Air

di CBradbury
(/viewuser.php?uid=158353)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


“A volte mi sento così solo, che ricordarti mi fa solo più male,” sussurrai di fronte a quel blocco di marmo. Freddo, consumato, bianco come la neve.

“Lo giuro, lo giuro, io non ti ho dimenticato,” continuai ancora, cercando di aggrapparmi agli unici ricordi che mi rimanevano di lui.

“Sai,” dissi ridacchiando appena “Oggi Brian si è messo a fare la pipì ovunque! Avrei voluto che ci fossi tu per dirgli di smetterla, per poi ripulire tutto. Ha anche perso una miriade di peli, proprio sopra il nostro divano. Mi sorprende che sia ancora vivo, dopo il caos che ha combinato. Tu sei molto meglio con queste cose, con gli animali. A volte invidio la calma che avev- che hai, che hai, Blaine”.

Mi asciugai una lacrima traditrice che mi scese lungo la guancia: mi ero ripromesso di non piangere. Era un giorno speciale, lo era sempre stato, e non c’era spazio per lacrime e disperazione, ma soltanto io e lui.

“Questa mattina la tua torta era proprio sopra la tavola, ed aspettava solo te. L’ho decorata con canditi, caramelle, fiori e una grossa scritta rosa. E’ ancora lì, e amo quel Buon Compleanno B. che spicca sul bianco della panna. E’ buffa, ma mi piace. Mi ricorda te”.

Un’altra lacrima. Avrei voluto morire in quel momento, tutto non aveva senso, non se Blaine non era lì con me.

“Ho anche cantato,” confessai a bassa voce, perché non cantavo più da quando Blaine non era in casa “E’ stato bello, l’ho fatto solo per te”.

Abbassai la testa sull’erba giallognola sotto di me. Ondeggiava tranquilla come se tutto andasse bene, ma non andava bene. Era il suo compleanno. Avremmo dovuto passarlo assieme come era da noi fare. Avremmo dovuto sederci sul divano e baciarci, baciarci, baciarci, sino a che le nostre labbra, non avessero urlato un Basta! talmente forte da farci staccare. E avremmo mangiato dolci, patatine e tante altre schifezze che non facevano per niente bene. Saremmo usciti fuori di casa, e saremmo scappati in un posto speciale, un posto che solo noi sappiamo.

“Blaine, mi ami ancora?” poi domandai tutto d’un tratto, mentre le mani iniziavano a sudare e la pelle si schiariva a poco a poco, diventando di un biancotroppo candido e allo stesso tempo… preoccupante. Non era da me, non perdere il controllo, non lo era mai stato.

“Mi ami?” chiesi ancora, la voce tremolante e il desiderio di non piangere ormai infranto.
Nessuna risposta. Il solo rumore era lo sfregare delle foglie verdi e il fischio del vento, che lento si insinuava tra un albero ed un altro.

“Io- io ti amo ancora, lo so, lo so è stupido” mi dissi come per sgridarmi, come se l’amore per una persona fosse così doloroso da parer sbagliato.

“A ottant’anni forse me ne dovrei fare una ragione, ma io sono ancora qui, e non me ne andrò. Te l’avevo promesso, ti avevo promesso che non ti avrei mai lasciato, giusto?”

E poi, il momento venne fermato da Finn, che da lontano chiamava il mio nome e mi comunicava che era ora di andare. Mi alzai lentamente, sentendo le ossa scricchiolare e i muscoli tirarsi.

Non sarei voluto andarmene, anzi, avrei preferito mille volte poter avere una grossa lapide di fianco alla sua, per poter finalmente rivedere il suo viso e sentire ancora una volta la sua voce che tanto amavo. Era l’aria, lui era l’aria per me.

“Ciao, amore mio. Buon Compleanno”.

E dopo aver dato un bacio lieve alla pietra fredda, mi incamminai verso una vita che non era vita.



Come si fa a vivere senza aria?








Angolinoinoino!



E quando sono in vena di angst, nessuno mi ferma! 
.......
diciamo che lo sono sempre xD

Comunque spero gradiate questa piccolissima one-shot.

Un bacione a tutti quelli che leggono i miei sfoghi da fangirl; siete tutti magnifici.

Alla prossima! :)








Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1067010