just this
Just This
Oh no, what’s this?
A spider web, and I’m caught in the middle,
So I turn to run,
The thought of all the stupid things I’ve done
Troulbe - Coldplay
Le nuvole in cielo sono nere, grandi.
Non
ho mai
avuto paura della tempesta, ed ora che la pioggia sta per cadere sui miei
fratelli, posso sentire l’umidità dell’aria
che scava nelle mie ossa come
nelle loro.
Perché io sono sempre con loro, in ogni circostanza.
E li sto ascoltando, anche se non sono mutato.
La
casetta sull’albero è troppo piccola, mi devo per
forza abbassare per non sbattere la testa contro il soffitto. Smetto di
guardare fuori dalla finestra, mi fa male. E c'è qualcos'altro
che può farmi sopportare di essere rimasto qui.
Noela fissa lo sguardo sullo schermo della sua macchina
fotografica, sta scorrendo tutte le foto.
Ha
smesso
da un po’ di fare domande, soprattutto dopo che Brian le ha detto che doveva smetterla di farsi gli affari degli altri.
Mi si è stretto lo stomaco
da subito, perché una volta trattavano così anche me.
Per
molti sarò sempre il bambino della situazione, anche se ci
sono Brady, Collin, Finn, Ron, e tanti altri che sono appena dei ragazzini. Ma ci ho fatto
l'abitudine, alla fine. Ho accettato di essere sgridato dai professori
per i voti bassi, male, molto male, Clearwater; io magari non avevo studiato perché ero di
ronda.
Ho accettato di essere guardato come un ragazzo che frequenta
compagnie sbagliate, si sarà anche drogato, quello; magari avevo solo fermato una
rissa fra Paul e David e me l'ero prese anch'io.
Così
ho
sentito tutto quello che ha sentito lei, – sento quello che senti tu –, il male alla pancia, lo
stomaco che si chiude, la nausea.
Posso sentire anche la sua gioia – Ridi, ancora –, la sua curiosità – Tante domande,
Nolly –, la sua incertezza – Stai benissimo così –, la sua voglia di prendere la macchina
fotografica e fare foto a tradimento – Non smettere di sorridere.
Alza lo sguardo e le si inarcano le sopraciglia. E nei suoi occhi mi perdo e la sento: è preoccupata.
«Riesci
a sentirli?» La sua voce è bassa, somiglia al
suono della chitarra classica che ha portato con sé. Non sa
suonare, ma ci prova davvero. "Hey, Jude. Don't make it bad" canticchia.
So perfettamente quello che vuole sentire.
Tu,
macchina fotografica, smalti di tutti i colori, Jersey shore su Mtv, musica anni sessanta.
«Sì,
li sento.»
È seduta a gambe incrociate, sotto la finestrella.
La
forza di gravità porta verso una sola ed unica direzione.
I
capelli neri le finiscono davanti agli occhi, se
li manda all’indietro con le mani; sento il suo profumo: la torta
alle nocciole di mia madre, l'odore di albicocca.
Mi appoggio al baule di legno, accanto a
lei, quello in cui abbiamo messo le cose di papà.
Non si può scappare dalla gravità.
Potrei
arrivare a trasformarmi qui dentro, a sfondare il legno della casetta e
a tuffarmi nel vuoto. Solo per non sentire solo pensieri confusi. Gravità, dolore, paura.
Ma tu mi tieni qui.
Non l’ho mai vista con gli occhi lucidi, mi appare
tutto in questo istante.
Non lo dimenticherò mai.
« Noela… » Allungo una mano verso il suo viso. I miei fratelli
sono in una radura a guardare la morte che gli va incontro; nessuno sa se
è qui di passaggio o per
portare via qualcuno... ma è come se me ne fossi dimenticato. E succede solo perché lei è qui con me.
«Brian è in pericolo, Seth?» Noela si scosta prima
ancora che il contatto esploda in una scarica elettrica, almeno per me.
Non so dire le bugie.
C’è l’ordine di Sam, l’imprinting.
La voce di Nol.
«Ehi… devi stare tranquilla, cosa vuoi che succeda?
Tuo fratello è bravo… E poi ci sono Sam, Embry, Jacob…»
«Ah, puoi anche smetterla di blaterale se vuoi
continuare così.» sussurra.
Cerca di mettersi in piedi, e quasi ho l’impulso di
aiutarla, perché rimane incastrata nella stoffa del vestito che
indossa.
Alza lo sguardo.
Occhi verdissimi.
Mi si fa secca la gola.
«Non… non sto… bla-blaterando…»
«Non
voglio essere presa in giro... Mi hai insegnato a giocare ai tuoi videogiochi, e mi
è piaciuto
addormentarmi sul divano dopo le feste.
Seth, sembrava che tutto fosse normale a parte il fatto… che
due volte alla
settimana ho sentito i tuoi passi, la mattina presto, per i
“controlli” che
anche mio fratello fa ad Opstead… tu sei quello che mi doveva tenere sotto controllo?»
