Il burattinaio
By Sihaya10
* * *
Premessa
(da leggere per capire la storia!): la fic è una “A.U.” perché è
ambientata cinque anni dopo il torneo. Ed è una “What if…?”: siccome la
conclusione (se si può considerare tale) del manga mi ha fatto letteralmente
schifo, ho cambiato il finale e ho pensato a come sarebbero poi proseguiti gli
eventi.
Ho stravolto un po’ tutto: la trama, i poteri dei
personaggi, l’ambientazione… spero non troppo il loro carattere.
Ho immaginato che Hao vincesse il torneo divenendo Shaman
King e che da quel momento trascorressero cinque anni in cui ha regnato
incontrastato; che Yoh&Co abbiano tentato invano più volte di contrastarlo
e che in questi scontri qualcuno abbia perduto la vita. Più precisamente il
gruppo di Yoh sarà composto da Horohoro, Ryu e Ren (…in effetti l’ho sfoltito
un pochino…-_-”)
Ci sarà qualche flashback, ma non descriverò quasi nulla di
questi eventi passati, li introduco nella premessa perché per seguire la storia
dovete almeno sapere che li ho immaginati.
Un’ultima cosa: Opacho sarà considerata una bambina, come
nella versione giapponese.
* * *
Master of puppets, I'm pulling your
strings
Twisting your mind and smashing your dreams
Blinded by me, you can't see a thing
Just call my name, 'cause I'll hear you scream
Master! Master!
* *
*
Burattinaio,
manovro i vostri fili
Contorcendo
la vostra mente e distruggendo i vostri sogni
Accecati
da me, non riuscirete a vedere nulla
Chiamate
il mio nome, perché vi udirò urlare
Padrone! Padrone!
Metallica, Master of puppets
* * *
Prologo
Shaeera
guardò la sorellina che urlava in preda alla disperazione, accasciata sopra ai
corpi senza vita dei loro genitori. D’istinto si portò le mani alle orecchie
per far tacere quel pianto acuto e devastante.
«ASSASSINO!»
Gridò con odio feroce. «Ti ammazzerò, lo giuro!»
Le
sue parole si spensero sovrastate del frastuono della libreria che le crollava
addosso. Senza che facesse in tempo ad accorgersene era stata scagliata contro
il mobile da una forza spaventosa e terrificante, che quell’uomo sapeva
controllare alla perfezione.
Non
aveva mosso un passo dalla soglia della porta, eppure aveva sterminato la sua
famiglia.
Il
Re degli Sciamani.
Hao
Asakura.
La
piccola Tam continuava a piangere, ormai non aveva più voce.
Shaeera
la invidiò. Anche lei voleva piangere, ma non una maledetta lacrima bagnava il
suo viso; le sue palpebre erano congelate e i suoi occhi fissi sull’assassino,
la cui ombra, proiettata dalla luce che proveniva alle sue spalle, si
prolungava fino ai suoi piedi.
Cercò
di rialzarsi. Le costole le dolevano in modo insopportabile, le schiacciavano i
polmoni rendendole difficile il respiro. Era impensabile mettersi in piedi: una
fitta alla coscia, come un coltello affondato nella carne, la costrinse a
ricadere a terra. Il femore… forse era rotto, oppure…
Cos’altro poteva averle fatto quel mostro che uccideva con un solo
sguardo?
Respirare
divenne ancora più faticoso.
I
suoi genitori erano morti; sua sorella Sibilla, pure. Il suo corpo giaceva a
terra con la folta chioma bionda, di cui andava tanto fiera, intrisa di sangue
scuro.
E
lei non riusciva a distogliere lo sguardo da Hao.
Aveva
ucciso i suoi genitori che stoltamente avevano provato ad affrontarlo, e
Sibilla che aveva cercato di fermarlo.
Ma perché si tratteneva ancora? Cos’altro cercava?
All’improvviso
la piccola Tam sollevò la testa dal corpo della madre e si alzò in piedi
fronteggiando il nemico. «TI ODIO!» gridò con tutto il fiato che aveva.
No Tam! NO!
Shaeera
gridò ma avvenne solo nella sua mente: anche la sua voce era congelata dalla
paura.
Lo
Sciamano alzò la mano destra in aria. «Non fare tanto chiasso…» disse con il
tono dolce che si usa coi bambini. Poi puntò l’indice verso la bambina e
sorrise.
In
un istante la piccola crollò a terra priva di vita.
Come ha fatto!?
Shaeera
tremò sconvolta.
Lo
Sciamano volse lo sguardo verso di lei, che giaceva a terra fra i resti del
mobilio devastato, in quella che fino a poco prima era stata la sua camera da
letto. La ferita alla coscia sanguinava cospicuamente e si stringeva tremante contro
la parete. Aprì la bocca per parlare, ma non vi riuscì.
Il
Re degli Sciamani ghignò osservando gli occhi verdi della sua prossima vittima.
Vibravano,
ma non era semplicemente paura.
Probabilmente
lei non ne era nemmeno conscia, ma ciò che si leggeva nell’iride color smeraldo
era… ammirazione.
Puro
terrore misto ad ammirazione.
Il fascino del potere. Hao
sorrise compiaciuto.
E’ un peccato sbarazzarsi di lei, ma non c’è modo di evitarlo… pensò con una smorfia
capricciosa.
Ma
si sbagliava.
Sorprendendolo,
con un fili di voce Shaeera parlò: «risparmiami.»
Non
era una supplica. Sembrava piuttosto una sfida.
