Enough to go by

di Harriet
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Il fandom anglofono ha prodotto tonnellate di roba sul fatidico “buongiorno” del capitolo 130. Se siete pratici di quei lidi, troverete banale e già visto questo capitoletto.
Non sono solita guardare Fay e Kurogane con l’occhio della fan dello shounen-ai, e neppure questa storia li vede in quest’ottica...però, come vi accorgerete, sono fermamente convinta che in questo momento, durante il viaggio, Kurogane sia la “persona più importante” per Fay, e quindi...sono ancora più arrabbiata con lui!
Ringrazio di cuore chi ha commentato il primo capitolo!
Il titolo del capitolo viene da una canzone (una canzone citata nel manga e una canzone che è diventata “reale” nell’anime); non vi dico quale ma vi sfido a capire cosa c’entra...Se siete fangirls di Fay, maniache ed ossesse, e vi ricordate tutte le sue pare mentali e i suoi momenti emo, di sicuro capirete a cosa mi riferisco e perché ho scelto questo titolo.
Se non capite...a parte il fatto che siete più sane di me, scrivetemi che vi spiego!XD



Tsurete itte

E adesso?

Adesso, mio caro, è tutto molto semplice, anche se a te sembra impossibile, assurdo, pazzesco.
Adesso decidi cosa fare.

Socchiudi gli occhi, e la prima cosa che cogli è un altro sguardo. Che non si aspettava di vedere il tuo, lucido, e per questo ti si rivela come mai l’hai visto: così preoccupato, così pieno di sentimenti...
E indifeso.
Lui non lo sa, ma a te le cose indifese, a volte fanno venire voglia di infierire su di loro...
Cogli lo sguardo e sai esattamente cosa fare.

Oh, la sensazione di avere tra le mani l’animo di una persona...(Sorridi tra te). E di poterci fare quel che vuoi.

Ti sollevi sul giaciglio, preparando il momento che cambierà molte cose, e sancirà l’inizio della tua seconda prigionia, lontano dalle persone che sono arrivate stupidamente a considerarti importante, lontano da chi è disposto a passare un’intera vita al tuo servizio, piuttosto che lasciarti morire.

- Buongiorno, Kurogane.-

Perfetto.
Mai incantesimo ti è riuscito così bene, eh?
Non sarai così bravo con le parole, ma sai essere un gran comunicatore, oltre che un mago di tutto rispetto (e un bastardo gelido e senza cuore, va bene. Era anche l’ora che se ne accorgessero tutti).

Un millesimo di secondo di sguardo ferito, poi dall’altra parte vedi solo una maschera di indifferenza. Ma è tanto inconsistente e falsa quanto lo erano i tuoi sorrisi una volta. Uno scambio di battute inutili, un gesto stizzito e poi lui se ne va.

E mentre se ne va una parte di te ride, una parte di te si domanda se sei sempre stato così, una parte di te si chiede com’è possibile che ferire faccia più male che essere feriti.
Tre secondi di disperazione e poi tutta la rassegnazione del mondo a sostituire ogni altra emozione.

E metti a tacere l’ultima parte di te, quella che sa che tu, coscientemente, hai appena rifiutato quello che hai desiderato per tutta la tua vita.




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