«No, Nolly, io...»
«E
poi è successo un
casino che… che non riesco a capire, all’improvviso tutti
siete tesi... Cosa vogliono questi vampiri? E
perché ora siamo qui? Perché Lizzy ed Emily sono in casa
con Leah? perché Leah…
»
«Noela…»
«Anche
tu pensi che non sia abbastanza matura? Mio
fratello si è trasformato la prima volta in casa mia, in cucina! Avevo dodici anni, e... ho
sentito
mia madre gridare e ho visto… ho visto il lupo. Così ho cominciato a
credere alle leggende e...»
«Io so che sei matura.»
«Certo, ma io...»
Ma
tu sei venuta qui e qui mi hai fatto restare. Perché
d'ora in poi non esisterà nessuna casa per me, nessun posto in
cui sentirmi bene.
Se non ci sei.
«Sei
sua sorella minore e lui
è tuo fratello maggiore. Ha detto a tutti di starsene zitti
con te, anche a me... Non sei un’immatura,
non sei una bambina, sei solo sua sorella più piccola. Sei
fantastica, e divertente e hai solo la sfortuna di trovarti in questa
banda di
supereroi strani. Ma alla fine sono solo cretini cresciuti troppo in
fretta… come me.»
Noela trattiene il respiro.
Ma perché non mi so controllare?
Sono davvero rimbecillito?
Le ho stretto la mano e le ho
parlato con la bocca a pochissimi centimetri dal suo orecchio, la
testa vicinissima al suo viso.
Perché se se
devo farmi trasportare dalla corrente, mi porta esattamente qui, davanti a
lei.
«Non sei un cretino.», quasi sorride.
Sei
suo.
Di cosa… benissimo, devo dirle qualcosa, sì, no,
grande, perfetto, accidenti a me...
«Be’… be’… io…»
Capelli neri.
Occhi verdissimi.
«Quindi…»
«Ah... Ah ehm, è un gran casino per cercare di risolvere un altro
casino che c’è stato. E posso anche... raccontarti tutto.»
«Sul serio?»
«Certo.»
«Sei…»
Tutto
quello di cui hai – io sempre ho – bisogno.
Un rifugio, un posto.
Qualcuno con cui
arrabbiarti, un amico.
Arrabbiati. Abbracciami.
Qualcuno a cui raccontare i segreti.
Parla. Raccontami.
Qualcuno.
Sarò sempre qualcuno.
Un tizio, il fratello di Leah.
Un bamboccio, un ragazzo che gioca ancora alla playstation.
Che ti ama, anche se non lo sai.
«Veloce? Posso essere sintetico. Oppure...»
«Okay.»
«Okay? »
«Non ti metterò nei guai.»
«Ah, figuriamoci se è quello il problema. Tu chiedi, tanto sono sempre qui.»
Ti si ferma il respiro.
Si passa una mano fra i capelli, lisci, lucidissimi.
E sono sicuro di non aver mai visto una ragazza così bella, mai così da vicino,
mai da sentirmi male.
«Perché non sei andato con gli altri?»
«Per... per non lasciarti da sola.» Le parole vengono fuori senza chiedere il permesso al cervello.
Mi scosto e per poco
vado a sbattere contro il soffitto. Non so se il sangue fa rumore, quando
raggiunge il cuore, ma quello che sento viene proprio da qui, in mezzo al
petto.
«Traduzione: per controllarmi. Anche questo te l'ha detto mio fratello.»
«Avevo una scelta, questa volta. E... ho scelto.»
Qualcosa che mi parte dallo stomaco mi mozza il fiato.
Gravità,
aria, Universo, chi sei, Noela? Cosa vuoi da me? Come vuoi che sia? Non
devi fare altro che dirmelo.
Chiedi, ti darò.
Dimmi, lo
farò.
Non posso dirtelo ma il tuo nome è una trappola ed
hai ogni cosa di me.
Prendi.
Prendi tutto quello che vuoi.
«Passi davvero tutta la tua vita così? Vampiri,
licantropi, scontri?»
«Tornerai a casa e finirà tutto.»
«E tu?»
Mi è caduta un po’ di polvere sulle spalle, dal
soffitto. Avvicina la mano e distoglie lo sguardo, per farla scivolare via.
Cuore, battiti, cos’ altro posso sentire?
È tutto quello di cui hai bisogno.
La
carnagione bronzea e un po’ più chiara della mia sembra quasi dorata, forse per
la luce che se ne sta andando.
«Io starò qui, come sempre.»
Scuote la testa, e la sua mano è ancora sulla mia
spalla, sulla stoffa della maglietta.
«Ma non meriti questo.»
Porto la mia mano sulla sua guancia.
Non dovevo.
«Non… non hai pa... paura?» si inceppa proprio come i vecchi dischi dei Beatles.
Non posso farcela.
La mia mano scende sul suo collo.
