata scuotendo
la testa.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Sono
imperdonabile! E' da
settembre che non avete notizie di me ma, chi un po' mi conosce
già,
sa bene che non ho mai la certezza di riuscire a scrivere un'altra
storia dopo averne pubblicata una! Dipende tutto dall'ispirazione,
che arriva sempre quando le pare, come è giusto che sia ;)
Comunque,
questa storia ha rischiato
seriamente di finire nel dimenticatoio.
Piccola
parentesi per chi non lo
sapesse: questa storiella, come tutte quelle che pubblico, è
già
finita e salvata sia sul pc sia sulla mia pennetta! Spero per questo
di riuscire a pubblicare a intervalli regolari, anche se conto molto
sulla vostra pazienza..
Comunque,
dicevo, i primi capitoli sono
stati i più duri, non credevo avrebbero avuto seguito; poi
mi sono
resa conto che il problema stava nel fatto che stessi condendo la
storia con troppa, inutile e snervante autocommiserazione da parte
della protagonista, che ho così rivoluzionato, rendendola
più
sicura e più forte... anche se, come spero di essere
riuscita a far
intendere fra le righe di questo “bollente” rione
viareggino, ha
un cuore dolce e tenero.
Ecco,
Viareggio.
Credo
di non aver mai scritto qualcosa
di così personale. Voglio dire, ovviamente i personaggi sono
inventati, e la trama, tranne qualche particolare, è
pienamente
frutto della mia immaginazione (per esempio però, l'episodio
del
travestito è successo davvero ad una mia carissima amica
xD); ma i
luoghi, Viareggio e il suo carnevale, sono reali, in tutta la loro
giocosa follia.
Per
darvi un'idea, ecco la foto di un rione tutto viareggino:
Già
che ci siamo, vi metto qualche
foto dei personaggi, anche se Dann e Lally ve li avevo già
fatti
vedere nel corso del capitolo:
Lally &
Dann
Le
"best"!
Il
"Vampiro"
Be'
direi che fra James Marsden e
Leonardo di Caprio, le nostre fanciulle sono messe veramente bene ;)
..Vi
ricordo che c'è ancora un'ultima
sfilata di questo pazzo Carnevale, con tanto di fuochi d'artificio...
chissà se la nostra Lally incontrerà di nuovo il
suo Principe
Focoso!
Capirete
meglio cosa c'entri Roma
con
Viareggio e
perché la situazione per Lally sia così
problematica
Cooooomunque..
ringrazio tutte voi,
lettrici nuove o veterane che mi avete seguito in questa nuova
avventura :)
E'
una storia senza pretese, nata come
uno sfogo, e poi evoluta in qualcosa di più allegro (anche
se le
difficoltà non mancheranno..). Se vorrete sognare con me gli
occhi
del Principe Focoso e ridere delle follie dello stravagante trio di
amiche che vi ho presentato, ne sarò felice =D
Aspetto
con ansia i vostri commenti e
ringrazio di cuore anche chi ha letto senza commentare!
Un
bacio a tutte, siete magnifiche... e
scusate ancora per chi mi aveva chiesto a settembre di pubblicare!!
La vostra Martina <3
|