Titolo:
Green-eyed monster
Summary:
Greg
non era mai stato un tipo geloso. Non particolarmente, almeno.
Pairing:
Mycroft/Lestrade
Rating:
G
Words:
840
Disclaimers:
Non miei e “blablablabla!
Lascia stare! Abbiamo detto queste cose centinaia di volte!”
Notes:
Per
la Sherlothon dello SFI sul prompt #3 (“La sua vita non le
appartiene. Tenga giù le mani da essa.”)
Green-eyed
monster
“Caro
mio! Come ci sono i figli illegittimi, ci sono anche i pensieri
bastardi!”
(Pirandello)
Greg non era mai stato
un tipo geloso. Non particolarmente, almeno. Andiamo, chi volevano
prendere in giro con quelle stronzate?
Non era mai stato un
tipo attaccato al telefono, perdendo minuti e quarti d'ora a decidere
chi avrebbe staccato prima.
Non che lo fosse
diventato adesso che aveva una relazione con Mycroft Holmes che, in
quanto Governo Inglese, poteva – e a volte lo faceva –
controllare tutti i suoi movimenti. Oltretutto non aveva il bisogno
costante che il Governo gli provasse che poteva avere fiducia in lui.
Lavorava per il
Governo. Volente o nolente doveva fidarsi per forza.
E difatti non era per
una questione di fiducia che ultimamente gli ribolliva il sangue,
quando andava nell'ufficio del suddetto Governo.
Il problema era che
Mycroft aveva commesso l'errore di raccontargli che, in un passato
non proprio remotissimo, tra le sue one-night-stand, c'era stata
anche Anthea.
Errore. Grosso errore.
A Gregory piaceva
Anthea: era una ragazza simpatica, oltre che indubbiamente bella, e
perfino una segretaria efficiente e fidata. Oltretutto, si era anche
ritrovata, senza neanche accorgersene, a fare da primo testimone alla
sua relazione col fratello maggiore della sua personale spina nel
fianco. Se prima l'ispettore trovasse assolutamente positiva questa
lista di qualità che facevano di Anthea l'impiegata perfetta,
ora le trovava a dir poco snervanti.
Ed era un vero guaio,
visto che non poteva in alcun modo liberarsi né di lei, né
del neonato mostro nelle viscere.
Ci aveva provato. Aveva
smesso di andare a trovarlo in ufficio. Il risultato era stato
deludente.
«Come mai non mi
vieni più a trovare in ufficio?» aveva detto.
«Stronzo, figlio
di puttana che fai finta di non capire.» voleva rispondere.
Ovviamente aveva
inventato su due piedi qualche scusa.
Aveva provato a non
pensarci. Ci aveva pensato lo stesso. Perché, come tutti gli
elementi di quella relazione, era puro masochismo.
Fu in questo stato
d'animo che si recò, come al solito, nell'ufficio di Mycroft
per andare a pranzo insieme.
Anthea lo accolse col
solito sorriso, cosa che lo irritò ancora di più.
«Vuoi che lo
chiami?» chiese, pigiando sui tasti del cellulare come al
solito.
«Non c'è
bisogno, grazie.» rispose lui, sottolineando l'ultima
parola tra i denti.
«Già
fatto. Sarà qui tra poco.»
Gentile ed efficiente
come al solito. Dannata.
Greg passeggiò
per qualche minuto, sentendosi continuamente gli occhi della ragazza
puntati addosso. Il rumore di una vibrazione lo riscosse.
«Oh. Dice che
potrebbe volerci un po', e che nel frattempo puoi prendere un caffè
con me.» disse la segretaria sorridendogli di nuovo.
Era più di
quanto potesse sopportare. Lestrade scosse la testa. «No. Penso
proprio di no.»
Lei fece una faccia
stupita. «Qual è il problema? Non è mica la prima
volta che-»
«Vuoi sapere qual
è il mio problema? Sei andata col mio ragazzo, cara, e ogni
volta che ti vedo vorrei colpirti con un mattone.»
