Ho preso la Giratempo senza saperlo usare, volevo dirtelo, adesso stai a sentire.

di Bellatrix3
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Rose e Scorpius erano grandi amici da anni! Forse c'era qualcosa fra loro, un' alchimia che li faceva stare bene. Ma nessuno di loro due aveva mai ammesso di essere così dipendenti dall'altro: erano troppo orgogliosi. Entrambi avevano finito il loro 5° anno ad Hogwarts. Scorpius era vanitoso, dolce, vigliacco e secchione, mentre Rose era scherzosa, malefica e, soprattutto, vendicativa! Era una fresca giornata di Maggio e Rose e Scorpius dovevano vedersi per prendere degli oggetti futili e portarli nella loro 'Tana'. L'avevano costruita per fare in modo che qualche mocciosetto dai capelli rossi e le lentigini non venisse a rompere le puffole pigmee!  Così Rose impugnò della polvere volante e la gettò nel camino recitando 'Malfoy Manor!'. La stanza di Scorpius era ordinata e profumata. Lui stava dormendo e Rose non poteva certo svegliarlo dolcemente! Sarebbe stato troppo semplice! così urlò:
-Giorno Barbie! 
-Ahhhh!!!
-Oh, andiamo! Non sono così brutta! Mi sono persino messa a dieta! E mi sono depilata!
-Hai idea di che ore sono?!?!
-Si, appunto! Sono già le 6.00! Dobbiamo andare a sistemare la tana. Ricordi?
-Alle 6.00 del mattino? Ti ucciderò! Ora no, però, devo dormire.
-Oh, ma come sei lavativo! Forza! Sveglia! Vestiti!
-Ok,Ok! Arrivo!- Disse Scorp con un tono rassegnato e sbadigliando. Scorpius indossava dei boxer rosa, verdi e blu!
-Oh, carini i boxer, davvero!- Disse Rose soffocando una risatina. Intanto Scorpius entrava in bagno per prepararsi, arrossendo e borbottando.
Dopo quindici minuti uscì Scorpius dal bagno. Indossava una felpa verde, dei jeans e delle Air-Max bianche e rosse. 
-Finalmente! Potevi mettere un pò più lacca così è troppo poca!- Disse ironica Rose!
Entrati nel camino che si trovava nella stanza di Scorpius e buttata la polvere che tenevano in mano, si ritrovarono nella cantina di Rose.
Era molto grande, in parquet e scrupolosamente pulita.
Hermione metteva sempre Ron a digiuno quando vedeva che lasciava la cantina in disordine e sporca degli utensili che utilizzava per fare la manutenzione alle innumerevoli scope che vi si trovavano.
Ron si limitava a far notare alla consorte la somiglianza con sua madre, e borbottava tra sè.
Vi si trovava un'armadio svanitore rotto, un cappello, una bacchetta spezzata, uno spegnino, molteplici scaffali pieni dei libri di Hermione e altre cose futili.
-Hei Rose, guarda questo deluminatore!-
-Mh sì, mettilo nella busta delle cose da portare...- Disse senza degnarlo di uno sguardo. Scorpius le gettò un'occhiata, poi corrugò le sopracciglia.
-Che libro stai leggendo?-
-Maledizioni senza perdono e altri incantesimi oscuri. E' fantastico, potrei finalmente trovare il modo per dominare il mondo!- Esclamò, rivolta più a se stessa, persa in 
uno dei suoi film mentali.
-Non credo sia una buona idea finire ad Azkaban.- Le fece notare Scorpius con un sorrisetto.
-Pf. Mio zio Harry metterà una buona parola, poi il fatto che sono minorenne comporterà una diminuizione della pena.- Minimizzò con un gesto noncurante della mano.
-Guarda! Un libro di pozioni avanzate tutto rovinato!- Esclamò il ragazzo eccitato. Rose indicò il sacco dove stavano radunando tutto.
Lo sguardo di Scorpius si posò su un ciondolo dorato scheggiato, coperto malamente. 
-Cos'è quel coso?- Chiese il biondo aggrottando le sopracciglia.
-Non lo so.. Sembra un giratempo...- Disse Rose, sorpresa.
-Un giracosa?- Disse stranito, raccogliendolo.
-Giratempo. Ne ha parlato la McGrannit tempo fa.- Spiegò pazientemente.
-Uhm. Sai come si usa?-
-No, ma dev'essere facile. Comunque è scritto tutto su Oggetti Magici: pro e contro.-
-Cerchiamolo.- Prese il tomo polveroso, sfogliando l'indice. - Eccola... La giratempo è, no ok non m'importa... oh, ecco. Bisogna girare l'anello indietro per tornare al passato, e avanti per andare nel futuro.- Rose lo guardò maliziosa. Scorpius capì subito che quello sguardo non prometteva nulla di buono.
-Proviamo?- Chiese candidamente, sbattendo le ciglia. Scorpius sbuffò.
-E proviamo.- Acconsentì, pentendosene subito dopo, quando fu risucchiato, con uno strappo sotto l'ombelico, in un vortice.






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