Sì,
ho paura di questo.
Adesso è buio.
Le labbra morbide, leggere.
E me la ricordo alla luce blu, mentre si morde le labbra, mentre cerca di sistemare quei capelli lunghissimi, mentre
socchiude le palpebre e fa una foto al bosco di Forks, e magari tu potresti
pensare che non sta facendo niente di speciale, ma per lei lo è.
Socchiudo la bocca, la incontro ancora.
Sarò tuo per sempre.
Noela
vuole fare foto, uscire con le amiche la
sera, smaltarsi le unghie di tanti colori diversi.
E la bacio e la
stringo, e mi faccio male contro la parete di legno ma non smetto.
Vuole truccarsi come
uno zombie ad Halloween, commentare i ragazzi carini da lontano.
E le accarezzo i capelli, e la assaggio, e smetto di respirare, proprio come lei. Quasi la schiaccio, pelle contro pelle.
«Seth.» Le nostre labbra si sfiorano ancora.
Deve aver detto il mio nome, forse.
Non capisco più niente.
«Ecco...
ecco io... io lo so che... che è una cazzata, una grandissima
cazzata. Tanto... tu non mi piaci, io non ti piaccio...» sussurra.
Non riesco a immaginare l’espressione del mio viso ma
vedo la sua, e fa crollare quello stupido – bello, semplice –, azzardato sogno che mi ero costruito in testa.
«Ehm... Scusa. Scusa.» ripete.
Sento il rumore.
Il sogno si frantuma, il sogno cade su se stesso in
tanti piccoli pezzi.
«Certo... certo, una cazzata. Scusa… scusami tu.»
Il sogno è solo cenere.
L’imprinting è essere quello di cui lei ha bisogno.
È essere felici qualunque cosa voglia.
Dov'è la felicità?
«Seth… Io…»
«Te l’ho detto, sono... sono un cretino.» Faccio un respiro
profondo, il soffitto è troppo basso e mi sento soffocare.
Dovrei essere felice se è quello che vuole, no?
No?
Perché?
«Seth, ascolta.»
Ascolto.
Vedo il nero del buio, il rosso del sangue. Il bianco della luce.
Non riesco a sentirla.
Vedo anche il grigio della pioggia.
La battaglia.
Corde d'acciaio.
I Volturi.
L'imprinting.
Jacob, Liz... La figlia di Bella...
Sangue.
Il fiatone.
Collin, Brady, Embry...
«Seth... che ti succede?»
«Nol...»
Jacob.
Apro la porta, per scendere sulla scaletta.
«Che c'è? Che ti succede? Stai bene?»
«Si sono feriti. Cazzo... dovevo essere io...»
La mia voce quasi non si sente.
«Oddio... No, no, no, Seth... non dirlo mai più. E mio fratello?»
Lo dico, invece.
Qualcosa mi stringe, mi scava da dentro.
Dovevano prendere me.
Non so da dove provenga.
Se mi è davanti o se è rimasto indietro.
Se era il mio destino o semplicemente un sasso in
cui sono inciampato.
La guardo e non lo capisco.
Le stringo la mano, per aiutarla a scendere.
«Lui non l'ho visto... Vai ad avvisare le ragazze, io corro.»
Sento il calore bucarmi la carne, mi mordo le labbra.
Fiamme.
Ho ancora il sapore di Noela sulle labbra.
Lo sognerò.
«Seth.»
E lo accetto, lo accetterò.
«Stai attento.»
Qualunque cosa accada io sarò sempre qui, Nol.
«Seth, dimmelo.»
Mi stringe la mano, più forte.
«Andrà tutto bene.»
Sì, Seth.
Solo nei sogni.
*
*
*
*
Ciao a tutti <3 Grazie mille a Jakefan che mi ha betato la storia.
Mi piace moltissimo il personaggio di Seth e spero di essere riuscita ad impersonarlo bene.
Io leggo di due Seth meravigliosi, uno è anche della mia beta <3 e lo potete leggere qui,
ma è il seguito di un 'altra storia che trovate nella stessa
serie, quindi attenzione spoiler! E l'altro è di un'altra
splendida ragazza, e lo potete leggere in questa shot.
Questa storia avrà una continuazione... perché non me la
sento di lasciare Seth così, povero :( E' così dolce
quando è innamorato (imprintato? :P) e... devo dargli un finale.
Ah, tra l'altro, io l'imprinting non lo sopporto, e purtroppo non
potevo tirarmi indietro. Questa è stata una delle cose che non
ho deciso di fare io, perché i personaggi fanno sempre di testa
loro xD Non pensate che sia facile per me, anzi... se il finale
sarà felice o no dipende da quello che faranno loro.
Comunque
spero che vi sia piaciuto, il prossimo capitolo di Destiny heart
è in lavorazione, non vedo l'ora di postarlo <3
Passate a leggere questa nuova long, non ve la potete perdere!
Un bacio e grazie mille <3
Ania.
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