Non l'aveva detto sul
serio, vero? Era una sua mera fantasia l'essersi avvicinato alla sua
scrivania, averci poggiato le mani sopra e aver abbassato
preventivamente la voce.
Anthea aveva l'aria
confusa e questo cibò il suo neonato mostro nelle viscere di
una gioia macabra.
«Greg, è
successo anni prima che vi conosceste...»
Lui tirò le
labbra in un sorriso finto, con un pizzico di isteria.
«Può
essere.» disse «Ma la gelosia è un mostro dagli
occhi verdi e, se chiedi al mio nipotino Alec, ti dirà che non
è possibile ragionare con i mostri.»
La segretaria perfetta
alzò un sopracciglio, sgranando gli occhi, sconvolta. La
soddisfazione lo stava divorando vivo, e stava giusto pensando che ne
valeva la pena-
«Anthea.»
Quando il breve momento
di gloria di Gregory Lestrade fu rovinato dall'ingresso del suddetto
fidanzato, alias Governo inglese.
«Scappa prima che
trovi un mattone.» concluse costui.
Lei si alzò ed
eseguì l'ordine del capo senza discutere.
L'ispettore si voltò
verso di lui: il suo uomo aveva un ghigno improponibile stampato in
faccia, e gli venne voglia di buttarlo anche addosso a lui, un bel
mattone.
«Ti diverti?»
fece, stizzito.
«Oltre ogni
dire.» fu la risposta.
Lestrade incrociò
le braccia e assottigliò le labbra, senza guardarlo.
Mycroft si avvicinò.
«Lo sai che Anthea si è sposata da circa un paio di
mesi, ed è incinta?»
Lui rise. Più
per la propria stupidaggine che altro. «Sono stato un idiota,
vero?»
«Ci sono
abituato, ormai.»
Annuì,
profondamente convinto di ciò.
«E' che lei è
così... E io sono...» Sbuffò. «La tua vita
non appartiene a lei. Deve tenere giù le mani.»
«E' quello che
fa, infatti.» disse Mycroft infilandogli due dita tra i
capelli. «Sono stato con lei, ma se non vado errato ho chiesto
a te di sposarmi.»
Stava veramente
arrossendo? Alla sua età?
Mycroft gli sorrise, e
gli baciò il collo.
«Andiamo a
mangiare?» chiese con l'aria più innocente del mondo «La
gelosia mi mette fame.»
Lui annuì, senza
dire una parola. Non era necessario. Nel processo Governo inglese
contro Stupido ispettore di Scotland Yard il verdetto era: colpevole
di tutte le accuse. Aveva il diritto di non parlare e tutto quello
che avrebbe detto sarebbe stato usato contro di lui.
«”Mostro
dagli occhi verdi”? Questa da dove l'hai presa? Te l'ha detta
il piccolo Alec?»
«Smettila.»
«L'ho sempre
detto che quel bambino è un genio.»
«Sta' zitto,
Mycroft Holmes.»
«Altrimenti?»
«Dico a Sherlock
che hai preso il dolce ieri sera a cena.»
Ne valeva la pena.
Notes, again:
Greg prende la battuta
da Grey's Anatomy. Sento già le urla. “CRISTODDIO!
ANCORA??” Sì. Fatevene una ragione.
La citazione è
presa da Ciascuno a suo modo. Io amo il Pira (così
amorevolmente soprannominato anche da ginnyx muahahah!)
e studiarne una monografia per Storia del Teatro non aiuta!
Volevo inoltre
precisare che non sono un mostro asociale che non risponde alle
recensioni per via del suo essere mostro asociale. E' che non ho il
cazzo di tempo! Quindi chiedo umilmente perdono e spero che non siano
solo insulti! XD *le ha viste ma non le ha lette ç_ç*
Dopo tanto angst, un
po' di sano fluff mancava, a me ma anche a Sonia, che ringrazio come
al solito! XD ♥
|