Shaeera
aveva trovato, nei reconditi del proprio cuore, il coraggio di affrontare il
suo nemico e di questo andava orgogliosa. Il fatto che lui non si muovesse e
continuasse a guardarla senza agire le diede ancora più forza: «risparmiami!
Io…»
«Non
darmi ordini!! » Hao fu sul punto di darle una lezione definitiva, ma…
No. Non è un ordine.
La
frase era rimasta in sospeso, come se ci fosse ancora qualcosa da dire… o da
offrire.
Un’offerta! Gli occhi di
Hao s’illuminarono. La ragazza stava mercanteggiando!
Chiedeva
di essere risparmiata in cambio di qualcosa; Hao divenne curioso.
«Che
vantaggio ne trarrei nel risparmiare la tua vita?» chiese impaziente di
conoscere la merce.
La
ragazza inspirò profondamente: «posso darti…»
Hao
si mosse in quel momento; il suo poncho strisciò in terra e contro la sua
pelle. Era eccitato.
Non
era mai sentito così: era la prima volta che un semplice essere umano osava
contrattare con lui.
Si
spostò lentamente e si appollaiò sul letto della camera, in parte distrutto.
Incrociò le gambe e appoggiò i gomiti sulle ginocchia in una posa infantile.
Una mano appoggiata sulla gamba, l’altra sotto al mento.
La
ragazza rimase in silenzio per tutto il tempo, in attesa della sua attenzione.
Quando
lo Sciamano fu comodo e la guardò negli occhi, riprese: «ti offro il mio
corpo», disse sostenendo il suo sguardo.
E con quale arroganza!
Hao
ne fu deliziato… ma non soddisfatto: «c’è di meglio…», sibilò imbronciato.
Shaeera
era determinata: «sarò per sempre al tuo servizio…». Parlava a fatica, le
costole le dolevano ad ogni respiro: «salvami la vita e ti servirò con il mio
corpo…» tossì «…e con i miei poteri.»
Hao
si sporse un poco verso di lei; un sorriso malizioso gli incurvò un angolo
della bocca: «quali poteri?»
La
ragazza rantolò, era allo stremo delle forze: «io non sono uno Sciamano, ma
sono in grado di …»
Hao
sbuffò e s’alzò in piedi con fare sbrigativo: «di fare cosa?» domandò annoiato.
La
risposta giunse imprevista: «posso controllare le persone, faccio fare loro
quello che voglio.» di nuovo un colpo di tosse; un rivolo di sangue scese dalle
labbra della ragazza.
Hao
si trattenne incerto. Fino a che punto poteva essere vero quello che diceva?
«Dimostramelo.»
«Tu
salvami la vita.»
Giusto, pensò Hao, stiamo
ancora contrattando.
«Dimostramelo
e ti salverò la vita…»
La
ragazza chiuse gli occhi certa che, se lo avesse soddisfatto, lo Sciamano non
avrebbe mancato la sua parola. Era il momento di mostrare la sua merce.
Inginocchiati.
Un
ordine perentorio rimbombò nella testa di Hao. Chi ha parlato?!
La
sua vittima teneva gli occhi chiusi, le sue labbra non si erano mosse.
Inginocchiati!
Che
violenza in quell’ordine!
Hao
tremò impercettibilmente. Sentì l’incavo delle ginocchia dolergli come se
l’avesse colpito la sferzata di una frusta.
Inginocchiati!
Il
suo corpo si mosse contro la sua volontà e il ginocchio destro si piegò fino a
toccare terra. Sentì i muscoli delle gambe tesi al limite per opporsi a quel
movimento.
Da
dove diavolo proveniva quella forza? Era lei? Lo stava davvero costringendo a
fare ciò che ordinava? Poteva entrargli nella testa e corrompere il suo corpo
piegandolo al suo volere: era quello dunque il suo straordinario potere?
La voglio! La voglio al
mio servizio!
Inginocchiati! Continuava…
Hao
inspirò profondamente e si rialzò da terra. Era forte, la ragazzina, ma non
abbastanza da controllare il re degli Sciamani. …Questo no di certo!
La
guardò dall’alto in basso.
Teneva
ancora gli occhi chiusi, il respiro era debole e quasi impercettibile. Non
sentiva più la sua voce nella testa. Stava morendo.
Hao
congiunse le mani in un gesto simile alla preghiera e recitò una formula in
lingua antica: «il tuo potere sarà al mio servizio» disse «…per sempre.»
Continua…
* * *
NdA:
Tutti i personaggi di questa fic
appartengono a H. Takei e al mondo di Shaman King, tranne Shaeera e la
sua famiglia (di cui avete letto in questo prologo) che sono una mia creazione;
inoltre sono tutti maggiorenni (esclusa ovviamente Opacho).
Questa storia è nata per caso. Ho
letto una frase (che più avanti citerò) e da quella è nato tutto. Man mano che
ho scritto, però, migliaia di cose mi hanno ispirato e vorrei ringraziarle
tutte.
Ecco le mie fonti d’ispirazione:
-
i manga, gli anime e le colonne sonore di Shaman
King (…ovviamente…), Chrno Crusade, Naruto, Saiyuki;
-
i libri della saga di Dune (F. Herbert), Q (Luther
Blisset), Cuore di tenebra (J. Conrad);
-
i
brani musicali Master of puppets (Metallica), Bring me to life (Evanescense),
Crash & Burn (Savage Garden);
-
i film Memorie
di una Geisha (regia di Rob Marshall) e La tigre e il dragone (regia di Ang Lee);