Questo
racconto, che è solo una raccolta di pagine stropicciate
della
mia vita, inizia con mio padre, un grand'uomo, davvero un gran
bell'uomo.
Io, Brian Harold May,
ero un ragazzetto alto per la mia età, mi avreste dato circa
dieci anni quando in realtà ne avevo a malapena sette. Un
tardo pomeriggio, uno di quelli soleggiati in cui tutto sembra
prendere sfumature cromatiche che vanno dal porpora al giallo chiaro,
mio padre, proprio un gran bell'uomo, mi fece conoscere quello che
sarebbe diventato l'amore della mia vita. Ragazzi, come faccio a
descrivervela. Aveva una chioma rossa da urlo, su questo non
c'è
dubbio. Lo so lo so, per un bambino di soli sette anni è
strano avere già la ragazza e pretendere di considerarla
come
l'amore della propria vita, ma che volete farci. Aveva una voce
bellissima, poetica, dolce, irresistibile. Ed era mia. Passavo ogni
momento libero che avevo con lei, amavo la sua compagnia, la sua
eleganza, la sua incontenibile energia, il fatto che parlasse
solamente con me. Di notte si sdraiava accanto a me, sul mio piccolo
letto, e mi cantava di posti immaginari ed inesplorati, di uomini che
andavano sulla Luna e più non facevano ritorno, di stelle
cadenti che partivano all'esplorazione di nuovi pianeti, di donne che
in lacrime salutavano i propri mariti in missione per luoghi dove
nemmeno si sapeva cos'era la Terra. Di persone che ogni mattina, su
Mercurio, si sdraiavano sulla sabbia pungente per veder sorgere
Venere e dire quanto fosse bella. E io la ascoltavo quella voce
potente ed angelica allo stesso tempo, la ascoltavo tenendomi i lembi
della coperta ben stretti nei pugni, sgranando gli occhi ogni volta
che mi raccontava di quel cagnolino mandato in spedizione su Nettuno
e che non è mai più tornato dal suo padrone.
Anche se,
quel ragazzino poteva giurare che nelle notti d'estate riusciva ad
udire il suo lontano abbaiare. Ogni tanto accarezzavo la sua pelle
fresca, e scorrevo le mie piccole dita fra i suoi capelli sottili.
Per me era la cosa più speciale al mondo. Il nostro legame
si
faceva sempre più stretto giorno dopo giorno, e io, senza
nemmeno accorgermene, crescevo con lei. Mi aiutava sempre quando ero
triste o mi sentivo solo, e gli altri miei amici, mio padre compreso,
dicevano che eravamo una bella coppia. Ha visto i miei momenti di
luce e i miei momenti d'ombra. C'era quando cominciai la mia scalata
verso il successo, c'era quel meraviglioso e caldo 12 Luglio 1986,
c'era quando scoprii Roger esplodere in singhiozzi e fremiti,
nascosto dal buio e dal dolore, in un angolo di un piccolo stanzino
nella sera del 24 Novembre 1991. La amavo. E continuo ad
amarla,
con tutto il mio cuore, quanto una persona possa amare un tesoro come
quello. Ormai è una parte di me, è la mia
essenza, il
mio elemento, che mi fa sentire dannatamente vivo ogni volta che sono
con lei. Con quella ragazza ho riso, pianto, sudato, cantato, urlato,
amato. Ho vissuto.
Questo
racconto, che è solo una raccolta di pagine stropicciate
della
mia vita, inizia con una rossa ragazza, che io stesso chiamavo Red
Special.
Nulla di
che, è una storia così. :) un bacio a tutti!
<3
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